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Keep The Promise: “A Peaceful Mission Of War”

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keep the promise 2014

Perché girarci intorno quando si può andare direttamente al sodo brandendo riff tritaossa e liriche al vetriolo? Questo devono aver pensato i Keep The Promise quando hanno dato alla luce “A Peaceful Mission Of War”: nessun orpello, nessun giro di parole, zero melodia e tanta rabbia contraddistinguono il debutto discografico della band di Carpi (MO).

Il sound del combo emiliano è costituito da una saldissima ossatura HC di stampo newyorkese che vede in alcuni spunti Metalcore le uniche sfumature di colore. Non c’è da meravigliarsi se la struttura dei brani si ripete nel corso della tracklist, perché l’intento non è quello di impressionare l’ascoltatore con tecnicismi, ma annichilire.

Il punto di forza dei Keep The Promise risiede proprio nella capacità di dar vita a brani che colpiscono per il forte impatto sonoro, avendo alla base un riffing serrato delle chitarre di Huber “Huva” Artioli e Davide “Catta” Cattani, la sezione ritmica martellante del drummer Jonathan “Jonny” Beltrami ed il basso di Otis. Un ruolo fondamentale è svolto anche dalle voci di M.V., che ha dato vita alla band insieme a membri dei To Shed Skin, conosciuto per la sua militanza nei Browbeat, e “Mitch” Tincani, i quali urlano senza alcun calo di tensione liriche che parlano di abusi dei politici italiani, della sete di sangue dei dittatori, del fanatismo religioso, di femminicidi ed abusi sugli animali.

Impossibile non ricondurre il songwriting della band ad acts quali Hatebreed, Biohazard, Sworn Enemy, Obey The Brave, solo per citarne alcuni, ma il fatto che si tratti di composizioni che non fanno dell’originalità il loro punto di forza non va ad inficiare la portata devastante di questo “A Peaceful Mission Of War”. Compattezza e coesione sono la chiave di lettura di undici brani che picchiano duro, ad eccezione della opening track “Intro F.T.P.”, che poggia su una base Rap, e l’ultima “Life Dies”, costituita da synth minacciosi.

“A Peaceful Mission Of War” è un album che farà sicuramente la felicità di tutti gli amanti dell’HC dal retrogusto metallico, grazie anche ad una produzione eccellente, che dimostra quanto i Keep The Promise siano in forma e promettano bene per il futuro.