Home Interviste Opera IX: “Stregoneria ed occultismo sono la nostra ispirazione”

Opera IX: “Stregoneria ed occultismo sono la nostra ispirazione”

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Gli Opera IX sono tornati con un nuovo album dal titolo “The Gospel”, uscito per Dusktone, ed hanno recentemente festeggiato 30 anni di carriera con uno show speciale alle Officine Sonore di Vercelli. Abbiamo intervistato Ossian, membro storico della band, unico rimasto della formazione originaria.

Ciao Ossian benvenuto sulle pagine di Metal In Italy, è un piacere ospitare una band storica del panorama estremo nazionale ed internazionale. Iniziamo subito con il nuovo album “The Gospel”: arriva a sei anni dal precedente, cosa è successo agli Opera IX in questo lasso di tempo?

Nel mezzo abbiamo pubblicato Back to Sepulcro nel 2015 che fondamentalmente è stato voluto per, diciamo, sdoganare una forma di ritorno alla voce femminile. Quindi in questi sei anni ci sono stati dei sostanziali cambi di formazione che hanno visto la dipartita di M dopo undici anni di militanza che poi è capitolato purtroppo nel suo decesso a causa di una grave malattia, di seguito anche il batterista Dalamar ed il bassista Vlad, hanno preso strade diverse dagli Opera IX e per questo mi sono concentrato nel ristabilire una formazione valida e soprattutto cercando di rievocare l’ombra del passato con una nuova voce femminile.

È la prima release con la voce di Dipsas Dianaria. Perché avete scelto lei? Qual è stato il suo apporto dal punto di vista artistico ai nuovi brani? E in generale al sound della band…

Conobbi Dipsas ad un live in quello di Roma ma al tempo era in veste di chitarrista. Con il tempo venni a conoscenza di altri suoi progetti, Riti Occulti in cui si esibiva come vocalist ed oltre ad avere una voce veramente interessante mi colpì la sua dedizione verso tematiche esoteriche, quindi tutto detto le proposi una audizione e lei ne fu veramente entusiasta.Possiede una grande professionalità e dedizione al genere, fine Settembre 2017 fece l’audizione e fine Gennaio 2018 entrammo in studio per la registrazione di The Gospel, un breve lasso di tempo per preparare un buon lavoro vocale sia per lo scream che nel pulito. Da questo si evince che solo una persona con un buon background ne sarebbe capace. Avevo bisogno di una vera vocalist che fosse indipendente ed allineata al 100% con le tematiche della band senza crearmi intoppi e problemi. Da come dicono già le prime recensioni, credo che il sound si sia rafforzato e soprattutto abbia riportato perfettamente i vecchi aloni della scena black mediterranea.

Rimanendo in tema, per “The Gospel” si parla di un ritorno alle radici, facendo riferimento alle atmosfere oscure, mistiche. Perché avete scelto questo orientamento stilistico?

Abbiamo semplicemente seguito la nostra musa costante nel tempo che è la stregoneria e l’occultismo ed è stato tutto naturale, non è che in passato fossimo dediti a stili happy e solari.

L’album è fondamentalmente un concept, quali sono le tematiche trattate?

Il concept affonda nel mito italiano di Aradia e il vangelo delle streghe trattato dello studioso Charles Godfrey Leland che racconta di aver ricevuto nella Toscana del 1886 da una strega di nome Maddalena un manoscritto contenente oltre al mito di Diana e Lucifero tutta la dottrina della stregheria italiana.
I capitoli descrivono una oscura tradizione religiosa toscana con le origini, le credenze, i rituali e gli incantesimi tradizionali della stregoneria pagana italiana. La figura centrale di quella religione è la Dea Aradia, venuta sulla terra per insegnare la pratica della stregoneria ai contadini perché si opponessero ai signori feudali e alla Chiesa Cattolica Romana.

In generale quali sono i tratti distintivi degli Opera IX? Mi riferisco a quelle caratteristiche sonore/compositive che permettono all’ascoltatore di associare immediatamente un brano agli Opera IX.

La lunghezza, non componiamo mai song al di sotto dei cinque minuti, la voce femminile e i miei riff, sono abbastanza riconoscibili.

Come già detto in precedenza, l’album arriva a sei anni di distanza dal precedente. Avvertite in qualche modo una pressione emotiva? Visto che i vostri fan attendono un nuovo capitolo da tanto tempo…

No nessuna pressione particolare tranne quella di ristabilire la formazione e di mettersi subito al lavoro sui brani che hanno composto The Gospel, visto che l’idea ed i testi erano scritti già un anno dopo l’uscita di Strix.

Il 17 novembre c’è stato un evento speciale per celebrare l’uscita dell’album ed i 30 anni di carriera. Cosa avete preparato per la serata? C’è stato qualche ospite sul palco? Per quanto riguarda invece la setlist, oltre a “The Gospel” avete ripercorso tutte le tappe della vostra carriera?

Abbiamo preparato uno show di due ore in un locale piemontese per rimarcare le nostre origini territoriali, purtroppo Biella, la nostra città di origine, non ha più locali degni dopo la chiusura dello storico Babylonia, per ospitare concerti di musica estrema e per questo abbiamo scelto le Officine Sonore di Vercelli. Abbiamo ripercorso tutta la storia della band a partire da The Call of the Wood sino a giungere a The Gospel di cui abbiamo suonato quattro brani e c’è stato un finale con alcuni ospiti tra cui Wildness dei Mortuary Drape e Andy Bull Panigada dei Bulldozer.

Avendo attraversato tre decadi non posso non chiedervi cosa è cambiato, secondo voi, nella musica estrema italiana? In particolare cosa pensate delle band Black Metal nate recentemente? Ci sono delle proposte valide?

Sono cambiate molte cose, soprattutto l’organizzazione e la professionalità purtroppo a discapito dell’originalità, del sentimento e della lealtà.
Non seguo molto la scena tranne i nomi storici per questioni di amicizia, vi sono tanti nomi che appaiono e poi scompaiono ma non sempre riescono a catturare il mio interesse proprio per quello che ho detto prima.

Ripercorrendo la carriera degli Opera IX, cambiereste qualcosa del vostro percorso? O vi ritenete soddisfatti delle scelte?

Io che sono l’unico superstite della prima formazione posso dirti che cambierei molte cose ma non voglio esprimermi qui ed ora per non creare ulteriori polemiche che sono fini a se stesse e non portano a nulla di costruttivo se non a far parlare il gossip. Non si è mai abbastanza soddisfatti delle scelte del passato mentre di quelle attuali non posso lamentarmi.

Ossian ti ringrazio per il tempo che mi hai dedicato, lascio a te l’ultima parola, un messaggio per i nostri lettori. A presto!

Grazie del vostro spazio, ci rivedremo tra tre anni.
Ossian