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Bioscrape: “The Cage”, la prigionia fisica e mentale che nasce dalle fobie

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I Bioscrape hanno pubblicato ad ottobre il nuovo capitolo discografico “The Cage”, un concept incentrato sulle fobie che attanagliano l’essere umano al giorno d’oggi. In questa intervista abbiamo approfondito le tematiche affrontate e la scelta della band di pubblicare l’album in maniera indipendente.

Ciao ragazzi, bentornati sulle pagine di Metal In Italy. Il 6 ottobre è uscito il vostro terzo album “The Cage”, innanzitutto come è stato accolto la sera del release party?

Ciao Stefano è davvero un grande piacere ritrovarci ci sentiamo sempre a casa … dunque il release è stata una serata a dir poco strepitosa, abbiamo avuto un feedback veramente pazzesco dal tantissimo pubblico che ha apprezzato totalmente la serata.
Abbiamo suonato due volte il disco per intero, in due set separati, uno a inizio e uno a fine serata proiettando le rappresentazioni delle singole fobie durante le canzoni C’è stata una special-edition dell’album (andata immediatamente esaurita) e un sacco di merch dedicato, insomma meglio non poteva andare…una grande festa!!.

Come per i precedenti anche in questo caso avete deciso di realizzare un concept album. Perché avete scelto il tema delle fobie?

Si, abbiamo continuato con l’idea dei concept perché ci piace che ogni disco sia una vera e propria storia. Abbiamo scelto le fobie perché siamo rimasti affascinati e incuriositi sulle paure che possono colpire le persone e poi perché si sposava perfettamente con l’idea sonora che avevamo in mente per il nuovo lavoro.

Sulla copertina c’è una persona in gabbia. Ritenete che le fobie, in qualche modo, tengano l’essere umano in gabbia?

Hai centrato perfettamente il senso della copertina, perché rappresenta la prigionia fisica e mentale che una persona affetta da una grave forma di fobia prova quotidianamente.

Qual è secondo voi il brano più rappresentativo del concept e quale la fobia più diffusa?

Pensiamo sia “Phobia”, perché è un brano che esprime perfettamente la solitudine e l’angoscia oppressiva di una paura incontrollabile che ti toglie tutto.
Sicuramente la fobia più comune presente nel disco è quella del buio, crediamo che tutti, in un modo o nell’altro, l’abbiamo sperimentata soprattutto in età infantile.

Dal punto di vista del sound c’è stata una evoluzione rispetto al passato? Quali sono secondo voi gli elementi che differenziano e rendono riconoscibili i Bioscrape?

Con l’arrivo di E al basso-synth / tastiere e effetti per la band c’è stato un salto in avanti enorme, in primis per il talento musicale di E e lo spaventoso ampliamento delle possibilità sonore che ci ha dato, poi anche dal punto di vista del feeling personale davvero unico che si è creato tra noi quattro.
Anche dal vivo il pubblico rimane piacevolmente sorpreso nel vedere la mancanza di un bassista “tradizionale” sul palco e guardare E che suona le linee di basso con la tastiera e in contemporanea gli effetti.
Pensiamo che la nostra caratteristica principale sia sempre il non essere catalogabili in un genere preciso e la sonorità live, con gli anni abbiamo affinato ed esplorato a fondo questo concetti, e crediamo che “The Cage” rappresenti al meglio il suono che oggi sentiamo più nostro.

Vi siete separati dalla precedente etichetta ed avete fatto uscire l’album in maniera autonoma. Come mai questa scelta?

Premettiamo che è stata una decisione davvero difficile ma anche sinonimo, secondo noi, di grande maturità e crescita della band.
La scelta è stata principalmente una questione di budget perché certi investimenti, di questi tempi, vanno calibrati al meglio per non fare clamorosi buchi nell’acqua e di supporto della struttura dove non ci sentivamo più rappresentati come ci aspettavamo.
Con questa decisione ci teniamo a sottolineare che non precludiamo assolutamente eventuali collaborazioni future, a patto che l’investimento sulla band sia bilaterale (e non parliamo solo dal punto di vista economico)

Secondo voi, visti gli strumenti social che ci sono oggi, è necessario l’appoggio di una label, o pensate che una band possa promuoversi per conto proprio?

Come dicevamo prima riteniamo sia importante avere collaborazioni con strutture che però lavorino veramente ed efficacemente per la promozione della band a 360 gradi e che credano davvero nei progetti per cui lavorano.

Quali sono le iniziative che state mettendo in campo per sostenere l’uscita di “The Cage”? Ci sono degli appuntamenti che dobbiamo segnare in agenda?

Stiamo cercando di sostenere più concerti possibili per promuovere il disco anche perché la nostra vera forza e dove facciamo davvero la differenza è sul palco. Stiamo lavorando per portare “The Cage” a teatro con uno spettacolo vero e proprio , cosa che nel nostro genere non si è ancora vista… incrociamo le dita!!A breve usciremo sicuramente con dei video e poi vogliamo suonare ,suonare , suonare e ancora suonare!!!!!;)

Bene ragazzi, vi ringrazio per il tempo che mi avete concesso, lascio a voi l’ultima parola. Lasciate un messaggio ai nostri lettori. A presto!

Come sempre grazie a voi è davvero un piacere essere vostri ospiti…grazie a tutti coloro che credono in noi nella nostra musica e ci supportano sempre e, soprattutto , grazie a chi crede nella musica originale non smettete mai di farlo!!!.
STAY FUCKING’ SCRAPE!!!

“The Cage” è ordinabile sul sito bioscrape.net