Home Interviste Temperance: Giulio e la grande bellezza di essere schiavi di nessuno schema

Temperance: Giulio e la grande bellezza di essere schiavi di nessuno schema

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Possibilisti sul mettere più “italiano” nei testi del futuro, ma anche consapevoli e forti dell’idea che non viene posto alcun limite all’estro creativo. I Temperance sono così. E nel nuovo album “The Earth Embraces Us All” (recensione) c’è tutto quanto negli ultimi mesi è venuto dalla mente, dal cuore e dalla pancia di Marco Pastorino e Giulio Capone in primis. A loro infatti il merito di aver concepito, dal punto di vista prettamente musicale, un album nuovo in tutti i sensi: con la collaborazione dei membri del gruppo, i ragazzi hanno voluto sperimentare e confezionare un prodotto che tenesse conto delle varie influenze dei singoli e libero da qualsiasi tipo di retaggio pregresso.
Con un sogno… Quello di ospitare in futuro Jari dei Wintersun! O almeno questo è l’auspicio di Giulio che risponde alle nostre domande!

La terza prova discografica dei Temperance è un album che risulta diverso rispetto al sound al quale ci avevate abituati. Perché questo giro di boa e perché così relativamente presto?
Ciao Silvia, guarda anche se può sembrare l’esatto opposto noi Temperance non facciamo nulla con eccessiva fretta, anzi pensa che solitamente dal momento in cui chiudiamo i lavori su un disco passano almeno 7-8 mesi prima che escano informazioni relative. Semplicemente componiamo molto materiale e in un certo senso credo che se volessimo potremmo pubblicare un paio di album all’anno senza problemi, ahah! Siamo tutti cresciuti con band che avevano una sorta di accordo invisibile con i propri sostenitori, una sorta di appuntamento fisso annuale con la pubblicazione di un nuovo capitolo e forse è per questo che inconsciamente abbiamo mantenuto questo ritmo. Fino a che avremo idee che soddisfano noi prima di tutto dovremmo essere in grado di tenere questo passo, ma non pubblicheremo mai un disco giusto per farlo! Calcola che il materiale di “The Earth Embraces Us All” era già più che pronto prima del tour con i Luca Turilli’s Rhapsody quindi chissà, magari abbiamo già pronto un quarto capitolo! Ahahah, scherzo ovviamente!
Il nuovo sound è nient’altro che la naturale evoluzione del percorso iniziato con i Temperance, un sound che certamente si ispira alle nostre diverse influenze ma che ha sempre rifiutato paletti e i classici confini del melodic, power o symphonic metal, generi ai quali siamo stati sempre accostati.
Il principio compositivo è sempre lo stesso, io e Marco scriviamo le song in modo molto rapido e di “pancia” diciamo e poi tutti assieme ci lavoriamo per renderle davvero piacevoli prima di tutto alle nostre orecchie senza pensare troppo a come potrebbero essere accolte da critica e fans. Solitamente, come dicevo, siamo molto rapidi e istintivi: pensa che “Advice From A Caterpillar” è nata in circa un’ora di composizione, un’ora estremamente creativa che ha partorito un brano di quasi 9 minuti con moltissimi cambi d’intenzione e di atmosfera! Credo che il sound sia differente anche perchè abbiamo optato per diversi strumenti davvero poco comuni nel genere e adottando un approccio più personale e intimo in fase di registrazione.

E’ davvero questa la strada che vorrete percorrere di qui in avanti? O siete ancora alla ricerca di sperimentazioni?
Noi non abbiamo una strada da percorrere, ci piace pensare di essere in un grande prato senza sentieri già battuti o che comunque ci vincolino. Non sappiamo in realtà dove andremo, magari il prossimo album sarà più diretto come “Temperance” o “Limitless”, ovvero potrebbe essere più complesso e arioso come TEEUA (“The Earth Embraces Us All”, ndr.). Per noi questo è semplicemente entusiasmante, non essere schiavi di nessuno schema con la libertà di poter spaziare in diverse direzioni. La sperimentazione, che credo sia il cuore del termine “progressive” in realtà, penso sia il tratto distintivo dei Temperance. A noi non interessa fare cose difficili e complicate quanto scrivere piuttosto buone canzoni, affreschi musicali con cui trasmettere delle emozioni (si spera) a chi ascolta, noi compresi in primis.

Quale potrebbe essere per voi una collaborazione che fotografi i Temperance di oggi? Cantante o musicista che sia.

Oddio, non saprei proprio. Apprezziamo e ammiriamo moltissimi artisti sia internazionali che di casa nostra e sia in campo metal che non. Sarebbe interessante una collaborazione con artisti che non siano facilmente assimilabili alla nostra proposta musicale. Per esempio io sono un grande fan di Jari dei Wintersun e trovo che alcune soluzioni adottate mi abbiano molto influenzato nel modo di scrivere, con le dovute proporzioni, e una collaborazione con lui sarebbe davvero un salto nel buio musicalmente parlando! Anche gli altri ragazzi (e ragazze) nei Temperance hanno le più disparate influenze e davvero non riesco ad immaginare a quanti nomi potrebbero far riferimento.

Quando avete capito che il violino di Lanfranchi avrebbe potuto essere una scelta vincente?
Tempo fa abbiamo suonare ad un festival insieme ai Cayne e siamo rimasti molto colpiti dalla bravura di Giovanni! Bene, eravamo quindi piuttosto tranquilli ad affidargli le parti di violino per il nuovo album ma siamo rimasti davvero a bocca aperta in studio quando oltre a conoscere una persona grandiosa abbiamo visto un musicista con la M maiuscola in azione! Pensa che abbiamo deciso in tempo reale di affidargli alcune parti e lui direttamente in studio se le è imparate in tempo zero alla perferzione, e ti assicuro che non erano proprio agevoli da suonare!

Vorrei saperne di più anche sull’unica traccia in italiano: “Maschere”. Come, dove e perché nasce?
Anche qui non è stata una scelta programmata ma un colpo di testa, la nostra lingua non è certamente la più usata in campo rock e metal ma come detto all’inizio della nostra chiacchierata, noi ce ne freghiamo parecchio ed ecco che nasce “Maschere”. Non è assolutamente una cosa che abbiamo programmato di fare in futuro, come se fosse un nuovo marchio di fabbrica Temperance (anche perchè in ogni caso non lo sarebbe) ma chi vivrà vedrà 🙂

Qual è il pezzo scritto da te di cui ci aveva già parlato Chiara Tricarico sottolineandone la bellezza?

Ringrazio Chiara per le belle parole da qui ahah! Guarda credo si riferisse all’ultima traccia di TEEUA, intitolata “The Restless Ride”, che è anche la traccia più lunga del disco. Anche questa è nata molto di getto e credo racchiuda quasi tutti gli elementi che fotografano i Temperance in questo preciso momento. La cosa che, credo, la renda una traccia particolare è che i suoi 13 minuti di lunghezza scorrono via senza pesare sull’ascoltatore, difatti sembra una song più corta. Questa era la prima volta che registravamo una song così lunga e allo stesso tempo così così tanti cambi di atmosfera. Tutti i testi del nuovo album sono stati scritti, come per “Limitless”, da Chiara mentre le liriche di questa song sono mie. Sono piuttosto contento di aver avuto questa opportunità dato che la musica è nata pensando ad un “concept” e mi sarebbe piaciuto che parole e musica fosse in qualche modo unite già in origine.

La long track che chiude il disco, “The Restless Ride” appunto, è un antipasto di ciò che potrebbe essere il futuro dei Temperance?
Difficile a dirsi ora. A noi piace scrivere sia le song più complesse e orchestrate che le song più brevi e dirette. Quel che posso dire del futuro dei Temperance è che la musica che arriverà sarà sempre fatta con lo stesso approccio: se piace a noi allora va bene! Se mai dovessimo scrivere materiale “su commissione” allora non sarebbero più i Temperance come li conosciamo ora.

In definitiva, considerando anche il titolo dell’album, qual è il messaggio che intendete lanciare?
Il titolo “The Earth Embraces Es All” è apparentemente slegato dalle tematiche trattate nei testi ma è una sorta di messaggio che permea tutto il lavoro fatto. Una sorta di filo rosso che unisce i singoli brani ed è soprattutto un messaggio che a noi sta particolarmente a cuore. Abbracciare la terra significa ricongiungerci con le nostre origini, significa rispettare tutto quello che ci circonda cercando non di viverlo come un grande museo ma come un qualcosa che ci appartiene in ogni sua parte e a cui noi apparteniamo indipendentemente da razze, religioni, idee e obiettivi. Si parte dallo stupore per i mille luoghi che ci circondano, spesso nascosti o inaspettati come in “A Thousand Places”, fino all’ultima chiamata prima di dover abbandonare questo pianeta e diventare nomadi dello cosmo come descritto in “The Restless Ride”. A volte questo concetto è nei testi, a volte semplicemente nella scrittura musicale, ma sicuramente permea tutto il disco in ogni sua nota e in ogni sua sfumatura.

Ti saluto e ti ringrazio. Dimmi solo come vi state organizzando per promuovere il disco e quindi quali sono i prossimi appuntamenti live. Ci sarà anche qualche data internazionale?
Intanto grazie a te a tutti i lettori di MetalInItaly!!! Si, ci saranno molte date per supportare l’uscita di “The Earth Embraces Es All”, sia in Italia che fuori i confini. Ad esempio a novembre saremo nella penisola iberica per diverse date. In Italia avremo l’onore per la seconda volta di aprire per i Nightwish nel loro concerto a Mantova il 12 Settembre. Invito tutti a visitare la nostra pagina FB per restare aggiornati sulle prossime attività della band e magari per lasciarci un saluto e un commento: PAGINA FACEBOOK TEMPERANCE.
Ricordo a tutti che l’uscita del nuovo album è fissata per il giorno 16 Settembre!
Ciao!!!