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IN.FEST – Live Report in tempo reale – DAY TWO

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Secondo ed ultimo giorno di concerti qui all’In.Fest Italy in corso di svolgimento al Ciecolo Magnolia di Segrate. La prima giornata ha lasciato in giro ancora dell’adrenalina e tra po ne ore scopriremo se è vero che il motore questa sera andrà su di giri.
Siamo ad un’ora dall’apertura dei cancelli. C’è solo un piccolo ed irrilevante problema: gli esperti meteo infatti annunciano pioggia in prima serata. L’organizzazione ha fatto sapere che il tutto si svolgerà normalmente.
I protagonisti di questa serata saranno:
Architects
Of Mice & Man
Motionless In White
Suicide Silence
Every Time I Die
The Devil Wears Prada
Shvpes

Ore 16:05
I cancelli si sono aperti. Iniziano ad entrare i primi fan che anche in questa calda giornata hanno cercato di resistere per assicurarsi i posti in prima fila. La speranza è che non venga giù il diluvio, come invece prevede il meteo per le prossime ore. Aprono le danze i Shvapes, band inglese dal frontman importante… È infatti il figlio di Bruce Dickinson! Generi completamente diversi, ovvio… Ma il buon Griffin ė sulla strada giusta!
Gli Shvpes sono giovanissimi ed il loro metalcore è frutto delle contemporanee influenze, specie quelle oltreoceano.

Ore 17:07
Arriva il momento dei The Devil Wears Prada, band che specie negli States ha ottimi riscontri. Sono loro a salire sul palco B e giá qui il livello inizia a salire. Ciò che si nota ê che , volendo fare un paragone con la giornata di ieri, alla stessa ora, c’è già molta più gente rispetto al primo giorno. E possiamo garantirvi che il primo giorno ha regalato innumerevoli soddisfazioni, a band ed organizzazione.

17:55
È tempo dei primi idoli dell giornata. Sempre sul palco B ecco che arriva il momento degli Everytime I Die. In molti quest’oggi hanno affermato che sono qui per loro. Anche in questo caso non ci sono pause, ma ecco che si materializza l’incubo: la pioggia!

18:30
Il maltempo era atteso, ma fino a questo momento è una condizione sopportabile, anche perché sul palco sono appena saliti i Motionless In White. Il richiamo di Chris é irresistibile… Per cui, chissenefega della pioggia. Poco fa abbiamo intervistato proprio il leader della band (e chiedo scusa per i problemi di audio): curioso però notare come un omone di un metro e novanta , contando anche le zeppe, sia davvero proprio a poco agio con i giornalisti e con cerca di scambiare due battute con lui! In realtà è un timidone. Tutti limiti che non vengono portati sul palco, perché la band si conferma come tra le best performer della serata. Show fenomenale, nonostante la pioggia. Colpo da maestro poi per il frontman che, appena concluso l’ultimo pezzo è sceso dal palco per abbracciare i fan e portarsi a casa il tricolore con il logo della band appositamente confezionato. E sono soddisfazioni.
La prima cosa che hanno fatto i Motionless dopo lo show? Dritti all’area cibo per riempirsi un piattone di pasta. Eh beh… In effetti si è fatta una certa.

Ore 19:57
Suicide Silence sul palco signori. Si parte con il botto. Il primo pezzo proposto alla platea dell’In.Fest non poteva che essere “You Only Live Once”.
Un’eredità pesante per Eddie Hermida, chiamato com’è noto a sostituire il compianto Mitch Lucker. È chiaro che i fan dei primi tempi abbiano qualcosa da ridire, ma la carica furibonda di Eddie e la sicurezza sul palco, oltre ovviamente alla sua voce, è coinvolgente e fa quasi dimenticare quel particolare non così irrilevante.
Ascoltando un po’ di voci in giro, abbiamo scoperto che c’è gente venuta da molto lontano. Sono stata infatti avvicinata da una coppia di Palermo che ha portato qui a Segrate la figlia, fan sfegatata dei Motionless In White. “Cosa non si fa per i figli”, mi ha detto il padre, “Ci ha costretto a prendere l’aereo ed io ho paura di volare!”.
Succede anche questo all’In.Fest. Compreso il fatto che, durante il set dei Suicide, sul palco ci siano praticamente i componenti di tutte le band della serata.

Ore 20:58
Ecco Of Mice & Man e subito si mettono in chiaro le cose. Basta solo la nitidezza della batteria a tenere il ritmo di uno show che si “appesantisce” man mano che le band salgono sul palco. “Second & Sebring”, tra i brani più celebri dell’anno band di Orange County, ne è la riprova. Il pubblico è decisamente in estasi.

Ore 22:25
L’apoteosi ê rappresentata dalla carica degli headliner di questa seconda ed ultima serata dell’In.Fest: sul palco ecco gli Architects. L’ultimo album “All Our Gods Have Abandoned Us” ê di quelli da inserire nella categoria “immancabili”. Sam Carter sul palco è una bomba ad orologeria ed il pubblico, nonostante la pioggia cada ancora, diventa la sua seconda voce. Interessante notare infatti, specie nei primi due pezzi, come il cantante si riservi poche parole, per poi far cantare il resto alla platea. Sono pugni nello stomaco e con il colpo d’occhio dei fan accorsi al Magnolia, raddoppiati rispetto alla prima giornata, tutto diventa iper gratificante. Impossibile negare che l’organizzazione dell’In.Fest abbia fatto bingo e se dovesse esserci una seconda edizione, ci si interroga sul come fare per bissare il successo di questo evento.