Home Concerti Demetra’s Scars: giovani dalle idee chiare. Grazie anche a Lena…

Demetra’s Scars: giovani dalle idee chiare. Grazie anche a Lena…

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La loro storia è ancora agli inizi, ma si vede che le idee sono ben chiare già da ora.
Per i giovani Demetra’s Scars la gavetta fa rima con concerti azzeccati, per far crescere i ragazzi seguendo quelli che pare siano i modelli di riferimento. Non è un caso, infatti, che la female fronted band abbia avuto la possibilità di suonare con Jinjer e Infected Rain: due gruppi che sanno di avere nell’elemento femminile la loro forza.

Il recente incontro con Lena Scissorhands avrà sicuramente rappresentato per i ragazzi una giusta dose di adrenalina, con la speranza che presto possano far uscire i l loro primo disco.
Abbiamo incontrato i Demetra’s Scars all’Arci Tom di Mantova.

L’intervista.

Allora, ragazzi, siete molto giovani, ma suonate già da un po’ di tempo insieme, giusto?
Samuele (chitarra): Sì, ormai sono quasi due anni che suoniamo insieme, con una quarantina di date all’attivo, per lo più in Emilia Romagna e in nord Italia… ultimamente abbiamo aperto ai Jinjer, il 14 agosto, l’11 settembre abbiamo suonato con i Dyanonimous allo Sheratan Festival al Parco Nord, a Bologna, e oggi siamo qui ad aprire agli Infected Rain. In questi due anni abbiamo avuto dei momenti di pausa, e nei primi tempi avevamo dei concerti in cui dovevamo coprire molto tempo, per cui abbiamo inserito in repertorio diverse cover, sostituendole con pezzi nostri man mano che riuscivamo a comporre, arrivando adesso a offrire uno spettacolo completo con solo inediti.

Raccontatemi com’è nato il progetto.
Samuele: Il progetto è nato da una mia idea: prima suonavo in un gruppo Hard Rock e quando ci siamo sciolti ho iniziato a cercare altri ragazzi per fare un genere diverso. In primo luogo ho coinvolto Yassir (batteria) con cui ho sempre suonato e frequento il conservatorio, lui mi ha consigliato Thomas (basso) che abita nel nostro paese (Mirandola, bassa modenese) e si conoscevano da tempo, e infine abbiamo contattato Sara (voce). Con questa formazione è stato fatto un primo concerto.

Sara (voce): Da lì abbiamo poi deciso di prolungare l’attività, perché ci siamo trovati molto bene… diciamo che inizialmente non avevamo ben definito un genere, poi, pian piano, ci siamo orientati verso l’alternative metal (in senso ampio) e siamo riusciti a trovare il nostro sound.

Ho sentito che state lavorando a un album…
Samuele: Si, abbiamo iniziato a registrare da Frank (Frank Morri, Sheratan Record, ndr). Sarà un EP, 5 pezzi, e dovrebbe uscire all’inizio del prossimo anno, diciamo primavera 2019.

Prima mi raccontavate che ormai avete un repertorio completo di inediti… come mai allora un EP invece di album completo?
Sara: Perché comunque è la nostra prima registrazione e non siamo ben sicuri di cosa inserire.

Thomas (basso): Diciamo che “al completo”, ben definiti come struttura, arrangiamenti e produzione abbiamo 5 pezzi. Come ha detto Sara abbiamo anche altri pezzi su cui lavorare: vedremo se inserirli oppure no, quindi la questione EP\Album non è ancora chiusa.

Frank (Sheratan Records): Ci stiamo inserendo adesso in questo “mondo” molto modern, per cui stiamo lavorando molto sul sound, rigenerandolo per renderlo più maturo e contemporaneo, ed è un lavoro che richiede tempo.

I pezzi come nascono? C’è qualcuno che compone poi tutti danno in seguito il loro contributo, nasce tutto dalle sessioni di jam in sala prove, o altro?
Sara: Dipende… la maggior parte delle volte loro portano la parte strumentale, poi io faccio la melodia e in ultima battuta il testo, perché a me piace comporre in questo modo.

E i testi? Da dove prendi l’ispirazione?
Sara: I testi sono molto personali. Per me è fondamentale che il cantante porti la sua sensibilità… generalmente sono frutto di mie esperienze, ma non è detto. Non mi piace però essere troppo esplicita e diretta, preferisco scrivere qualcosa che ognuno possa poi interpretare e cucirsi addosso.

Parliamo di live. Come è stata finora la risposta del pubblico? E il vostro affiatamento?
Yassir: La risposta del pubblico è stata sempre molto buona, pur nelle differenze che sussistono tra i diversi posti in cui abbiamo suonato, dai pub dove magari vengono i tuoi amici o chi ti conosce già, ai locali come questo dove invece sei sempre una sorpresa. Tra di noi va benissimo. Io e Samuele suoniamo insieme da una vita (per quanto possa essere lunga, hanno entrambi meno di 25 anni, ndr) quindi tra noi non ci sono mai stati problemi, ma anche con gli altri c’è un ottimo feeling.

Visto che ormai siete in dirittura d’arrivo per l’album\EP, pensate di fermare l’attività loive per dedicarvi di più alle registrazioni o riuscite a conciliare le due cose?
Frank: La situazione ottimale sarebbe concentrarsi sulla fase di produzione e in seguito sulle date live… quando poi uscirà il disco faranno tantissime date live (si spera), sia in queste situazione che in situazioni più piccole.

Thomas: può sembrare strano ma anche nei piccoli pub abbiamo avuto un buon riscontro, spesso i gestori, non appena finiva la serata ci chiamavano per mettere giù delle altre date.

Siete molto giovani, l’abbiamo già detto ma ci piace rimarcarlo… cosa vi aspettate da questa esperienza? Pensate che la musica possa essere il vostro futuro?
Yassir e Samuele: Si, noi due facciamo entrambi il conservatorio e decisamente puntiamo sulla musica, vorremmo che la musica diventasse decisamente la nostra vita.

Che dire… in bocca al lupo, ragazzi!

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