Home Interviste Carcharodon – Southern Drinkstruction: intervista doppia, grazie!

Carcharodon – Southern Drinkstruction: intervista doppia, grazie!

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Southern Drinkstruction Carcharodon

“Pizza Commando” (leggi qui la recensione) ci è piaciuto parecchio. Metal in Italy non poteva esimersi dal fare due chiacchiere con i diretti interessati, ovvero Carcharodon e Southern Drinkstruction. Armatevi di una birra ghiacciata perché quella che segue non è una intervista normale…e ne siamo fieri!

Salve ragazzi, Metal in Italy vi dà il benvenuto!

C: Grazie per l’opportunità e ciao a tutti! Benvenuti su youpo… ah no!
S: Quante volte ve lo devo dire che non non è youporn ma braz… oh, scusauthern!

Partiamo da “Pizza Commando”, idea bizzarra ma dannatamente riuscita. Dite la verità, quando ci avete pensato eravate sbronzi…

C: La realtà è che è sempre molto difficile trovare un momento in cui siamo sobri! Ci siamo resi conto di aver registrato lo split solo una settimana dopo le registrazioni! Saran le coppiette, i litri di birra, l’euforia che ci coglie quando siamo tutti insieme, l’aria de Roma (Pizza Commando è stato registrato agli Hombrelobo studios)… chissà!
S: Ah perché è già uscito?

Siete due bands presenti da anni nell’ underground italico, quando e dove vi siete conosciuti?

C: Ci siam conosciuti nel lontano 2006, all’epoca di Las Fecas e dell’omonimo Southern Drinkstruction. Avevamo finalmente trovato una band che condividesse il nostro intento di brutalizzare il rock! Galeotto fu myspace, e da lì una serie di concerti insieme, sbronze, pranzi, risse, orge, abluzioni, bagni turchi (faranno bene?), fino a partorire l’idea dello split insieme!
S: Eh già, quando ancora i demo si facevano col montaggio analogico. Ci paragonarono in una recensione, noi a loro o loro a noi non ricordo, ma comunque descrivendoci come dei matti intenti a mixare southern rock e death metal, rompendo il cazzo ai rocchettari e facendo storcere il naso ai tipi true e col mullet. Da allora ci siamo scritti e conosciuti spedendoci le demo arrotolate nella carta igienica (vero), e soprattuto ci siamo chiesti perché Alassio e Roma fossero così lontane.

Visto il risultato direi che i bagni turchi fanno bene! Torniamo seri (come no!), come avete scelto i pezzi da coverizzare l’uno dell’altro?

C: Abbiamo scelto il loro pezzo che più si prestava ad essere stravolto in puro Carcharodon style (per poi scoprire da Basthard che tratta una tematica molto simile a The Hornet and the Hunter, il nostro inedito contenuto nello split)!
S: Siamo dei sentimentali, e volevamo scegliere un pezzo dalla loro prima demo, poi per puro caso abbiamo scoperto grazie a una scritta nel bagno dell’autogrill, il significato della parola medley, e abbiamo deciso di mixare i loro 2 pezzi che più si adattavano alla nostra attitudine.

Come ho scritto nella recensione l’artwork mi ha colpito particolarmente, come mai un menù?

C: Fa tutto parte del concept della pizza e dell’essere italiani, pelosi, sudati e ignoranti (se ci fai caso il package è strutturato come se fosse un cartone della pizza!)
S: “Package…” sticazzi! Si, questo è uno split goliardico e noi siamo i primi a non prenderci troppo sul serio, il mood del menù oltre al discorso del pelo è stato influenzato non tanto dai pezzi nostri, quanto dalla cover Zuppa Romana, che ha dato un sapore mediterraneo e “ziziliano” al progetto.
P.S. Il grafico che ha curato lo split è il cantante dei Southern Drinkstruction, e ha bisogno di soldi, se vi serve un artwork o un logo contattatelo su www.facebook.com/BasthardDesign

Veniamo appunto a “Zuppa Romana”; lo sapete che ho rischiato il linciaggio in ufficio per averla ascoltata almeno dieci volte di fila durante il turno di lavoro?

C: EHEHE, hai fatto bene! Ma non ascoltarla troppo, la polluzione notturna è dietro l’angolo!
S: Solo 10 volte? Beh si pare che crei dipendenza, e pare che siamo i primi due gruppi metal ad aver fatto un pezzo per bambini. Figli di amici, nipoti, e anche Justin Bieber sono impazziti! E pensare che abbiamo scoperto questo capolavoro del trash per puro caso.

Annoverare Justin Bieber tra i propri fan deve essere un vanto! Cerchiamo di tornare seri (se se!), come è nata l’idea di registrare una cover proprio di quella canzone?

C: Era da un po’ che ci giravamo intorno… gli Schrott Nach 8 sono stati folli quanto noi.
S: Noi e Carcharodon siamo più che 2 band, di solito quando suoniamo il weekend inizia due giorni prima e finisce 2 giorni dopo, ingrassiamo 5 chili, diciamo una valanga di cazzate atomiche e poi non ricordiamo nulla, Zuppa Romana è la sintesi.

Raccontateci qualche aneddoto del videoclip… sembravate piuttosto a vostro agio!

C: Più a nostro agio di così: Eravamo tutti ubriachi fradici, nella festa di matrimonio di Boggio, alle tre di notte a urlare come aquile in un bar di Alassio, la città del Rhum Cooler e del Gabibbo (e perchè non l’avete chiamato a partecipare nel video! n.d.r.). E chi c’ammazza?
S: Esatto! Più che un videoclip è un documentario, eravamo solo noi, circondati da sguardi perplessi, nessun cameraman o addetto ai lavori, autodidatti, con un bicchiere in mano e un iPod che ci ricordava cosa stavamo facendo! (le riprese senza audio sono qualcosa di imbarazzante, è stato difficile far sincronizzare il labiale)

Qualcosa in programma per il futuro?

C: Puoi dirlo forte! Stiamo lavorando al nuovo album, successore di Roachstomper! In più stiamo cercando di pianificare un bel tour per quest’autunno tutti insieme!
S: Un tour insieme? Ah si? E comunque non ci si ferma mai, dopo Drunk till Death anche noi stiamo scrivendo il disco nuovo, e non vediamo l’ora di registrarlo.

Ragazzi è stato un piacere fare due chiacchiere con voi, sono sbronzo pure io! Nel ringraziarvi vi lascio carta bianca per il finale!

C: Grazie a te per lo spazio e il tempo concesso! Ti ripagheremo inviandoti le foto delle nostre mamme in negligée!
S: È stato un piacere signor Pippo Baudo, speriamo di vederci on the road (asganauei) e complimenti per la trasmissione.

Ok, posso dirlo: sono commosso!