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Dark Haunters: “To Persevere Is Diabolical” – Recensione

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Dopo ben diciassette anni dalla loro formazione, gli abruzzesi Dark Haunters giungono al debutto sulla lunga distanza con “To Persevere Is Diabolical”, un concentrato di Death/Black Metal molto accattivante.

Le tracce sono pervase da un’aura mistica, epica e maestosa, che non disdegna passaggi costituiti da melodie nostalgiche e riflessive, dilaniate da una voce perennemente cavernicola. Tra le influenze ci sono sicuramente Cradle Of Filth e Dimmu Borgir, la loro presenza emerge prepotentemente, ma senza per questo sminuire il lavoro svolto dai Dark Haunters.

Sin dalle prime note dell’introduttiva “In Perseverance”, i Nostri denotano una particolare propensione per le soluzioni atmosferiche, cariche di angoscia ed oscurità, che vengono poi integrate nella successiva “The Burning Eyes Of Vengeance” con rabbia ed aggressività. Ottimo in questo senso il lavoro delle chitarre, il riffing si presenta ben articolato e curato, i due axemen non si limitano ad un semplice accompagnamento, ma costruiscono con maestria linee melodiche di ottima fattura.

L’ascoltatore viene annichilito dalla veemenza con la quale i Dark Haunters infliggono colpi letali, grazie anche ad una sezione ritmica molto dinamica, che non si adagia su ritmiche lineari, ma predilige repentini cambi di tempo.

“To Persevere Is Diabolical” è un album che mantiene la tensione costantemente alta, tutti i brani sono ben costruiti e riescono a coinvolgere in ogni frangente. Una release che non deve mancare nella collezione di tutti gli amanti del Deat/Black a tinte sinfoniche.