Home Recensioni Be The Wolf: “Imago” – Recensione Video

Be The Wolf: “Imago” – Recensione Video

SHARE

In accordo con Scarlet Records e con Bagana Rock Agency, Metal In Italy vi presenta la recensione video di “Imago”, l’album di debutto dei Be The Wolf:

Ricordo le facce contente, immortalate dall’immancabile selfie sulla via del ritorno. Ritorno dagli studi Scarlet, dove si era concretizzato il sodalizio tra l’importante etichetta discografica ed i Be The Wolf.
Posso garantire che entrambe le parti erano felici, in egual misura, di quanto appena successo.
Un disco d’esordio prodotto da una label ambita da un lato, una band dall’incredibile talento accaparrata dall’altra.
E’ così che nasce “Imago“, il primo tassello importante nella storia discografica della band di Torino. Qualcuno ha scritto che all’ombra della Mole Antonelliana, oltre alla Fiat, ci si ricorderà del capoluogo piemontese anche per la provenienza del gruppo. E forse ci ha azzeccato.

Per stessa ammissione della band, i Be The Wolf propongono un rock moderno, dal sapore british ed elegante aggiungiamo noi, con un background da scoprire per capire appieno le intenzioni di questi musicisti e cosa li ha portati fino a questo punto.
“Imago” è esattamente un percorso, semplificato nell’estrazione etimologica del titolo stesso: il processo di crescita e sviluppo nella metamorfosi di un insetto, in questo caso, come si può facilmente intuire dall’artwork.
Loro però sono dei lupi, o almeno cercano di esserlo ed anche nella scelta del moniker nulla è affidato al caso, in quanto “l’essere lupo” è semplicemente uno status, un voler dire al mondo che non si segue la massa, non si seguono le mode, non ci si mette in fila come le pecore, a costo di sembrare cattivi.
Fortunatamente per il mondo, i Be The Wolf riversano questa cattiveria nella loro musica, affidando alle melodie e alla potenza vocale, lo scudiscio per punire, bonariamente, le orecchie, anche se non è solo l’aspetto prettamente uditivo ad essere interessato. Una canzone dei Be The Wolf, una canzone qualsiasi, è congeniata al punto tale da coinvolgere l’aspetto più intimo di chi ascolta.

La release si apre con “Si(g)ns”: bello il giro di accordi in stile hard rock, con richiami in lontananza al nobile blues che, in questa sede, viene modernizzato ma è chiaro che è dalle basi che il tutto viene sviluppato, con l’apprezzabile approccio introspettivo che fa della musica dei Be The Wolf qualcosa di non ancora sentito. Originalità che permette ai nostri di osare, di non aver paura di essere banali anche quando, come in “The Fall”, si ricorre ripetutamente ad un arpeggio vocale che poi verso il finale viene accompagnato da un piacevole clapping.
Ed a proposito di originalità: certo non ci si aspetta l’intro dal sapore swing in “24”, ma in definitiva se la musica dei Be The Wolf dovesse essere racchiusa in un singolo pezzo, sarebbe questo per il suo essere completo, perchè dimostra il voler sperimentare attingendo, come detto dalle basi, per poi sfociare nel rock più aggressivo che però non diventa mai pesante. Esattamente come la voce di Federico Mondelli, capace di essere convincente sia sulle tonalità alte (dove spinge e tanto come in “The House Of The Dead Snow”) sia su quelle basse, come accade invece in “The Comedian” o in “Dust In Hoffmann”, gioco di parole che ha rischiato di essere addirittura il nome del gruppo.
Ecco, quello che colpisce, alla fine di questo percorso, è la duttilità artistica di questi ragazzi che fanno dell’amore per la musica una ragione di vita perchè tanto di biografico esiste in questo album.
Ultima annotazione sul pezzo che chiude “Imago”. E’ una cover. Si tratta di “The End Of Heartache” dei Killswitch Engage, suonata in acustico: un pezzo che da solo e non me ne vogliano, vale tutto l’album per la passione che sprigiona, per la carica emotiva che la caratterizza. Sarà interessante vedere dal vivo questa band e capire se quanto di buono ascoltato riuscirà ad essere percepito anche in sede live. Di sicuro c’è che il panorama rock italiano da oggi ha fatto un passo in più e sono sicura che “Imago”, se promosso come si deve, saprà andarsi a prendere i complimenti anche al di fuori dei nostri confini.