Home Interviste Kalidia: Non siamo una Femal Metal band, parola di Nicoletta Rosellini

Kalidia: Non siamo una Femal Metal band, parola di Nicoletta Rosellini

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kalidia band

I Kalidia dopo anni trascorsi a farsi le ossa condividendo il palco con con artisti del calibro di Timo Tolki, Fabio Lione e Vision Divine, sono giunti alla realizzazione del primo full length, dal titolo “Lies’ Divine”. Accogliamo sulle pagine di Metal In Italy la cantante della band Nicoletta Rosellini.

Ciao ragazzi, benvenuti su Metal In Italy. Nonostante i Kalidia nascano nel 2010, siete tutti musicist navigati, potreste raccontarci il percorso che ha portato alla nascita della band?

Ciao! Grazie per questa intervista. Io (Nicoletta, voce), Federico (chitarra) e Nicola (tastiere) proveniamo da un progetto precedente in cui proponevamo cover dei migliori brani power metal; dopo questa esperienza di circa un anno, i tempi erano maturi e abbiamo deciso di abbandonare le cover ed iniziare a scrivere materiale proprio, fondando i Kalidia.

Qual è l’origine del nome Kalidia? Potreste spiegarci il significato di questa parola?

L’idea è del nostro chitarrista, Federico: Kalidia è un nome di fantasia, dato dall’unione della dea Kalì e dell’antica regione della Lidia. E’ un nome che ci rispecchia molto, perché spesso i nostri brani trattano di mitologia e storia, due materie che ci interessano molto.

In più di quattro anni, avete fatto tanta esperienza live, sfornando EP, fino a giungere alla realizzazione dell’ album “Lies’ Device”. Quanto ed in che modo siete cambiati, come band, dagli esordi ad oggi?

Il percorso che abbiamo fatto in questi 4 anni ci ha cambiato sia come musicisti che come persone. Musicalmente parlando, oltre ai nostri studi personali, ha contribuito anche l’incontro con Alessio Lucatti (Vision Divine, Etherna), che ha curato la produzione del nostro disco; poter lavorare con un musicista di tale caratura ci ha molto arricchito. Sul piano personale invece abbiamo imparato l’importanza del cercare di stringere amicizie e darsi una mano, in un ambiente in cui spesso le band underground e non cercano di affossarsi a vicenda.

Avete avuto la fortuna di condividere i palchi con artisti del calibro di Timo Tolkki, Fabio Lione, Vision Divine e tanti altri. Di queste esperienze, ricordate un aneddoto in particolare?

Il concerto con i Vision Divine è stato un momento magico: in primis perché sono una band che ci ha parecchio influenzato, in secondo luogo perché per la prima volta ci siamo trovati su un palco in un locale stracolmo di persone che ci hanno dimostrato il loro affetto, riuscendo ad acquisire un po’ di seguito tra le persone presenti quella serata. Altra esperienza significativa sono state le 2 edizioni del Symphony of Power Fest, un festival dedicato a power, symphonic e prog metal, organizzato direttamente da me: è stata una bellissima esperienza perché ci ha permesso di conoscere molti musicisti e richiamare anche band al di fuori della Toscana!

In “Lies’ Device”, colpiscono molto le caratteristiche tecniche, ben udibili ad esempio, negli assoli di chitarra e tastiera, senza tralasciare le influenze power e symphonic. Da chi parte la realizzazione dei vostri pezzi e come si sviluppano?

Quasi tutti i nostri pezzi sono frutto di idee del nostro chitarrista, Federico, alcuni invece del nostro tastierista, Nicola. In fase di songwriting raccogliamo tutte queste idee e scegliamo le migliori su cui poi lavorare e sviluppare le nostre canzoni; l’arrangiamento è curato da tutta la band, ognuno con il proprio strumento.

Il momento storico particolare come quello attuale, in cui la parola d’ordine “contenere i costi” vale anche per l’industria discografica, ha inciso anche sulla decisione di autoprodurvi o ciò è stato dettato da altre esigenze?

In realtà, quello non ha inciso sulla nostra scelta dell’autoproduzione. Abbiamo contattato diverse label e avuto alcune offerte, ma nessuna di queste ci ha convinto. Mi spiego meglio: abbiamo valutato il lavoro di promozione di queste label e nessuna ci ha soddisfatto; con i mezzi propri che ci sono oggi come oggi per promuovere e distribuire la propria musica in tutto il mondo, non riesco a capire il meccanismo che spinge un musicista a firmare tali contratti, dove devi acquistarti da solo i dischi (al triplo del prezzo di stampa), avere una promozione nella media o in alcuni casi mediocre e dividere pure i già miseri incassi. Alla fine, è stata una scelta difficile, ma che si è rivelata per noi vincente e che quindi rifaremmo!

Sono molti anni che sulla scena assistiamo alla presenza di band capitanate da voci femminili; si parla ormai di “Female Metal”. Cosa ne pensate di questo fenomeno?

Facciamo parte di questa categoria, ma in realtà non siamo nati come band “female metal”, piuttosto come band “power metal”. E’ un fenomeno che per certi versi aiuta molto la promozione di band capitanate da giovani donne visto che sono nate moltissime community e zine dedicate esclusivamente a questi gruppi, ma
per altri tende un po’ a “ghettizzare” i gruppi che ne fanno parte, escludendoli da altri circuiti. Se proprio dovessimo scegliere un’etichetta, preferiamo di certo “power metal”. Aggiungo anche che, strano ma vero!, non sono una vera e propria appassionata del genere female-fronted!

Grazie alle attuali tecnologie è sempre più facile poter contare sulla presenza di qualche “guest”, che magari si trova dall’altra parte del mondo…Quale grande musicista vi piacerebbe “ospitare” in un prossimo lavoro?

Personalmente, vorrei duettare con Roy Khan, l’ex cantante dei Kamelot, ma vista la sua definitiva ritirata la vedo una cosa molto improbabile. Mi piacerebbe fare un pezzo con Joacim Cans (Hammerfall) o Jorn Lande!

Quali sono i vostri progetti per il futuro? Ci sono date che dobbiamo tenere a mente?

Con il nuovo anno abbiamo deciso di dedicarci al songwriting di nuovo materiale, visto in questo periodo abbiamo buttato giù molte idee, e continuare a promuovere il disco soprattutto on line. Il prossimo interessante concerto si terrà il 28 febbraio al Cycle Club di Calenzano (Firenze), in cui condivideremo la serata nuovamente con i Vision Divine. Ci sono altre cose che bollono nella pentola dei Kalidia, ma per adesso non possiamo dire di più!

Siamo arrivati al termine di questa intervista. Lascio a voi lo spazio per i saluti, lasciate un messaggio ai nostri lettori ed ai vostri fans.

Grazie per lo spazio dedicatoci! Ci tengo a ringraziare a nome della band tutte le persone che ci hanno sostenuto e apprezzato durante questo percorso di 4 anni, senza di voi nulla di questo ci sarebbe stato. Rimanete sintonizzati sui nostri canali social per le prossime news!