Home Interviste Scala Mercalli: “Ritroviamo la forza di lottare uniti per la nostra Terra”

Scala Mercalli: “Ritroviamo la forza di lottare uniti per la nostra Terra”

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Raccontare la storia del nostro Paese, del Risorgimento Italiano e non solo, è una vera e propria missione per gli Scala Mercalli, che hanno portato l’Heavy Metal anche nelle scuole. Ne abbiamo parlato con Sergio e Christian, rispettivamente batterista e cantante della band.

Ciao ragazzi, bentornati sulle pagine di Metal In Italy! Nei mesi scorsi è uscito il vostro nuovo album “Independence”. Potreste illustrarci il concept che avete sviluppato nei vari brani?

(Sergio) Grazie a voi innanzi tutto come sempre dello spazio. Diciamo che l’album non è 100% sul risorgimento , ma ci sono alcuni brani con tematiche sociali e attuali. Comunque è vero il tema protagonista dell’album, dalla copertina che è ispirata alla bandiera della Repubblica Romana del 1849, alla maggior parte delle tracce che raccontano le diverse fasi del primo risorgimento. La prima e la seconda traccia, che include anche un intro strumentale, sono dedicate alla prima battaglia dei mille di Garibaldi in Sicilia a Calatafini, la terza al fenomeno del Brigantaggio, la quinta alla difesa delle Repubblica Romana del 1849 dove molti patrioti, come Luciano Manara caddero e non si arresero. Segue poi la settima traccia alla quale da marchigiani siamo legati in quanto riguarda la famosa battaglia di Tolentino del 1815, dove Re Murat del Regno di Napoli, tentò per primo di sconfiggere gli Austriaci per unificare l’Italia. La decima traccia  è dedicata ad Anita Garibaldi, alla sua avventurosa vità che ha speso anche lei per il nostro Paese. La conclusione non poteva che essere lasciata all’Inno d’Italia in versione Heavy, in quanto abbiamo trattato proprio gli anni in cui veniva scritto.

Il Risorgimento Italiano per celebrare la libertà. Quanto è importante riproporre questi temi storici? I giovani di oggi sono a conoscenza di questi fatti?

(Sergio) Secondo noi è importantissimo riproporli soprattutto oggi, perché certe storie possono far risorgere alcuni valori per i quali i nostri avi sono morti e che attualmente si stanno un po’ dimenticando. Ammetto che sono pochi i giovani di oggi che sanno qualcosa di questi fatti (soprattutto perché trattati in maniera superficiale nella maggior parte delle scuole), ma vediamo che riproponendoli e facendoli riscoprire suscitano grande interesse.

Tra l’altro voi avete anche portato il Metal a scuola nel 2018. Che esperienza è stata? Come siete stati accolti da alunni e docenti?

(Christian) Dopo l’esperienza delle scuole medie del 2017, ripetere un esperienza a scuola, stavolta in un liceo Scientifico è stato molto bello, perché abbiamo potuto far avvicinare all’Heavy Metal anche nuovi ragazzi che conoscevano poco il genere. Il concerto lo abbiamo tenuto nel cortile interno durante la festa di fine anno e abbiamo riscosso un buon successo, anche tra insegnanti che avevano accettato il progetto Storia ed Heavy Metal, primo perchè non si aspettavano che questo genere musicale avesse anche un lato culturale interessante, poi anche perché alcuni di loro, si è poi scoperto, erano fan negli anni 80 dei Black Sabbath, Iron Maiden ecc..

L’immagine svolge un ruolo importante per gli Scala Mercalli, per la nuova release avete presentato anche delle uniformi diverse. Cosa rappresentano nello specifico?

(Sergio) Si, è molto importante per noi creare un collegamento tra la nostra immagine e le canzoni di cui trattiamo, abbiamo visto che rendono sicuramente più efficace il messaggio. Per questo album le divise sono dei reparti che hanno combattuto per l’Unità d’Italia, di cui parliamo nelle canzoni. Io porto quella ispirata all’ufficiale di artiglieria delle Guardia Nazionale Repubblica Romana, Christian quella da Capitano dei Bersaglieri dello stesso periodo, Cristiano ufficiale Garibaldino, Giusy invece quella della Guardia reale a cavallo di Re Murat, sempre dello stesso periodo Clemente quella da Ufficiale del 5° Fanteria di Linea.

Dal punto di vista stilistico quali sono le differenze rispetto al predecessore di “Independence”?

(Christian) Il precedente “New Rebirth” era forse un po’ più pesante come suoni e come composizione, aveva forse un tocco leggermente più Tharsh, “Independence” invece è più Heavy con sfumature chiaramente Epic, questo è dipeso non solo dalle nostre intenzioni, ma anche dal nuovo chitarrista Cristiano Cellini che è più affine a questo genere.

Per il brano “Be Strong” è stato realizzato anche un video. Qual è il significato della traccia? Lo avete scelto perché è quello che meglio rappresenta l’album?

(Christian) Be Strong è un brano che vuole aiutarci ad essere forti, per non farsi abbattere dalle difficoltà della vita, come abbiamo detto anche nel comunicato stampa: “Essere forti non vuol dire non cadere mai, ma trovare la forza di rialzarsi sempre ed andare avanti”. Lo abbiamo scelto perché tra i diversi brani era quello che poteva racchiudere anche il paragone tra l’essere forti oggi come lo sono stati i nostri eroi che nel risorgimento hanno lottato senza arrendersi per unire il nostro Paese.

L’aspetto storico è parte integrante degli Scala Mercalli, c’è mai stato qualcuno che ha criticato questa scelta? Ritenete possa essere una limitazione in termini di temi trattati?

(Sergio) Pochi in effetti, ma qualcuno ha voluto un po’ insinuare che l’Unità d’Italia non serviva, era meglio il Regno delle due Sicilie o lo Stato Pontificio, che Garibaldi lottava per i suoi interessi e non quelli del popolo…a prescindere che la storia si debba studiare “Bene” prima di lasciarsi andare in certi giudizi alquanto superficiali, ma abbiamo risposto sempre a tutti che il messaggio principale che vogliamo divulgare al di sopra di tutto è “Ritroviamo la forza di lottare uniti per la liberta e l’indipendenza della nostra Terra, ricordiamoci dell’esempio dei nostri avi… “
Che poi possa essere una limitazione non credo, anche perchè se uno è attento ai nostri testi, nota che trattiamo anche di tematiche sociali e quotidiane, per esempio come in White Death che è dedicata alle morti bianche sul lavoro…
La storia non è il fine, ma un mezzo che ci può aiutare oggi!!!

Recentemente avete anche proposto una versione Metal dell’Inno di Mameli, con l’ausilio di una Corale ed all’interno di un Teatro. Perché questa idea? Al di là del fatto che è stata realizzata in occasione dei 170 anni della Repubblica Romana…

(Sergio) Per primo perché stiamo trattando proprio il periodo storico in cui lo stesso inno e nato, secondo per ricordare oltre all’autore delle musiche Michele Novaro, il compositore del testo Goffredo Mameli, che molti non sanno o non ricordano, che poco dopo aver scritto l’inno morì a 21 anni proprio combattendo nelle difesa delle Repubblica Romana, sognando un’ Italia Unita!! Da musicisti non potevano dimenticare due compositori così importanti per tutti noi!

Prima di lasciarci, uno sguardo al futuro: cosa c’è in programma? Come continuerà la promozione dell’album?

(Sergio) Stiamo promuovendo le nuove canzoni su molti programmi radio italiani ed esteri, abbiamo partecipato anche a qualche programma televisivo regionale, ma la promozione più importante sarà sempre cercare fare più live possibili in Italia e speriamo di tornare presto anche all’Estero.

Grazie mille per la vostra disponibilità, a voi le ultime parole, lasciate un messaggio ai nostri lettori. A presto!

(Sergio) Aprite le menti.. Supportate il Metallo Italiano, andate ai concerti a divertirvi e speriamo di vederci presto sopra o sotto ad un palco \m/
(Christian) Grazie a tutti quelli che hanno dedicato il loro tempo per leggere questa intervista, speriamo che le nostre canzoni e il nostro messaggio vi siamo piaciuti.