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Element Of Chaos: “Avere successo in Italia si può. Basta fare i giusti passi”

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Possibilisti e poco inclini alla polemica. In un momento in cui si diffondono a macchia d’olio sulla rete patetici ritornelli su cosa non va nel sistema musical italiano, gli Element Of Chaos pensano a suonare e ad offrire al pubblico la loro visione.
Nell’ultimo lavoro “A New Dawn” (la recensione) la band capitolina sperimenta e dà prova di grande padronanza tra i più svariati generi. In attesa del grande passo.

L’intervista:

Ciao ragazzi, benvenuti su Metal In Italy! E’ nostra consuetudine iniziare l’intervista con la presentazione della band. Chi sono gli Element Of Chaos e quali le tappe fondamentali della vostra carriera?

Ciao a tutti siamo gli E.O.C., intanto grazie per il tempo concessoci. Chi sono gli Element? Sono una band metal di Roma formata da sei componenti, Claudio alla batteria, Luca al basso, Daniel alle tastiere, Bruno alla chitarra, Daniele chitarra e voce ed Andrea alla voce. Siamo nati nel 2007, ad oggi abbiamo all’attivo un EP e due album, di cui l’ultimo uscito quest’estate prodotto e distribuito da Gianmarco Bellumori di Agoge Records.

Abbiamo recensito il vostro ultimo lavoro “A New Dawn”, perché avete scelto questo titolo? Una “nuova alba” di cosa?

“A New Dawn” è un viaggio ambientato in un mondo di fantasia che inizia con un ipotetico conflitto globale che vede il suo culmine in una nuova Hiroshima, e si muove mostrando attraverso le varie canzoni i vari problemi della società odierna in chiave futuristica, distopica e post atomica.
Il disco si chiude con la title track “A New Dawn”, la ricostruzione di una società distrutta, possibile solo tramite l’unione collettiva senza distinzioni di razza, genere o nazionalità. Questo è la nuova alba, il nuovo inizio, in cui speriamo anche nella vita reale.

Parliamo del vostro stile: avete deciso di mettere un sacco di carne al fuoco, mescolando tra loro diversi generi musicali, le vostre composizioni in molti casi prendono direzioni inaspettate, si è trattato di una scelta precisa o è venuto tutto fuori spontaneamente?

Dopo aver raggiunto la formazione attuale abbiamo deciso di fare un disco senza porci troppe limitazioni a livello compositivo, ma seguendo in maniera naturale e libera ciò di cui il pezzo necessita, cercando sempre di mantenere un filo conduttore.
Diciamo che siamo stati influenzati dalla libertà di scrittura dei gruppi mathcore e prog moderno e non, quindi è stata una transizione spontanea, non decisa a tavolino.

Immagino che tutte queste influenze derivino da ascolti differenti all’interno della band, avete convogliato negli Element Of Chaos i vostri gusti musicali?

Si, collaboriamo tutti attivamente alla stesura dei brani, quindi sicuramente la nostra musica viene arricchita dai nostri background anche se in realtà i nostri gusti non differiscono poi di molto.

Tra l’altro nella track-list figura anche una versione remix di “Epiphany”. Perché avete scelto questo brano e soprattutto da dove nasce l’idea di proporre una versione tanto distante dai vostri canoni?

L’idea nasce in studio durante il missaggio dell’inframezzo elettronico di “Epiphany”, dove ci siamo chiesti cosa sarebbe successo se avessimo capovolto l’idea del pezzo, lasciando molto più spazio ai synth ed ai campionamenti. Qui la collaborazione e l’amicizia con Daniel Lambs, un beatmaker e rapper romano con cui sono in programma altri featuring che ha dato sfogo alla sua voglia di sperimentare con un genere nuovo creando questo brano crossover tra elettronica e metal.

“A New Dawn” è fuori da qualche mese, immagino che abbiate raccolto diversi pareri di pubblico e critica, tirando le somme vi ritenete soddisfatti dell’accoglienza che avete ricevuto?

Soddisfattissimi! E’ stato un lungo parto pieno di cose belle e di imprevisti, ma goduto e voluto in tutto e per tutto.
Abbiamo avuto ottimi responsi dalla critica ed il lavoro è stato apprezzato in tutte le sue sfumature; per citare “La Haine”: “fin qui tutto bene”.

Per “Idiots Lose Control” avete realizzato anche un video a 360°, perché proprio questa traccia?

“Idiots Lose Control” è il pezzo più diretto del disco, quindi ci sembrava il più appropriato da associare ad un video iperbolico, che desse la sensazione di partecipare ad un nostro live, soprattutto se visto tramite un visore 3D. L’idea è stata resa possibile dal videomaker Luca Romani, che è riuscito a valorizzare ed interpretare le nostre idee appieno, creando una location virtuale attorno a noi che si sposa alla perfezione con il significato del testo.

Parliamo dei vostri progetti futuri, avete qualcosa in programma per i prossimi mesi? State già lavorando a qualcosa di nuovo?

Al momento stiamo lavorando su vari fronti per cercare di promuovere al meglio l’ultimo lavoro, abbiamo maturato diversi contatti anche grazie alla nostra etichetta ed infatti a breve finalmente annunceremo date all’estero previste per l’autunno in arrivo.
Anche se più lentamente stiamo ragionando a delle nuove idee per una pubblicazione futura, inoltre sono in arrivo nuovi video, di cui uno di una cover che vi stupirà!

Quanto è difficile per una band italiana promuoversi sia a livello nazionale che internazionale? Siete riusciti ad avere anche contatti all’estero?

La difficoltà di emergere sia in Italia che all’estero è tanta, vista la situazione odierna, ma comunque non impossibile se si fanno i giusti passi. Rispetto agli anni precedenti la distinzione tra underground e mainstream è diventata molto labile, creando vari livelli di notorietà, visto anche il gran numero di band valide. I social network danno possibilità a tutti di promuoversi e far conoscere la propria musica, anche in periodi di crisi di vendita di dischi come quello che stiamo vivendo. Da parte nostra ci riteniamo fortunati ad avere un’etichetta che ci segue e ci aiuta a promuoverci nello sterminato mercato internazionale, e ci sta permettendo di toglierci qualche soddisfazione.

Grazie ragazzi per il tempo che mi avete concesso, lascio a voi il compito di concludere l’intervista con un messaggio ai nostri lettori. A presto!

Grazie a te di questa intervista! Vorremmo approfittare dello spazio che ci hai dedicato per dire a tutti di supportare la musica originale, soprattutto andando ai concerti perchè il passaparola è il miglior modo per far conoscere le band, ed in Italia ne conosciamo parecchie che meriterebbero molto di più.
Salutiamo la nostra fanbase che ci supporta da tanto tempo ormai e che ci ha regalato un release party veramente chaotico, grazie anche all’organizzazione perfetta di Marco Metalfabbro.
Ci si vede in giro, i vostri amati E.O.C.