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Hell Spet:”La nostra identità è amicizia, volume al massimo, fare festa e bere birra!”

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Hell Spet tornano con un nuovo album, un concept studiato nei minimi dettagli, che già dal titolo promette di non voler far prigionieri. “Killer Machine” è il quinto album del manipolo bresciano, un’orchesta di folli musicisti che negli anni ha saputo magistralmente creare la propria miscela esplosiva di punk, bluegrass, country, sempre conditi da grande personalità, all’insegna della necessità di fare musica dal forte carattere e dalla voglia di incendiare i palchi con live infuocati e coinvolgenti.

Con questo nuovo capitolo la band alza il volume delle sonorità punk al massimo e include nuovi potenti elementi derivanti dall’anima thrash metal che i sei musicisti hanno sempre fatto scivolare abilmente tra un passaggio di banjo e una sferragliata di contrabbasso, portando nelle ritmiche il tiro dinamitardo di un disco che ha voglia di far saltare il pubblico e allo stesso tempo lasciarlo a terra tramortito.

Killer Machine vi invita a lasciarvi trasportare dal sound di una band genuina e schietta, che vi farà divertire come non mai mentre vi accompagna tra danze sfrenate e raffiche di mitragliatrice nel mondo che hanno creato con questo nuovo fenomenale concept album. Armatevi di coraggio e lasciatevi andare, non c’è nulla da temere, solo voglia di fare casino fino all’alba, qui e ora!

Il vostro nuovo lavoro “Killer Machine” è un concept album. Come è nata l’idea di sviluppare questo concetto all’interno di un disco e a cosa vi siete ispirati? Film? Libri? Altri album?

Killer Machine nasce da un’idea mia, (Fede voce e chitarra acustica) ed è il frutto di due dozzine d’anni di letteratura fantasy e sci-fi, giochi di ruolo e un numero spropositato di film sul genere. Grazie a mio fratello maggiore (Daniele che suona nei Beriedir) ho avuto la possibilità di cominciare fin da piccolo con i primi libri di Tolkien, Moorcock, Joe Dever, l’intero universo di Warhammer 40k (da cui i Bolt Thrower hanno attinto molto per esempio) Stephen King e via dicendo; poi si sono aggiunti i film: la saga di Alien, Terminator, Matrix, Blade Runner, L’esercito delle 12 scimmie. Potrei star qua ore a scrivere titoli!

Sebbene tra le vostre armi ci siano anche chitarra acustica, banjo, contrabbasso, mandolino, non si può non sentire il ruggire delle chitarre elettriche e il tuonare della sezione basso e batteria, oltre ad una voce aggressiva e graffiante. Come siete approdati a questo ibrido metal / bluegrass / punk?

Penso che il mix fra i vari strumenti venga con naturalezza e spensieratezza, ognuno cerca di tirare fuori il proprio suono in funzione alla canzone e alle sue dinamiche. Non ci diamo troppi riferimenti e disco per disco stiamo imparando a trovare un nostro suono, che è in continua evoluzione anche in base ai membri che sono sempre cambiati nel corso dei dischi.
La Spet in cinque dischi ha cambiato notevolmente le sue sonorità mantenendo chiara e precisa l’identità della band e invariati i punti cardine: amicizia, suonare al massimo volume, fare festa e bere le birre!

Chi sono i vostri mostri sacri in ogni genere che influenza il vostro suono? Quali sono invece le piccole perle sconosciute che vi piacciono e che vorreste suggerire a chi ha trovato il vostro disco interessante?

Ah qui vi sparo una lista della spesa che dovete ASSOLUTAMENTE spulciare!
Partiamo dagli dei quali: Motorhead, Pantera, Slayer, Hank Williams III (da cui tutto è partito per noi). Poi ci sono Pine Box Boys, .357 String Band, The Goddamn Gallows, Exodus, Zeke, Vomitory, Napalm Death, Obituary, Blind Guardian, Nashville Pussy, Immortal, Orange Goblin, Lords of Altamont, Hobos, Black Tusk, Phalanx, Vader ed è meglio che chiuda qua, ma vi assicuro che ne sto lasciando indietro tanti, tanti altri.

Le vostre sonorità sembrano rifarsi alla scuola americana di ogni genere che possiamo trovare tra le vostre influenze. Qual è invece la situazione in Italia per quello che potremmo definire “Country Metal Punk”? Il riscontro è settoriale o trasversale? Che pubblico ci potremmo aspettare ad un vostro concerto tipico?

In Italia diciamo che non c’è proprio un riscontro rilevante su questo preciso genere. Sparsi per la penisola ci sono tanti musicisti e appassionati ai singoli generi che noi abbiamo fuso tra loro ma di band che lo suonano siamo davvero pochi. Il nostro pubblico è una sorpresa tutte le volte perché è VERAMENTE trasversale. Ai nostri concerti c’è chiunque abbia voglia di divertirsi: dai punk ai metallari, dai ragazzi che seguono l’hip hop ai rockabillers, non abbiamo mai cercato di settorializzare la nostra musica, di piacere sfruttando qualche cliché di genere in nessun modo, noi facciamo quello che ci piace e semplicemente ci auguriamo piaccia anche al pubblico.

Qual è il concerto metal che vi ha colpito di più degli ultimi anni? E quale disco sta girando in heavy rotation tra i vostri ascolti? Metal e non, si intende.

In rotazione continua ci sono Back from the abyss – Orange Goblin, Inked in Blood – Obituary, FSK Trapshit – FSK, Ride with death – Speedwolf, Musicology – Prince, Infest the rats’nest – King Lizard & the Lizard Wizard.
Per quanto riguarda concerti metal memorabili abbiamo per il Feddo (chitarra elettrica) i Vomitory, per me gli Inquisition, per Biscio (contrabbasso) i Pantera nel ’92 (!!!) , per Cannibal (batteria) i Cannibal Corpse. Per Simon (mandolino) i Batushka e per Nicco (banjo) un inaspettato concerto dei Primal Fear.

Far uscire un disco per poi trovarsi fermi per via di una pandemia sarebbe sembrato assurdo solo pochi mesi fa. Come state affrontando la cosa come band? State sfruttando la presenza online? State componendo? State preparandovi a riprendere le attività non appena possibile?

Eh..è stata una bella mazzata sai. Noi poi siamo tutti di Brescia quindi le cose le abbiamo viste proprio nere negli ultimi due mesi.
Abbiamo dovuto rinunciare a delle occasioni assai ghiotte (una fra tutte l’after party dei Sepultura a Bolzano), purtroppo questa cosa colpisce tutti senza distinzioni ed ora è importante che le cose tornino alla normalità, una normalità migliore di quella di prima si spera. Sfortunatamente noi non siamo molto tecnologici, diciamo che siamo piuttosto old school a riguardo, ma abbiamo appena pubblicato un video selfmade di “Rising from the grave”, secondo singolo del nostro ultimo disco e abbiamo pronto da sparare anche un terzo video che vi lascerà a terra a morire dal ridere ma non sarà pubblicato ancora per qualche tempo.
Ognuno sta coltivando la propria passione in solitaria a causa del distanziamento sociale coatto ma appena dovessero riaprire le danze noi siamo sempre pronti all’azione!

A voi lo spazio per dirci quello che volete lasciare in chiusura. Grazie e in bocca al lupo per tutto!

Ragazzi è stato un piacere, ci auguriamo di vederci al più presto per poter sbevazzare le birre assieme e pogare anche un po’.
KILLER MACHINE è disponibile su tutte le piattaforme on line e potete ascoltarlo e/o acquistarlo (cosa assai gradita non solo per noi ma per TUTTI gli addetti ai lavori che stanno passando ora un momenti difficili e di grande incertezza). Vi invitiamo in oltre a seguirci sulle nostre pagine Facebook e Instagram per restare aggiornati e in contatto con noi.
Ringraziamo Metal in Italy per la chiacchierata e a tutti i lettori mandiamo un grande abbraccio virtuale.
Ragazzi teniamo duro!!

TRACKLIST:
45°32’20’’N 10°13’13’’E

You’ll Fall

Cyborg Genocide

Time To Die

Dirty Life

Right Now

Space Shuttle

Killer Machine

Rising From The Graves

Don’t Look Back

Back From Hell

LINE UP 2020 – BATTLE NAMES

HellFred – Fede Cantaboni – Voce e Chitarra Acustica

Nicco – Niccolò Papini – 5 string Banjo

Symon Rose – Simone Grazioli – Mandolino

Big Wolf – Feddo Guarienti – Chitarra Elettrica

Biscio – Andrea Bresciani – Contrabbasso

Michy Cannibal – Michele Saleri – Batteria

www.hellspet.com

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https://www.youtube.com/c/HellSpet

http://cornersoul.it/page/band/192

STREAMING:

https://hellspet.bandcamp.com/