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Logical Terror: “Ashes Of Fate” – Recensione

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logical terror artwork

Dopo aver debuttato nel 2011 con “Almost Human”, i Logical Terror tornano con una nuova release dal titolo “Ashes Of Fate”, disco ineccepibile dal punto di vista sonoro, che ci presenta nove tracce di Metal moderno, condito da riff rocciosi e chorus molto accattivanti.

La scuola è sicuramente quella di Meshuggah, Mnemic, Soilwork, tra l’altro Bjorn “Speed” Strid è presente in uno dei brani, così come Jon Howard dei Threat Signal; il loro sound prende a prestito molte soluzioni adottate da queste band, ma non si tratta di un semplice copia e incolla di quanto fatto dagli altri, perché i Nostri ci mettono del loro, lo fanno con grande padronanza degli strumenti e con idee ben chiare.

Diversi i punti di forza dell’album, a partire dalla veemenza con la quale il riffing di chitarra assale l’ascoltatore, prediligendo parti quadrate da un lato, con sfumature Djent, e passaggi più distensivi dall’altro, questo si traduce in aggressività riversata anche nelle vocals, che si alternano con altre maggiormente votate alla melodia. Questa alternanza trova sicuramente degli illustri predecessori, ma è un connubio che funziona molto bene e permette alla band di dar vita a brani coinvolgenti e molto catchy.

Che si tratti di una release dal carattere belligerante emerge chiaramente sin dall’opener “Ten Thousand Falls”, in cui l’incipit è affidato proprio ad un riff di chitarra di grande impatto; in questa traccia sono presenti tutti i tratti distintivi della band, che verranno riproposti nel corso della tracklist. “Ashes Of Fate” è infatti un album molto coerente sotto questo punto di vista, i brani sono legati da un filo conduttore e mantengono alta la tensione.

Questo secondo capitolo discografico segna per i Logical Terror un altro passo in avanti, personalizzare la proposta musicale in futuro aiuterà di sicuro la band ad essere pienamente riconoscibile, fermo restando che ci troviamo comunque dinanzi ad un prodotto curato fin nei minimi dettagli, realizzato da musicisti il cui grado di professionalità è davvero molto elevato.