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Rain: “Le band valide sono molte, mancano a volte gli spazi adeguati per il Metal”

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I Rain sono attivi sin dal 1980, la band ha visto nel corso degli anni un ricambio generazionale, ma non si sono mai sciolti e sono qui per raccontarci la loro storia. Parliamo di “Spacepirates”, dell’edizione in vinile, della bonus track e dell’importanza dei testi nella musica. La band bolognese ha anche una sorpresa per i fan, tra qualche settimana uscirà una cover di Lucio Dalla, in occasione del quinto anniversario della sua morte.

Ciao ragazzi, benvenuti su Metal In Italy! Iniziamo subito con le presentazioni: chi sono i RAIN e quali sono le tappe fondamentali della vostra carriera?

Amos: Ciao ragazzi e grazie a voi per questa bellissima intervista e chiacchierata. I Rain sono una delle pochissime band metal italiane che dal 1980 ad oggi non si sono mai sciolte, grazie a vari cambi di formazione e passaggi del testimone siamo arrivati indenni al 2017 senza mai fermarci un giorno. Il nostro disco più venduto ad oggi è “Dad is Dead”, che continua a vendere molto bene, ma anche l’ultimo nostro lavoro “Spacepirates” è stato accolto molto bene dal pubblico e continua ad essere molto apprezzato.
Di sicuro il tour del 2010 in USA con gli W.A.S.P. da costa a costa resta nella nostra memoria come un’esperienza grandiosa. La bio completa sempre dettagliata ed aggiornata per maggiori approfondimenti la trovate sul nostro sito www.raincrew.com

Veniamo subito alle novità in casa Rain. Da poco avete rinnovato la formazione, nuovo cantante e nuovo chitarrista solista. Qual è il loro apporto alla band? Avete raggiunto subito l’affiatamento?

Andrea: Ciao Stefano e ciao a tutti gli amici di Metal in Italy! La scorsa estate è stata densa di cambiamenti infatti. Il nostro chitarrista Amedeo Mongiorgi, assorbito dagli impegni con i suoi Noise Pollution, non è più stato in grado di affrontare il doppio impegno e così abbiamo consensualmente deciso di separarci. Il suo posto è stato preso da Freddy Veratti, musicista preparatissimo e soprattutto un grande amico con il quale, personalmente, ho condiviso quasi 20 anni di musica in varie bands. Freddy è una garanzia e si è già perfettamente inserito. Più o meno nello stesso periodo abbiamo anche deciso di separarci dal nostro vecchio cantante, Mantis, a causa del fatto che vivendo e lavorando a Londra era impossibilitato ad affrontare i nostri crescenti impegni. E’ così entrato a far parte della famiglia Maurizio “Evil Mala” Malaguti, che con la sua voce potentissima era attivo da anni in altre bands bolognesi. Siamo al lavoro sul materiale per il prossimo disco l’apporto di entrambi è già molto buono.

Da poco è uscito il nuovo singolo “Good Morning Texas”, quali sono le tematiche affrontate ? So che c’è dietro un concetto ben preciso. Tra l’altro il brano vede la collaborazione con Beau Hill ed Alessandro Del Vecchio.

Amos: “Good Morning Texas” nasce con l’idea dare la sveglia, di dare una scossa. Io credo ancora che con una canzone si possano cambiare le cose e aiutare le persone ad acquisire maggiore consapevolezza del mondo che ci circonda. Lo scopo di questo brano è proprio quello, fare e farci riflettere su tutto quello che non funziona in questa società, con la speranza che si possa tutti iniziare a lavorare davvero per cambiarla in meglio, con un cambiamento che deve partire in primis da noi stessi.

Andrea: Tra l’altro è stata una bellissima esperienza confrontarci con la grande professionalità e il grande talento di questi due professionisti, e il risultato ci soddisfa molto.

Quanto contano i testi di un brano? Pensate che trasmettere un messaggio attraverso la musica sia efficace?

Amos: si assolutamente i testi contano molto a mio parere, come ho detto prima. Attualmente il nostro messaggio vuol essere positivo, di gioia ed amore, ma sempre rivolto a ribellarsi contro chi vuole schiacciare le persone annullandone le personalità le riducendole a moderni schiavi. Odio le moderne schiavitù, che portano a non pensare o a pensare solo in base a certi canoni e penso che la politica stia davvero toccando limiti inaccettabili. Penso sia ora di muoversi, non mi stancherò mai di scriverlo anche nella nostra musica. Grazie alle canzoni e ai messaggi che possono veicolare, penso si possa fare molto, soprattutto per i ragazzi, quindi l’impegno in tal senso non può e non deve mai mancare!

Tra l’altro è disponibile il preorder del vinile di “Spacepirates” con la bonus track “Good Morning Texas”. Perché avete scelto il vinile?

Andrea: Il formato in vinile è molto apprezzato da una parte del nostro pubblico e, così come per i precedenti lavori, abbiamo cercato di accontentare le richieste proponendo un formato molto particolare, in vinile rosso, che possa essere anche un pezzo da collezione. Il preorder, in edizione inizialmente limitata, è da pochi giorni disponibile sul webstore della nostra etichetta e l’uscita è prevista per il prossimo mese di aprile.

Rimanendo in tema nuove uscite, state preparando anche un brano tributo a Lucio Dalla, in occasione del quinto anniversario della sua morte. Perché avete deciso di rendere omaggio a questo grande artista?

Andrea: personalmente, ma interpreto anche il pensiero degli altri ragazzi, ho sempre ammirato la creatività e il lavoro di questo grande artista e, in quanto band di Bologna, abbiamo pensato di rendere un rispettoso omaggio al grande Lucio, che tanto ha dato alla musica, a 5 anni dalla morte, reinterpretando a modo nostro un suo classico, il cui titolo sarà una sorpresa per i nostri fans e per quelli di Lucio, a cui speriamo possa piacere la nostra reinterpretazione. Abbiamo girato anche un video molto divertente che celebra la città di Bologna e l’atmosfera del brano. Il singolo e il video verranno lanciati dalle piattaforme digitali (itunes, spotify, youtube, facebook) per il quinto anniversario della morte di Lucio il prossimo I marzo.

Per quanto riguarda i live, cosa bolle in pentola? Ci sono degli appuntamenti di cui dobbiamo prendere nota?

Andrea: avremo due date in Italia il 18 febbraio al Rebel Circle di Sant’Ilario (RE) e il 4 marzo al Rock Out di Cazzago (BS), dopodiché partiremo per la Scandinavia per supportare la band di Jeff Scott Soto in tre date a Oslo, Goteborg e Copenaghen il 10, 11 e 12 marzo. L’8 luglio poi suoneremo al Truemetal Festival con mostri sacri come Bulldozer, Schizo, Necrodeath, In.si.dia e Strana Officina, per un evento imperdibile che riassumerà la storia del metal italiano. Sicuramente parteciperemo ad altri festival estivi, che annunceremo nelle prossime settimane.

Qual è secondo voi lo stato di salute della musica Rock/Metal italiana, in tutte le sue sfaccettature, in questo momento? Ci sono delle band che potrebbero competere a livello internazionale?

Amos: Penso che lo stato della scena rock/metal italiana sia ottimo, vengono organizzati eventi ovunque e si sta facendo molto. Le nostre band sono sempre migliori e ho molta fiducia che a breve altre band italiane possano diventare famose anche fuori dall’Italia, seguendo l’esempio di gruppi come Lacuna Coil e Labyrinth.

Andrea: concordo con Amos, le band qualitativamente valide sono molte, quello che manca a volte sono spazi adeguati, purtroppo i locali dove suonare musica metal sono sempre meno, ma le realtà che resistono, e quelle nuove che aprono, stanno facendo un ottimo lavoro.

Al giorno d’oggi quanto conta la meritocrazia nella musica? Emerge chi ha veramente qualcosa di interessante da proporre o chi riesce a farsi strada con ogni mezzo?

Amos: Credo assolutamente che occorra fare bene il proprio lavoro e fare sacrifici per quello in cui si crede lavorando al massimo per raggiungere i propri obiettivi. Detto questo spesso conta poi essere la proposta giusta al momento giusto nel posto giusto e con i contatti giusti, ma questa incertezza fa certamente parte del gioco e va accettata, senza nulla togliere alla perseveranza nel proprio lavoro e nella convinzione di potersi sempre migliorare.

Grazie ragazzi per il tempo che mi avete concesso. A voi il compito di concludere l’intervista con un messaggio ai nostri lettori. A presto!

Amos e Andrea: ringraziamo Metal In Italy e Stefano per tutto lo spazio concessoci e per il lavoro incessante a supporto della scena metal italiana… continuate così!