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Othismos: “L’Odio Necessario” – Recensione

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Othismos L'Odio Necessario Artwork

Othismos è sinonimo di estremismo sonoro e contaminazione, la band toscana nella sua “sporcizia” coniuga Hardcore, Sludge, Doom, Black, Post Rock e Grind, un calderone di influenze che rendono “L’Odio Necessario” un disco dall’elevato tasso di menefreghismo.

I Nostri infatti sembrano non voler compiacere l’ascoltatore con brani di facile presa, ma torturano i padiglioni auricolari con tracce oscure, che alternano parti veloci ad altre più cadenzate e mefitiche, condite da riff che disegnano melodie angoscianti. Gli Othismos ti urlano in faccia le loro liriche cariche di odio, noncuranti delle buone maniere, con il solo fine di scuotere le coscienze e dipingere la loro visione del mondo circostante.

Non ci sono tecnicismi, fraseggi articolati per il solo gusto di far sfoggio di qualità tecniche, a farla da padrone solo brani malati ed in your face. La band pare trovarsi a proprio agio sia nei frangenti più caotici e nervosi che in quelli costituiti da passaggi atmosferici e riflessivi. Caino al basso e voce risulta monocorde nel cantato, ma questo ben si addice al mood generale dell’album, vomitando letteralmente in faccia a chi decide di avventurarsi nell’ascolto de “L’Odio Necessario”. La chitarra di Luca, il quale riveste anche il ruolo di seconda voce, si adopera nella creazione di ritmiche che a successioni di accordi alternano riff costituiti da progressioni cromatiche.

Gli Othismos non sono di certo per le masse, ma questo sicuramente non rientra nei loro interessi, perché dimostrano di essere una band coesa e concreta, che prosegue con la costanza di un treno a lunga percorrenza.