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La lezione di vita dei Sixty Miles Ahead

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I grandi non ci hanno insegnato molto sull’argomento. Anzi, gli stessi Queen hanno preferito andare avanti in nome dello “Show Must Go On” e quell’andare avanti è di fatto una motivazione che spesso e volentieri diamo a noi stessi per cercare di superare le avversità.
I Queen, ma anche le più recenti vicissitudini patite dagli Ac/Dc e chissà quanti altri ancora potremmo nominare: tutti grandi che hanno messo da parte tragedie o situazioni avverse ed hanno proseguito (forse un po’ a fatica) il proprio cammino, ben consci che comunque nulla sarebbe stato più come prima.
Tutti siamo utili e nessuno indispensabile, specie quando si è in un sistema molto più grande di noi.
Ma quando in ballo ci sono i sentimenti tutto cambia.
Prendiamo ad esempio i Pantera. Quante volte Vinnie Paul ha detto che senza Dimebag nulla avrebbe avuto più senso?
Lì c’erano sentimenti, lì c’era il più forte dei legami: quello fraterno.
Prendiamo ad esempio i nostri Sixty Miles Ahead, la band che decide di interrompere il proprio cammino come segno di rispetto nei confronti di un proprio membro che sta affrontando un momento particolare della sua vita.
Gli addetti ai lavori conoscevano bene la situazione. Si andava avanti cercando di mascherare il problema, sperando che il tempo avrebbe attenuato quel malessere. Ed invece, il tempo non è stato galantuomo.
Loro sì.
Quel “problema” diventava pesante come un macigno giorno dopo giorno. E sentirsi impotenti davanti alla malattia è la più triste delle paure. Rimaneva un’ultima cosa da fare: far sentire tutto il proprio supporto a chi in quel momento ne aveva (e ne ha) bisogno. E se ciò avesse dovuto comportare la parola fine ad un progetto costruito insieme, allora bene, lo si fa.
Le cose si fanno in due, in questo caso in quattro, ma pur sempre insieme. E’ il modo migliore per dire che nessuno sta sbagliando, che nessuno si deve sentire in colpa, che siamo NOI e NOI resteremo, che non ci sarà nessuno che potrà prendere quel posto.
Vale la pena pensarci quando siamo sul punto di mandare all’aria progetti per motivi futili, perchè non sappiamo cosa la vita può riservarci domani.
Grazie Sixty Miles Ahead per questa lezione. Sono sicura che non era vostro intento quello di fare i “professori” ed insegnare qualcosa. Ma lo avete fatto e meritate rispetto.

– Sixty Miles Ahead: ufficiale, la band si scioglie