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Vidharr: intervista con Moerke, chitarrista, cantante e mente della band

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I Vidharr dal 2004 calcano,anzi calpestano, la scena con fierezza e dopo ”Cryo” (Maa Production) facciamo il punto della situazione con il perno della band: Moerke.

Eccoci Moerke sono ansioso di conoscere la storia recente della band , i cambi di line-up ed i feedback ricevuti da ”Cryo”.

Dal momento che trovare musicisti affidabili in Roma e dintorni sta diventando un’impresa impossibile, già da qualche anno ho deciso di mantenere la formazione ufficiale dei Vidharr limitandola a me ed Andras (che tuttora non vive in Italia), avvalendoci di musicisti session per i live.Per quanto riguarda il nostro ultimo disco “Cryo” posso affermare che è stato accolto inaspettatamente bene. Non credevo che un tale cambio di sonorità potesse essere tanto apprezzato da un pubblico prettamente black metal.

Cos’è cambiato dai tempi di ”Winter Rehearsal”? Vi avevo lasciati con un’immagine truce, face painting ed annessi mentre recentemente vi ho visti in azione a Roma senza.

Mi ricollego alla precedente risposta: Vidharr è nato come progetto musicalmente “estremo”, ma, essendo trascorsi 10 anni, con svariati cambi di line-up, mi sono trovata a comporre i nuovi pezzi da sola con un bagaglio di ascolti molto diverso e sicuramente più ampio rispetto a quello di partenza. Mi sono lasciata carta bianca e le sonorità che più mi convincevano sono quelle definitive che si possono ascoltare sul disco e con le quali, l’utilizzo del face-painting durante i Live sarebbe risultato completamente inappropriato. Ho preferito adottare un impatto visivo più sobrio e più adatto alla nuova linea compositiva.

Conoscendoti come musicista mi ha incuriosito molto ”Riti Occulti”, esiste un filo conduttore tra le due band? E quali sono le differenze?

Riti Occulti è un progetto totalmente a sé stante, nato dalla collaborazione con amici di vecchia data, ognuno con gusti musicali molto diversi fra loro. Riti Occulti è una creatura sperimentale orientata verso sonorità più oscure e tematiche per l’appunto “occulte” il cui sound è il frutto delle esperienze musicali di ogni componente. A differenza di quest’ultimo, Vidharr è un progetto che coinvolge unicamente me ed Andras al quale affido la scelta delle liriche. La totalità delle parti strumentali è invece composta unicamente da me.

Traspare dalle vostre liriche un’ ossessione ed un odio contro l’umanità…è una mia distorta interpretazione?

La maggior parte dei nostri testi si sviluppano intorno ad un esistenzialismo cinico, che coinvolge tematiche riguardanti l’universo e l’insignificanza dell’umanità a confronto di esso. Ma abbiamo anche testi su demoni personali, come le dipendenze, depressione etc.

Sei una delle poche donne ad aver intrapreso il sentiero melmoso del Black Metal qui in Italia…è stato difficile conquistare il rispetto degli altri? Sei in contatto con le altre donne in nero della scena?

Anche se non amo “ghettizzarmi” nè tantomeno autocommiserarmi, non nascondo di aver incontrato parecchi ostacoli e situazioni sgradevoli per colpa di sciocchi sessismi generati, da quello che sembrerebbe essere il retaggio culturalmente arretrato di questa nazione. Non credo di valere più o meno di qualsiasi altro musicista “uomo” e ne ho avuto dimostrazione dalla fiducia concessami da parecchie persone (uomini o donne) nel campo, che si sono dimostrate più che valide e con le quali sono nate delle ottime collaborazioni. L’attenzione del prossimo andrebbe focalizzata sulla passione per la musica e sulle capacità oggettive di un individuo in quanto tale, non certo sull’ apparenza.

Quali sono gli imminenti impegni della band? Siete alle prese con del nuovo materiale?

A causa dei tanti impegni lavorativi, sto procedendo molto a rilento per quanto riguarda la composizione dei nuovi pezzi, ma le idee non mi mancano e pian piano i nuovi progetti stanno prendendo forma. In questo momento vorrei concentrarmi di più sui live che purtroppo abbiamo trascurato per parecchio tempo.

Ad ormai tanti anni dalla formazione della band quali sono state le maggiori influenze dal punto di vista musicale e quali vi hanno spinto verso il Black Metal contaminato che fa parte oggi della vostra matrice?

Come ho già detto in una precedente risposta, mi sono decisa a comporre seguendo l’istinto e l’ispirazione del momento e il prodotto finale risulta essere una sorta di mix dei miei abituali ascolti. Amo spaziare nella musica e non disdegno mai nulla a priori. Passo facilmente dal rock, blues al metal estremo e musica elettronica. A parer mio, ogni genere musicale ha qualcosa da dire ed ispira sensazioni molto diverse tra loro, ma non meno incisive ed appassionanti.

A te le ultime parole…

Grazie dell’intervista e del supporto.
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