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Chiral: “Night Sky” – Recensione

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Chiral Night Sky

Black Metal, Folk, Post-Rock, Atmospheric e tanto altro ancora viene proposto dai Chiral in “Night Sky”, un album oscuro e riflessivo che avvolge l’ascoltatore con un’aura raggelante e misteriosa.

Ci troviamo difronte ad una one man band, ma il lavoro svolto in fase di composizione è davvero complesso ed articolato, coinvolgente ed affascinante. Nonostante la lunghezza delle tracce che spazia dai dieci ai diciotto minuti, ad eccezione di “The Morning Passage” che si assesta poco al di sopra dei tre minuti, l’evoluzione delle singole composizioni non sembra creare cali di tensione o momenti di noia.

Il dinamismo viene conferito attraverso una ragionata alternanza tra passaggi efferati e glaciali che vengono intervallati ad altri più riflessivi e dilatati. Si ha la sensazione che il tempo subisca pause, istanti interminabili che fanno largo uso di melodie malinconiche ed angoscianti, una sospensione che viene tradotta anche in momenti epici, pomposi e maestosi, cosi come nella parte conclusiva di “Nightside I:Everblack Field” e nella successiva “NightSide II: Sky Wonder”. L’incipit di quest’ultima racchiude in sé tanta sofferenza interiore che viene tradotta in musica da una chitarra acustica, in un crescendo ipnotico che accompagna la traccia per la sua durata. Indubbiamente l’ascolto non è dei più semplici, perché occorre lasciarsi trascinare e seguire l’evoluzione della composizione per assaporarne appieno l’essenza.

La già citata “The Morning Passage” vede anche l’inserimento di un’armonica, strumento sicuramente poco adatto al Black Metal, ma che testimonia la versatilità dei Chiral e la voglia di non essere confinati all’interno di un genere abbastanza rigido.

Conclude la tracklist “Beneath The Snow And The Fallen Leaves”, una delle composizioni che sottolineano maggiormente la componente glaciale ed efferata dei Chiral, senza mai voler eccedere nei ritmi sostenuti e mantenendo sempre una dimensione costante e ritmata.

“Night Sky” è un album dalle mille sfaccettature, che rifugge da facili catalogazioni e che richiede un grande impegno per essere compreso. Probabilmente ridurre la reiterazione di alcune strutture e concentrare lo sviluppo delle singole composizioni avrebbe potuto contribuire ad una più semplice assimilazione, ma stiamo comunque parlando di una release dedicata ad un preciso target di ascoltatori e non certamente alle masse.