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Hellsteps: Come definire il nostro sound? Misty & Extreme!

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Hellsteps

Con i molisani Hellsteps non abbiamo parlato solo di “Last Moment Of Sanity” (qui la recensione), ma anche della scena estrema italiana. Un punto di vista, il loro, comune a tante altre band del nostro bel Paese. È importante conoscere il punto di vista dei musicisti e le difficoltà che si incontrano ogni giorno.

Benvenuti su Metal In Italy! Come di consueto sulle nostre pagine vorrei, prima di iniziare a porvi le domande, che presentaste gli Hellsteps ai nostri lettori, ricordandoci anche quali sono le tappe fondamentali della band.

Prima di tutto porgiamo i nostri saluti e i nostri ringraziamenti a tutto lo staff di Metal In Italy. Gli Hellsteps nascono nel 2006, nello sconosciuto Molise, come progetto parallelo di Lord Of War e Lord Arhald degli Athanor e Astaroth e Pas, (in precedenza Dienece) attivi nei Fallen Blood. Reclutato Beliar al basso, tale formazione comincia l’attività live partendo proprio dal territorio molisano e realizza, nel 2008, la demo “Hellsteps”. A questa seguono cambi di line-up che vedono l’arrivo di Domenico (in precedenza Darktears) al basso, Gianni Tozzi alla batteria e Antonio Occhionero alla chitarra; con i sopracitati Lord of war alla chitarra e Pas alla voce, il gruppo porta avanti da allora la propria attività musicale e dà alla luce “Last Moment of Sanity” nel 2013.

Partiamo subito dal vostro ultimo lavoro “Last Moment Of Sanity”, quali sono le differenze stilistiche rispetto ai vostri esordi? Ricordiamo, tra l’altro, che nel corso degli anni la band ha subito anche diversi cambi di formazione, quanto ha influenzato il vostro sound tutto ciò?

Sicuramente il nostro ultimo lavoro presenta notevoli differenze ed evoluzioni rispetto alla precedente demo: il sound si è irrobustito e le composizioni sono diventate più articolate. Anche gli arrangiamenti hanno ottenuto un’importanza maggiore rispetto al passato. Si possono tranquillamente imputare tali mutazioni all’ingresso nella band dei nuovi componenti; è ovvio e naturale che le nuove attitudini musicali di questi abbiano apportato modifiche al sound del gruppo, ma non è da escludere l’evoluzione e la voglia di progredire che comunque fanno parte di molti musicisti. Agli Hellsteps piace credere di non essere mai arrivati all’apice, ma di avere sempre nuovi lidi da scoprire e traguardi da raggiungere.

Come mai l’idea di riproporre una nuova versione di “Daimonesias”? Ritenete che sia un brano particolarmente meritevole di essere riproposto?

Tempo addietro Pas fece ascoltare i nostri brani ad un amico che disse: “le vostre canzoni sono davvero belle, ma Daimonesias sembra suonata con l’anima”.
Non sapremmo spiegarne il motivo, ma questo brano ha sul gruppo un effetto di attrazione, quasi di fascino irresistibile. Probabilmente dipende dal forte pathos che musica e tematica hanno creato. O forse è semplicemente una bella canzone ahahah.

“Last Moment Of Sanity”, come mai la scelta di questo titolo? Ha qualche tipo di legame anche con i temi trattati nelle tracce che ne compongono la tracklist?

Assolutamente sì. Il titolo è stato scelto proprio perché accomuna le tematiche dei quattro brani. Follia e disperazione pervadono tutta la musica dell’ep, anche se in forme diverse a seconda dei casi. L’orrido abominio di Arcana Malvagità, la triste realtà di Bastard Sorrow, la sanguinosa caduta di Cartagine, la punizione divina di Daimonesias… riconducono tutti ad un ultimo istante di lucidità prima dell’inesorabile fine.

Il vostro songwriting è una miscela di Death e Black Metal, attingendo anche a quella che è la tradizione classica dell’Heavy Metal, come definireste il vostro sound?

Domanda questa a cui è difficile rispondere… diciamo che non abbiamo mai voluto confinarci all’interno di un genere, pensando piuttosto a scrivere materiale che corrispondesse alle nostre preferenze e attitudini. All’interno della band i gusti musicali sono svariati e differenti da componente a componente: si va dal death al black, dal thrash all’heavy, al power… Posso tranquillamente affermare che, tra tutti i membri nel gruppo si predilige il metal nella sua totalità, senza dimenticare il rock in genere e anche mondi musicali esterni a quello delle chitarre distorte. Come definire il nostro sound? Misty & Extreme!

Sono curioso di sapere come nasce un brano degli Hellsteps, si tratta di un processo che viene portato avanti da tutta la band? Oppure si prende spunto da idee proposte dai singoli musicisti?

La composizione avviene in entrambi i modi. Può capitare che un membro proponga un brano finito o quasi, sul quale poi tutto il gruppo, qualora ce ne fosse bidogno, andrà a lavorare modificando, aggiungendo, tagliando, ecc. Altre volte il brano nasce da una jam, o da una miscela di riff e giri musicali proposti da diversi membri. Altre volte ancora si scrive la musica in base alla tematica e così via. Ciò che conta è non forzare mai e lasciare che le cose vadano nel modo più spontaneo possibile.

In base alla vostra esperienza, come giudichereste l’attuale scena estrema italiana? Ci sono delle band con le quali siete particolarmente in contatto?

La scena metal nostrana è come molti dei settori in Italia: di alto livello ma non valorizzata. Riteniamo che siano davvero molte le band italiane con le carte in regola per arrivare al grande pubblico. Attualmente, eccezion fatta per i Lacuna Coil che vengono valorizzati più all’estero che qui, le band di casa nostra si trovano impantanate in un sistema stagnante in cui o hai cominciato a suonare venti anni fa e sei riuscito ad uscire dall’underground per arrivare a livelli alti, ma sempre entro i confini nazionali, oppure paghi per suonare. Certo, magari hai l’onore di aprire serate per qualche pezzo da novanta, ma non per merito (o non solo per merito), ma semplicemente perché hai pagato.Magari all’estero funziona diversamente, magari invece è così ovunque, fatto sta che il panorama italiano è tra i peggiori in campo metal.Ripeto, la colpa non è delle band che annoverano tra le proprie fila artisti più che degni di nota; la colpa è della mentalità generale, del retaggio musicale proprio di noi Italiani che non è assolutamente di stampo rock, del modo di lavorare di molte (troppe) agenzie musicali e case discografiche, della carenza di luoghi per esibirsi, della difficoltà di far valere la propria musica a discapito dei soldi che una band può investire o meno… In più di dieci anni (con gli Hellsteps e con altre band prima) abbiamo condiviso il palco con molti gruppi; con alcuni di questi siamo in contatto, anche se non sempre musicalmente, ma anche solo per scambiare due chiacchiere. Per il resto, ci si aiuta come si può, ma tutti (Hellsteps compresi) potremmo e dovremmo fare di meglio.

Come già detto in precedenza, nel corso degli anni avete subito diversi cambi di lineup, in questo momento ritenete di aver trovato i musicisti giusti? E con essi anche la giusta amalgama…

Pensiamo di aver trovato la giusta dimensione musicale e umana. Come già detto, nella nostra band ogni componente ha le sue influenze e i suoi gusti musicali (cosa che per noi non può che essere fonte di creatività) ma anche il proprio carattere e la propria visione del mondo. E questo è altrettanto importante perché ci permette di confrontarci al di fuori della musica, poiché una band non è solo musica.

Capitolo progetti futuri: “Last Moment Of Sanity” è uscito nel 2013, state lavorando su qualcosa di nuova? Cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi?
Attualmente siamo in attesa dell’uscita “fisica” di L. M. O. S. (fino a questo momento rilasciato solo in versione digitale)la cui produzione è stata affidata alla Vacula productions e possiamo già anticiparvi che, oltre alle quattro tracce dell’Ep, questa versione conterrà due bonus track e un artwork tutto nuovo.
Il nostro arsenale musicale è pregno di novità che speriamo di poter pubblicare il prima possibile; ovviamente faremo uno step (o dovremmo dire un “hell”step) alla volta.

Vi ringrazio per il tempo che ci avete concesso, vorrei che foste voi a concludere l’intervista lasciando un messaggio ai nostri lettori.

Ringraziando ancora una volta lo staff di Metal In Italy, vi invitiamo a visitare i nostri profili interattivi (da Facebook, a Youtube, a Reverbnation…) e ad ascoltare la nostra musica.Vi lasciamo con l’augurio che la scena italiana possa progredire e perché band e amanti dell’estremo imparino a collaborare in questo contesto così ostile.

Hellsteps… hellyeah!!!