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Infernal Angels: “Pestilentia”

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Infernal Angels pestilentia

Un silenzio lungo un lustro, dopo “Midwinter Blood” del 2009 tornano a calcare la scena Black Metal italiana gli Infernal Angels e lo fanno in pompa magna con il terzo lavoro sulla lunga distanza dal titolo “Pestilentia”.

Contaminazioni Death Metal primordiali sfumano i contorni di un Black quadrato e monolitico, in questa espressione si può riassumere il sound dei Nostri, questa caratteristica fa sì che tutti brani risultino schematici e ben strutturati. Evidente il richiamo alla scena norvegese, tributo che viene pagato nella maggior parte dei brani, ma ciò non si traduce in mancanza di ispirazione, al contrario gli Infernal Angels dimostrano di aver appreso la lezione, di aver fatto tesoro di anni trascorsi a fare la gavetta e propongono oggi uno stile personale, pur rimanendo entro i confini di un genere ben definito.

L’efficacia del loro songwriting emerge tanto nei blast beats quanto nei passaggi più lenti e cadenzati; la ferocia con la quale aggrediscono l’ascoltatore non è comunque fine a sé stessa, ascoltando attentamente il lavoro svolto dalle chitarre, emergono sinistre melodie che nascono da atmosfere infernali.

“1347” è l’intro che ci prepara all’assalto sonoro che si scatena con la titletrack “Pestilentia”, senza alcuna pietà gli Infernal Angels si lanciano in un’accelerazione bruciante, l’incipit folgorante lascia però spazio a ritmi meno sostenuti e dall’incedere pachidermico. Emerge subito la cifra stilistica del combo: chitarre taglienti e distorsioni glaciali intagliano passaggi raggelanti ed a tratti epici, il drumming asfissiante di Deimos scandisce ritmi indiavolati, ma è in grado di sostenere la sezione ritmica anche nei passaggi più ragionati. Nella successiva “Blood Is Life” trovano spazio alcuni elementi che avvicinano il sound della band ad una forma arcaica di Death Metal. Decisamente più atmosferica “Into The Darkness”, il mid tempo che caratterizza questo brano è davvero accattivante e crea il giusto contrappunto alle accelerazioni brucianti che seguono in ordine temporale. “Domina Nigra” rientra invece negli standard del genere, ma questo non significa che gli Infernal Angels iniziano ad adagiarsi, perché sopraggiunge “Carpathians” che con le sue linee melodiche è in grado di dipingere atmosfere oscure di ottima fattura. Un macigno in pieno volto è “Cold Fog Rises”, è chiaro che il tono imperioso del singer Xes va a completare il già micidiale arsenale della band.

Con la conclusiva “A Night Of Unholy Soul” si conclude un album di grande valore, “Pestilentia” si impone infatti come migliore uscita discografica per gli Infernal Angels, segno che la band ha raggiunto una buona maturazione artistica, attendiamo in futuro una maggiore presa di coscienza di quelle che sono le loro capacità artistiche.