Home Interviste Alex Mele: “Si deve puntare alla qualità, non solo all’immagine”

Alex Mele: “Si deve puntare alla qualità, non solo all’immagine”

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Ci sono voluti 7 anni per realizzare il debut album solista, ma Alex Mele, chitarrista dei Kaledon, ha avuto pazienza e, passo dopo passo, ha ricevuto tra le sue mani la copia fisica. Abbiamo approfittato della release per fare due chiacchiere con il mastermind della band.

Ciao Alex, bentornato sulle nostre pagine. Tu sei un vecchio amico di Metal In Italy, abbiamo sempre parlato dei Kaledon, oggi invece presentiamo il tuo progetto solista. Come mai hai avuto l’esigenza di intraprendere questo percorso?

Ciao, è sempre un piacere parlare con voi. Più che una esigenza, è stato un desiderio che coltivavo da tanto tempo. Ho sempre voluto fare qualcosa di diverso dal solito, e quindi nel 2013 ho pensato di dare il via a questo progetto! Certamente non avrei mai pensato di metterci 7 anni per averlo in mano fisicamente. E’ stata dura ma ce l’ho fatta ehehehe. Finalmente ho in mano le copie fisiche di Alien Doppelganger.

Io so che avevi in mente il progetto “Alex Mele” già da tempo. Perchè ci sono voluti diversi anni prima di dare alle stampe questo lavoro?

C’è voluto tantissimo perché di base ci ho lavorato solo nei ritagli di tempo. I Kaledon mi hanno sempre assorbito parecchio. Poi sommaci la famiglia, e tutti gli altri impegni quotidiani di tutti noi, ed eccoci qui. Di base i brani sono stati composti in un lasso di tempo di circa 2 anni, poi tra mix, mastering, accordi contrattuali e tutto il resto, siamo arrivati ad oggi.

Nella band ci sono altri volti noti del panorama metal italiano, come hai scelto i tuoi compagni di viaggio?

Allora, alla voce c’è la bravissima Alessia Scolletti dei Temeperance. E’ la compagna del nostro Michele Guaitoli (Kaledon), e l’ho conosciuta grazie a lui. Gli altri beh, sono i miei compagni dei Kaledon… anche se, quando Enrico Sandri (basso), è stato coinvolto in questo album, non era ancora il bassista dei Kaledon.

Parlami un po’ dell’impronta musicale di “Alex Mele”. Quali sono le differenze rispetto alla tua main band Kaledon?

Diciamo che la mano è quella, però ci sono diversi brani hard rock e comunque assolutamente non kaledon. Poi se a questo sommi la voce femminile beh, direi che è completamente una cosa diversa! Ovviamente poi è molto incentrato sulla chitarra…

Qual è stato il processo di composizione dei brani? Mi riferisco al contributo degli altri membri della band.

Di base, essendo un album solista, non c’è stato contributo da parte della band! Ovviamente ho lasciato carta bianca ad ognuno per suonare il prorpio strumento come meglio credeva ma i brani sono completamente miei.

Tu sei un artista navigato, non è certo la prima volta che pubblichi un album, ma cosa significa per te vedere la copia fisica di un album con il tuo nome?

Sicuramente è stato molto emozionante, proprio perché l’ho aspettato per molto tempo! Un album “normale”, lo registri e poi dopo qualche mese viene pubblicato! Qui sono passati anni quindi sicuramente c’è stato l’effetto “WOOOOW FINALMENTE”!!!

Argomento spinoso: quando speri di poter portare su un palco l’album? Ovviamente la domanda è riferita anche all’attività live dei Kaledon.

Alien Doppelganger è stato pensato come progetto da studio e quindi, difficilmente avrà un seguito dal vivo! Poi per carità… mai dire mai… se capitasse il giusto allineamento di pianeti perché no… però ecco, non è nei miei piani! Riguardo i Kaledon beh, stiamo lentamente lavorando al nuovo album, ma dubito che vedrà la luce a breve. Sicuramente non prima di fine 2021 o poco dopo ecco.

Qual è il tuo augurio per il futuro della musica live in Italia e nel mondo? Tu oltre ad essere un musicista sei anche un fruitore dei concerti…

Innanzitutto spero che si possa tornare presto alla normalità, il che vuol dire la fine di questo incubo che è il COVID-19. Mi auguro che la musica torni ad essere quello che era fino ad un decennio fa, ovvero un qualcosa che si faceva e si seguiva per passione, e non per soldi e basta. Non un prodotto da doccia come è diventato oggi!
Spero che questo stop forzato abbia fatto capire alla gente che la musica, non è un qualcosa di dovuto, ne di scontato! E’ importante tornare ad acquistare la musica, e smetterla di ascoltarla solo in streaming, altrimenti le band medio piccole moriranno tutte entro 10 anni. Come fruitore di concerti invece, mi auguro che la qualità possa tornare alta come un tempo. Detto francamente non se ne può più di vedere i locali pieni di band che suonano solo perchè pagano qualche slot costoso, perché fanno arricchire l’agenzia di turno o perché hanno una cantante formosa sempre più svestita!!! Si deve alzare di nuovo il tiro, e puntare ad elevare la qualità e non solo l’immagine.

Bene Alex, ti ringrazio per il tempo che mi hai dedicato. Lascio a te le ultime parole per i nostri lettori. A presto!

Spero che chi segue me o la mia band principale, possa apprezzare questo lavoro solista!
Ci ho lavorato tanto e sicuramente ci ho messo il cuore.

Grazie mille, ci si vede in giro….

Alex