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Antonello Giliberto: “Journey Through My Memory” – Recensione

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Antonello Giliberto Journey Through My Memory

Secondo album solista per il guitar virtuoso siciliano Antonello Giliberto, il quale con “Journey Thorugh My Memory” ci delizia con uno Speed Metal dal sapore neoclassico, che non ha nulla da invidiare ai mostri sacri della sei corde di fama internazionale.

Ciò che colpisce dell’album in questione è una naturale propensione verso la melodia, il che necessariamente implica una ricerca che non si ferma alle semplici scale buttate lì alla velocità della luce, ma cerca comunque soluzioni che possano catturare l’attenzione anche dell’ascoltatore meno votato alla ricezione di album strumentali.

Non occorre conoscere la lunghissima biografia di Antonello per riscontrare nel suo stile una forte componente classica, così come è viva la presenza di chitarristi quali Jason Becker, Vinnie Moore e Malmsteen. I confronti vanno soprattutto a beneficio di chi sia alla ricerca di paragoni che possano in qualche modo rendere l’idea della cifra artistica di questo chitarrista, ma non implica di certo una componente derivativa del suo sound.

Bisogna inoltre aggiungere che i musicisti che lo coadiuvano in questa release sono di tutto rispetto: John Macaluso alla batteria, conosciuto per aver suonato con Malmsteen, ed il bassista Dino Fiorenza, la cui presenza emerge in ogni singolo passaggio dell’album. “Journey Through My Memory” è pervaso da una forte componente epica, che caratterizza i brani e conferisce loro quel sapore di epoche passate al quale è impossibile reistere. L’incipit per la composizione dell’album ha avuto inizio dopo aver visto la pellicola “Dracula” di Francis Ford Coppola, alla quale è liberamente ispirato il brano di apertura “Demeter”. Impossibile citare un brano piuttosto di un altro, dal momento che in ognuno di essi emerge prepotentemente lo stile del chitarrista che, nonostante sia debitore nei confronti dei personaggi citati in apertura di recensione, risulta comunque impeccabile sia nell’esecuzione che nell’interpretazione.

È facile lasciarsi trasportare dalle melodie, cullati da progressioni di note che hanno il sapore di tempi passati, che ricalcano soluzioni care alle composizioni classiche, ma che vengono comunque riproposte in chiave moderna. Il carattere epico ed orchestrale è sicuramente la chiave di lettura di questo lavoro, che verrà sicuramente apprezzato da tutti gli amanti dei guitar heroes, quelli con un’anima.