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Fabio Dessi: dagli Arthemis, agli Hollow Haze… al Crossfit (“che ho consigliato io”)

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Una vita intensa, divisa tra le varie passioni che vanno dalla musica allo sport. Un po’ come accade ad ognuno di noi.
Solo che c’è a chi riesce meglio.
Fabio Dessi, voce degli Arthemis, è anche voce degli Hollow Haze, prog metal band che negli anni ha conosciuto i suoi momenti di gloria.
C’era voglia di ritrovarla quella gloria e così, l’unico superstite del debutto nel 2006, il chitarrista Nick Savio, ha deciso di contattare Dessi per un nuovo percorso insieme.
In realtà, i due, avevano già collaborato e proprio negli Hollow Haze.

L’intervista.

Ciao Fabio, com’è nata questa collaborazione con gli Hollow Haze. Partiamo proprio dall’inizio.
L’idea iniziale era quella di formare una nuova band. Un anno fa mi contattò Nick Savio, il chitarrista degli Hollow Haze, proponendomi di lavorare ad un paio di pezzi. Voleva che facessi un lavoro di pre-produzione, registrandoli con la mia voce per capire come “girava”. Lui ha messo del suo, io ho messo del mio ed il risultato si è sviluppato nella maniera più naturale possibile. Siamo partiti da zero e sul quel terreno fertile abbiamo buttato giù tre canzoni. Abbiamo capito che poteva nascere qualcosa di bello e così abbiamo abbandonato l’idea di iniziare qualcosa di nuovo in favore di una rinascita di una band preesistente.

Cosa hai pensato quando ti è stata fatta la proposta?
In realtà per me non faceva grande differenza. Ho sempre seguito la band e nel 2014 ho anche fatto un tour con loro in sostituzione di Fabio Lione che allora era il cantante. Della formazione originare era rimasto solo Nick quindi mi andava bene di ripartire da zero. Un po’ come è successo quando sono entrato negli Arthemis: della formazione originale c’era solo Andy (Martongelli, ndr.)…

Quindi tu sei un po’ l’uomo delle resurrezioni…
Sì, esatto! Con gli Arthemis è andata bene e spero che possa essere lo stesso per gli Hollow Haze. Siamo tutti molto contenti di questo nuovo lavoro. E’ stata una bella sorpresa, soprattutto per me.

Tornando al tour del 2014, immagino non sia stato facile sostituire Fabio Lione…
E’ sempre difficile… ma in quella circostanza devo dire che la cosa è stata abbastanza agevole. Eravamo in tour con Tarja, quindi ci esibivamo in posti davanti a 5000/6000 persone. Io ho sempre cercato di fare del mio meglio e pare sia andata bene, anche perché è stato proprio quel tour che ha convinto Nick a chiamarmi.

Per quanto riguarda nuove produzioni e/o date live?
Ora siamo in fase di scrittura del disco. Questa è l’unica certezza. Probabilmente se ne parlerà dopo l’estate quando avremo qualcosa di concreto in mano. Dovrà passare ancora qualche mese.

Dopo il tuo annuncio negli Hollow Haze, qualcuno si è chiesto se questa tua nuova avventura avrà delle ripercussioni sul tuo futuro negli Arthemis…
Non succederà nulla. Uno degli aspetti più belli degli Arthemis è il fatto che noi tutti abbiamo sempre assecondato i progetti paralleli degli altri. Quando Andy è stato chiamato per il tour con i Kobra And The Lotus, la prima cosa che ha fatto è stata quella di chiamarci e di dircelo. Per una questione di rispetto. Io ho fatto lo stesso. Ora come Arthemis stiamo anche lavorando a del nuovo materiale e non siamo mai stati così uniti ed attivi.

Per tutti questi impegni serve una forma fisica e mentale ottimale, quindi… come va con il crossfit che ti ha consigliato Giorgio Terenziani (bassista Arthemis, ndr.)?
(ride) Chiariamo subito una cosa: sono io che dissi tempo fa a Giorgio di fare crossfit! Che poi lui, in due mesi, sia diventato più famoso di quello che lo ha inventato, è un dato di fatto!
Io continuo a fare i miei allenamenti senza dirlo a nessuno. Aspettando Andy ed il nuovo materiale su cui lavorare per gli Arthemis perché lui è un altro che non sta mai fermo un attimo!