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Anewrage: “ANR” – Recensione

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Debutto sulla lunga distanza per i milanesi Anewrage, band attiva dal 2009, che giunge al tanto agognato esordio dopo ben cinque anni, periodo di rodaggio eseguito chirurgicamente bene, stando a quando emerge dall’ascolto di “ANR”.

I quattro ragazzi dimostrano subito di essere dei musicisti navigati, il loro sound, definito genericamente Alternative Metal, affonda le proprie radici tanto nel Metal quanto nell’Hard Rock, passando per una evoluta ed aggiornata forma di Nu Metal, ed appare immediatamente ben curato. I Nostri hanno una perfetta padronanza del genere e sanno bene quella che deve essere la loro dimensione stilistica, mettendo su, di fatto, sonorità decisamente personali e riconoscibili.

Sotto questo punto di vista ravvediamo qualche richiamo a band del calibro di Alter Bridge, paragone ovviamente positivo, che emerge soprattutto dalle aperture melodiche di alcuni brani, come ad esempio “Ape’s Legacy” (guarda qui il video), tra l’altro scelta come opening track. Gli Anewrage hanno un proprio marchio, facilmente rinvenibile nel riffing roccioso di Manuel Sanfilippo, graffiante e dall’anima profondamente Rock, che pur godendo di distorsioni corpose, non sfocia comunque nel campo dell’artefatto digitale. Altro punto forte è senza dubbio la voce di Axel Capurro, deliziosamente sporca nel maggior parte dei brani, ma che riesce anche a risultare calda ed accattivante, come in “Butterfly”, “Frozen Light”, traccia questa che vede chitarra acustica e voce duettare attraverso melodie semplici, ma allo stesso tempo interessanti, ed “Eyes Of A Broken Man” vera e propria ballad che ha tutte le caratteristiche per essere cantata a squarciagola durante live sets infuocati.

Il riffing stoppato, l’uso di progressioni di accordi che sfociano in arpeggi distorti, fraseggi dissonanti, queste le caratteristiche di un sound moderno che dimostra quanto la band abbia lavorato sodo per avere una propria identità. Assolutamente pregevole anche la sezione ritmica, Simone Martin al basso è sempre ben presente e riesce a ritagliarsi i propri spazi, basti citare il momento riflessivo nella parte conclusiva di “No More”, il basso ricama qui una linea melodica davvero piacevole, stesso discorso per la batteria di Alessandro Ferrarese, preciso e puntuale nello scandire il ritmo di ogni canzone.
Gli Anewrage sono quindi una band che debutta già matura, pronta per affrontare sia il mercato discografico che i palchi di tutto il mondo.