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Oltrezona – “Mosaico” – Recensione

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Direttamente dalla bella Venezia, ecco gli scatenati Oltrezona, band di stampo Metalcore-HC-Mosh, che ci presentano il loro sesto full-leght “Mosaico”, uscito nella seconda metà del 2013! La formazione Veneta vanta un bel curriculum, ne è esempio la loro apparizione sul palco del Gods of  Metal nel 2008, non certo una “new entry” quindi, ma una band che sa il fatto suo! Passiamo quindi all’ascolto del loro lavoro!

Proprio come un uragano veniamo travolti dalla prima traccia “Hurricane”, che ci fa subito capire di cosa sono capaci gli Oltrezona! Un sound davvero bello, particolare ma senza esagerazione, composizione molto buona e ricercata, il tutto eseguito con violenza e decisione… queste sono le caratteristiche che troveremo in tutti i brani del lavoro. Passiamo alla seconda traccia e rimaniamo ancor più sorpresi da “Slowdown” un brano ricco di sfumature groove ed aggressività, ben strutturato e deciso. La voce è dinamica e sempre all’altezza del reparto ritmico e chitarristico. Il terzo brano “Vero Eroe” è in madrelingua. Spicca la venatura HC senza però cadere nella banalità, tecnicamente accattivante e molto particolare, vi entrerà nel cervello molto facilmente e lo farà con grande violenza!  Un’altra grande mazzata la riceviamo da “Wonderland”, brand chiaramente di stampo Hardcore e che lascia poco spazio al fiato, quindi attenzione a voi! Titolo in madrelingua per il quinto brano “Oceano”, un pezzo che nasconde la sua malinconia tra la sua violenza ‘Core, un pezzo davvero sentito questo, che conferma le grandi doti della band sotto ogni aspetto.

Quasi un cambio di genere in “Miss Rocker”, infatti veniamo trasportati in sonorità più Heavy, mantenendo però il sound originale della band. Ironico, fantasioso e ben composto, descriverei così questo pezzo, che non vi lascerà certo indifferenti. Torniamo al vero genere degli Oltrezona con “Revolution”, forse più “cupo” rispetto altri brani, influenzato da generi meno estremi, ma che mantiene bene il filo di giunzione con l’ottava traccia “The Party Song”. Il brano unisce fondamenti di Metalcore moderno, a sprazzi di Metal più classico e alternativo, un’altra scelta azzeccata e che mette d’accordo un po tutti gli ascoltatori. La nona traccia “Happy Birthday” con la sua velocità ed il riffing farà felici i fan di gruppi più Thrash, senza rinunciare però alla loro caratteristica ‘Core! Giungiamo (purtroppo) all’ultima traccia “Sahara”, brano di grande significato e rabbia, aggressività senza compromessi. Non poteva esserci brano più azzeccato per chiudere  “il mosaico”.

Insomma questa è la chiara dimostrazione che questi ragazzi hanno davvero quel qualcosa che altri non hanno, riescono a proporre idee nuove senza il rischio di passare sulla strada del “già sentito”. Davvero buona la produzione che rende giustizia alle doti tecniche del reparto chitarre, al muro sonoro massiccio e preciso del reparto ritmico ed alla voce, mai banale e mai stancante e che dona il marchio di fabbrica a suon di scream! L’Italia c’è… gli Oltrezona ancora di più!

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