Home Interviste True Lie: “Facciamo musica senza porci barriere di genere”

True Lie: “Facciamo musica senza porci barriere di genere”

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I True Lie sono un gruppo di amici, prima di essere dei musicisti che suonano insieme, la loro coesione si traduce in unità di intenti quando si tratta di comporre, “At The First Glare Of A Colder Sky” ne è la prova. Abbiamo parlato con la band per approfondire la conoscenza del Modern Metal made in Foligno.

Ciao ragazzi, benvenuti e grazie per il tempo e la disponibilità che ci state dedicando. Siete una band relativamente giovane, essendovi formati nel 2010; ci raccontate come nascono i True Lie?

Ciao e grazie a voi! Come tante band siamo nati senza troppe pretese, trascinati dalla passione per la musica. Appena ci siamo resi conto di avere delle buone idee su cui lavorare abbiamo deciso di dedicare anima e corpo al progetto.Il resto è venuto da sé. Ci sentiamo fortunati ad essere un gruppo di amici prima che un gruppo di musicisti.

Ognuno di voi ha le proprie esperienze musicali. Ci raccontate in che modo lavorate e come riuscite a far confluire i singoli contributi nella creazione dei pezzi?

Solitamente partiamo da idee partorite da Federico su cui poi lavoriamo insieme, amalgamando le influenze di tutti. Sviluppiamo in sala prove ogni dettaglio, tentiamo diverse soluzioni finché non siamo soddisfatti. “Purtroppo”, essendo molto maniacali, rischiamo spesso di rimanere sui pezzi per svariato tempo. Ci piace complicarci la vita insomma.

E’ innegabile che ogni musicista abbia dei punti di riferimento, o dei musicisti a cui si ispira. Nel vostro caso, chi sono stati i vostri mentori?

Citare dei gruppi o musicisti specifici è riduttivo. Anche se sono evidenti influenze dell’ondata NWOAHM, amiamo il metal in tutti i suoi sottogeneri e amiamo raccogliere e rielaborare idee, di qualunque stampo esse siano.

In che modo trovate l’ispirazione per la realizzazione dei vostri testi?

Alla base dei testi ci sono le esperienze personali, poi una volta metabolizzate a dovere viene riversato in parole ciò che hanno lasciato, soprattutto i sentimenti più forti e le riflessioni che ne derivano. Queste “parole” sono tutte frutto della mente di Dalila.

Quali obiettivi avevate in mente quando avete iniziato a lavorare all’album e quali sono le differenze rispetto al vostro EP?

L’EP ci ha permesso di capire cosa non funzionava nelle dinamiche delle nostre canzoni. “At the first glare of a Colder sky” è senza ombra di dubbio un album più veloce, più diretto, più concentrato e più melodico. E’ stato una svolta stilistica ed è nato col semplice obbiettivo di creare qualcosa di bello, che potesse catturare attenzione.

Sappiamo che è difficile per un musicista, giudicare i propri brani. Nel vostro album “At the first glare of a colder sky” esiste, per ciascuno di voi, un pezzo che amate maggiormente rispetto a tutti gli altri?

Tra di noi vanno per la maggiore “When Everything Withers”, per l’elaborazione che c’è stata dietro e “Just for a While”, a nostro parere la più diretta e malinconica. Ovviamente ci sentiamo di dover citare anche il nostro primo singolo “As the Dawn Broke”, dal gran contenuto melodico-emotivo.

Quello che suonate è un genere in cui molti cercano di associare alla vecchia scuola alcune influenze stilistiche di stampo più innovativo. Come descrivereste il genere Modern Metal?

In effetti è proprio così. O il contrario se volete. Quello che in realtà facciamo è semplicemente suonare e creare musica senza porsi delle barriere dettate dal genere. Un metal dal suono moderno, in grado di racchiudere varie idee, alcune delle quali possono essere spesso legate alla vecchia guardia, come il thrash, il nu, l’hard rock o il death.

Viaggiando con la fantasia, quali sarebbero le band che vorreste con voi in un ipotetico tour?

Senza ombra di dubbio sarebbe un sogno poter convidere il palco con grosse band tipo Lamb Of God, Killswitch Engage o Gojira, ma ci sono nell’underground tante fantastiche band che meritano, come ad esempio i Destrage, Nero di Marte, Dreamshade e Shores of Null, con cui ci piacerebbe molto condividere un tour.

Quali sono le ambizioni a cui puntate per il futuro?

Sicuramente qualche tour, suonare il più possibile e far girare la nostra musica, sfornare un altro paio di videoclip e iniziare a lavorare per il prossimo album.

Chiudiamo questa intervista con un pensiero rivolto ai nostri lettori…

Senza troppi giri di parole vi consigliamo di dedicare 35 minuti del vostro tempo ad un ascolto dell’album. E’ a nostro parere un prodotto a 360 gradi, che può essere apprezzato da amanti di molti generi. Poi, se proprio ci volete far contenti, seguiteci sui nostri social network! Grazie e un saluto a tutti!!