Home Interviste That’s Live, Fabio Zaffagnini: “I nostri 1000 saranno la Rock Star”

That’s Live, Fabio Zaffagnini: “I nostri 1000 saranno la Rock Star”

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Era di questi tempi, più o meno un anno fa. Un gruppo di amici della Riviera Romagnola, già imprenditori e specialisti del marketing, decidono di creare qualcosa. Decidono di radunare 1000 musicisti per creare la canzone corale mai ascoltata prima d’ora, con uno scopo: invitare gli autori di quella canzone a suonare a Cesena.
E’ il boom.
Mille tra musicisti e cantanti intonano “Learn To Fly” dei Foo Fighters ed è l’apoteosi.
Tutto il mondo parla del Rockin’1000, dei millini, dei cappelletti e soprattutto della risposta di Dave Grohl che arriva immediata: “Che bello, che bellissimo”.

E ci riescono. Di lì a qualche mese i Foo Fighters suonano a Cesena.
Dietro a tutto questo progetto ci sono tante persone, ma il deus ex machina è uno: Fabio Zaffagnini, insospettabile geologo, amante dei viaggi e delle scoperte, fondatore della Trail Me Up, una start up che consente di visitare virtualmente luoghi nascosti nel mondo. Un visionario, nell’accezione più positiva del termine, un lungimirante.

Il successo ottenuto dal Rockin’1000 ha fatto sì che Zaffagnini & co. si concentrassero su nuovi orizzonti da esplorare, sempre nel nome della musica. Ed ecco che ad aprile di quest’anno viene presentato il nuovo evento: That’s Live.
L’appuntamento si terrà il 24 luglio all’Orogel Stadium Dino Manuzzi di Cesena. L’idea è quella di rivivere le canzoni che hanno fatto la storia del rock con tanti ospiti e sempre i “millini” a fare da protagonisti.

Ne abbiamo parlato proprio con lui!
L’intervista a Fabio Zaffagnini:

Ciao Fabio e grazie del tuo tempo. Come stanno procedendo i preparativi per il That’s Live?
Stiamo lavorando come pazzi da mesi! Le cose da seguire quest’anno si sono moltiplicate rispetto all’anno scorso, organizzare un concerto in uno stadio e seguire oltre mille musicisti nella preparazione di una scaletta che conta più di 15 brani è un lavoro impressionante, che da fuori è difficile comprendere.

Non era facile ripetersi e riuscire a guadagnarsi la stessa attenzione. Su cosa avete puntato nel briefing del giorno dopo, ovvero quando vi siete messi a tavolino per pensare all’edizione 2016?
Abbiamo riflettuto che non avrebbe avuto senso ripetere l’esperienza dell’anno scorso cambiando semplicemente band. E’ andato tutto troppo bene e volevamo alzare l’asticella della difficoltà del progetto. Se l’anno scorso abbiamo voluto fare un tributo ed un appello ad una Rock Star, quest’anno vogliamo far sì che i nostri mille siano le Rock Star! Molte persone hanno visto il video di “Learn to Fly”, ma relativamente in poche erano presenti fisicamente e ti posso garantire che mille persone che suonano dal vivo sono un’esperienza indimenticabile.


La eco mondiale che ha ottenuto il Rockin’1000 cosa ti ha lasciato? C’è stato un momento in cui ti sei guardato allo specchio e ti sei detto: “Porca miseria e che cosa ho fatto?!”.

Mah, in realtà non ho ancora realizzato bene tutto quello che è successo, mi sembra quasi di essermelo sognato, tanto è stato fuori di testa!

Sbaglio o questo That’s Live ha una dimensione molto più italiana e molto più rock?
Beh, noi continuiamo a puntare ad una visibilità che vada oltre i confini nazionali, è ovvio che fare un evento in Italia richiama soprattutto un pubblico italiano, ma siamo fiduciosi che il risultato possa far parlare di noi anche fuori, di nuovo.

Dell’esperienza Rockin’1000 e di ciò che riguarda il futuro delle tue idee e delle tua attività, cosa riesce ancora ad emozionarti?
Beh, pensare di ritrovare i vecchi millini, conoscerne di nuovi, sentire cosa succede suonando più brani, anche molto diversi tra di loro, pensare ad uno stadio con migliaia di persone di pubblico… mi emoziono anche solo a pensarci! Le idee per il futuro sono molte, ma preferisco fare un passo alla volta!

Grazie ancora, ci vediamo a Cesena!
Sì, non vedo l’ora!

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