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In Aevum Agere: “Fugit In Solitudine” – Recensione

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In attesa del full length, che è in fase di preparazione, gli In Aevum Agere hanno pubblicato l’Ep “Fugit In Solitudine”, costituito da quattro brani della band campana più una cover dei Candlemass.

La proposta musicale ha i tratti di un Doom con sfumature epiche, che predilige pertanto ritmiche molto cupe, asfissianti e pachidermiche, facendo leva anche su velocità molto ridotte.

Questa caratteristica va ad influire sulla connotazione oscura degli In Aevum Agere, sottolineata dal timbro vocale del cantante Bruno Masulli, il quale si occupa anche di chitarra ritmica e solista. Rispetto a soluzioni cavernicole il vocalist preferisce passaggi quasi recitati o di una marcata estrazione Power Metal.

“Fugit In Solitudine” è un Ep atmosferico: la pacatezza dei ritmi, la batteria cadenzata piuttosto che indiavolata, le chitarre dotate di distorsioni grezze e potenti, sono fattori che concorrono a dipingere un quadro dai toni grigi.

I primi due brani contenuti nella release, ovvero “No Hope Of Death” e “The Great Refusal (Ignavus)”, andranno anche a far parte della prossima fatica sulla lunga distanza; le premesse sono comunque buone.