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The Rejected: “Behind The Smile” – Recensione

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Attitudine Punk/Rock con tanta voglia di Alternative, queste le caratteristiche dei The Rejected, band torinese che pubblica “Behind The Smile” per This Is Core Records.

La formula proposta è abbastanza semplice, ma efficace: il lavoro delle chitarre non è articolato, questo a favore di una maggiore scorrevolezza dei brani, allo stesso modo la sezione ritmica vede basso e batteria tenere ben alta la tensione senza mai strafare. Non me ne voglia il singer Joe, ma la sua prova non convince e mostra spesso i propri limiti. Seppur accettabile nei frangenti urlati e rabbiosi, la qualità è decisamente sottotono nelle aperture melodiche.

Il timbro graffiante ben si addice alla proposta musicale, ma la resa su disco non rende giustizia alle linee che il vocalist sceglie in ognuna delle composizioni.

I brani sono ben congegnati e si rifanno a band soprattutto d’oltreoceano che propongono soluzioni simili, ma in questo caso c’è qualcosa che non funziona come dovrebbe. Sono certo che la band abbia profuso tutte le proprie energie per dar vita ad un ottimo album, ma il risultato finale non è dei migliori. Da rivedere anche la produzione, che contribuisce a non dare un’idea di coesione tra i vari strumenti, soprattutto quando entrano in campo anche parti elettroniche, come ad esempio in “We Are Fucked Up” in cui la melodia generata dal Synth appare totalmente slegata dal resto.

L’idea di non complicarsi la vita con strutture complesse è buona, perché le tracce sono dirette, dal vivo sono certamente coinvolgenti e dotate della giusta dose di groove.

“Behind The Smile” non mi ha convinto per tutti i motivi citati in precedenza, i The Rejected hanno bisogno di migliorarsi anche se il loro stile ha delle premesse davvero accattivanti.