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WakeUpCall: “Suoniamo quello che ci piace, senza l’ansia di dover fare qualcosa di nuovo o di diverso”

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“If Beethoven Was A Punk” è il titolo del nuovo album dei WakeUpCall in ogni canzone è scritta e costruita attorno ad un tema famoso di musica classica. Ma la band ha voluto realizzare anche un fumetto ed un’app dedicata per far interagire l’ascoltatore con la musica. Un progetto ambizioso che ci viene spiegato da Tommy ed Olly.

Ciao ragazzi, benvenuti su Metal In Italy. Vorrei iniziare la nostra chiacchierata dal vostro album “If Beethoven Was A Punk”. Si tratta di un progetto ambizioso e multimediale. Lo avete definito come un nuovo concetto di “Concept Album”, come mai?

Tommy: Un concept album in genere ha un tema di base su cui poi si sviluppano tutti i testi o racconta una storia attraverso le canzoni. Qui il concept di base è la musica, ma l’album si sviluppa non solo attraverso i testi, ma il filo che unisce tutto è la parte musicale. Ogni canzone è stata scritta e costruita attorno ad un tema famoso di musica classica.
Siamo andati oltre però, partendo dall’album musicale abbiamo scritto insieme ad Andrea Dezzi (Made In Tomorrow) una storia fantastica in cui gli autori più famosi dell’era classica si ritrovano ai giorni nostri a doversela vedere con locali vuoti, cover band e talent show.
Questa storia è diventata un fumetto, al momento in fase di realizzazione, e il tutto sarà disponibile su un app che unirà per la prima volta tutte queste cose.

Partiamo dall’aspetto puramente musicale: come avete integrato musica classica e Rock? Nella tracklist ci sono riferimenti precisi a composizioni appartenenti al mondo classico. In base a quale principio sono state scelte?

Olly: In realtà non c’è uno schema preciso. L’idea è nata per scherzo. Inizialmente ci divertivamo ad incastrare temi di musica classica nelle nostre canzoni, così per farci due risate tra di noi. Solo successivamente abbiamo capito che la cosa poteva essere divertente e interessante anche per altre persone, dando vita a qualcosa di unico.
A quel punto abbiamo incominciato a selezionare i temi che il pubblico avrebbe riconosciuto più facilmente. Era importante per noi far vedere come anche Mozart, Bach, Beethoven, nelle loro complessità strutturali e compositive, avessero alla base, una semplicità tematica e melodica che oggi (chiedo scusa agli accademici per quello che potrebbe risultare come una bestemmia) potremmo definire “mainstream” o “radiofonica”.
Ma non mancano anche citazioni più nascoste o temi meno conosciuti, che solo gli amanti o i più curiosi potranno riconoscere e che noi non potevamo fare a meno di inserire, perché elementi fondamentali di tutta la nostra formazione musicale.

Questo intreccio é legato ad una passione per Beethoven, Handel, Mozart, Chopin e tutti gli altri compositori presenti?

Tommy: Sì esatto. Io e Olly siamo cresciuti ascoltando tantissima musica classica. I nostri genitori sono dei grandi appassionati e quando eravamo bambini giocavamo per casa con sotto qualche 33 giri di qualche compositore classico. Quando facevamo la lotta sui divani e partiva La cavalcata delle valchirie, Olly veniva riempito di schiaffi dovuti alla carica che mi dava quel pezzo e tanti altri.

Olly: Poi, se decidi di fare il musicista, anche rock, non puoi non riconoscere l’importanza e l’influenza che questi compositori hanno avuto sulla musica di oggi e quindi, da che erano sottofondo musicale per le nostre battaglie infantili, sono diventati dei veri e propri riferimenti per la nostra crescita musicale.

Ci sono dei personaggi, nello specifico 14 e c’è anche un’app. Qual é il ruolo di questi personaggi ed in che modo l’ascoltatore può interagire utilizzando il proprio tablet?

Olly: Il protagonista della nostra storia, Alex, è un giovane musicista che vede il sogno di diventare famoso con la sua musica svanire sempre di più a causa di tutte le difficoltà con cui si deve fare i conti oggi giorno e decide quindi di mollare la musica.
Sarà la nonna, figlia degli anni 60 (e anche dei fiori), a presentargli questo gruppo di suoi amici sgangherati, che un po’ alla volta si capirà essere Beethoven, Mozart, Wagner ed altri compositori e che lo aiuteranno a ritrovare la retta via.
L’app non avrà solo musica e fumetto. Per esempio durante la lettura della storia, sarà possibile collegarsi a delle schede, che illustreranno la storia dei compositori, mostrandoci gli aspetti più “punk” e controversi delle loro vite, come tutte le star più eccentriche anche loro avevano i loro vizi e i loro demoni.
Ci sarà un making of del progetto, collegamenti a testi, video, spettacoli in programma.

“If Beethoven Was A Punk” non è solo musica, ma un lavoro che abbraccia diverse forme di linguaggio. Chi ha contribuito a realizzare quest’opera di così ampio respiro?

Tommy: Un paio di anni fa Made In Tomorrow, con la quale avevamo collaborato già in passato, ci ha chiamato e proposto di realizzare una piccola app fumetto basata su un nostro brano. Noi avevamo appena finito di scrivere If Beethoven Was a Punk e a questo punto ci siamo imbarcati con loro in questo progetto gigantesco. Il supporto di Made in Tomorrow è stato fondamentale per tutta la parte multimediale, visto che Olly continua ancora ad accendere la tv con il telecomando sbagliato. Non si sono fermati solo al supporto multimediale, ma con Andrea Dezzi è stata scritta tutta la storia del fumetto e poi anche la sceneggiatura dello spettacolo che vorremmo portare a teatro.

Questa dimensione multimediale troverà in qualche modo spazio anche nei vostri live? Anche perché i WakeUpCall sono una band molto attiva su questo fronte, anche all’estero…

Tommy: Abbiamo appena presentato il progetto a Roma, in una versione inusuale per noi: a teatro.
Per unire tutte queste cose e proporre una cosa diversa dal classico concerto abbiamo presentato a teatro un vero e proprio spettacolo, in cui si narra la storia proiettando il fumetto sullo schermo e, seguendo esattamente il percorso che si potrà fare con l’app, alla fine di ogni capitolo abbiamo suonato live il brano. E’ stata un’esperienza diversa e molto bella, al pubblico è piaciuta molto e cercheremo di riproporla in altri teatri in Italia. All’estero per ora continueremo con i concerti normali, sarà difficile riuscire a portare questo spettacolo fuori dall’Italia, dovremmo trovare uno sponsor importante.

È stato già pubblicato il primo singolo, ci sono altri brani per i quali state pensando di realizzare un video?

Tommy: Abbiamo selezionato tre brani dall’album che vorremmo far uscire come singoli con un videoclip, non so se riusciremo a girare altri due videoclip veri, dipenderà dalla quantità di concerti e possibilità economiche dei prossimi mesi. Una volta ci siamo pagati un videoclip ristrutturando la casa della regista (Let You Go) o nel caso di A Modern Love Song (2015) ci siamo girati e montati il video completamente da soli senza spendere 1 euro, insomma qualche soluzione, come sempre, la troveremo.
Il secondo singolo sarà sicuramente We Music, abbiamo un paio di idee carine per il video, ci cominceremo a lavorare presto, vorremmo farlo uscire sicuramente prima dell’estate.

Coinvolgere l’ascoltatore su più fronti, quindi non solo quello musicale, pensate che possa essere una buona soluzione per catalizzare l’attenzione verso di voi?

Tommy: Oggi giorno ci sono migliaia di band in migliaia di posti sparsi per il mondo e molte sono anche ottime band e fanno ottimi dischi. Abbiamo sempre detto che il principio che sta dietro la nostra band è il fatto che suoniamo quello che ci piace, senza doverci porre l’ansia del “dobbiamo fare qualcosa di nuovo o di diverso” oppure “piacerà alla gente?”… Questa volta però abbiamo trovato una maniera molto innovativa per dimostrare la nostra capacità di creare e la passione che mettiamo dietro quello che facciamo e allora ben venga fare il passo più lungo della gamba. Non so se fumetto e app aumenteranno l’attenzione sui WakeUpCall, quello che so è che abbiamo fatto un lavoro enorme, di cui siamo fieri e speriamo che più persone lo possano notare. E che questo ci porti semplicemente a poter fare un’altro album ancora e a suonarlo in giro per il mondo.


Prima di concludere l’intervista vorrei sapere da voi quali sono gli appuntamenti che dobbiamo segnare in agenda per i prossimi mesi…

Tommy: Stiamo riducendo notevolmente l’attività live, rispetto ai 250 concerti fatti negli ultimi anni, cercando di mirare di più verso le zone dove intravediamo la possibilità di fare un percorso di crescita e promozione serio. Siamo già tornati e torneremo di nuovo in Svizzera e cercheremo di organizzare più date in Italia, l’11 Marzo saremo alle Officine Sonore di Vercelli, il 25 Marzo al Contestaccio di Roma e poi in arrivo anche Firenze, Perugia e Milano. Poi se tutto andrà come deve porteremo lo spettacolo intero in alcuni teatri, anche al sud Italia e Sicilia.
Stiamo cominciando a organizzare il prossimo tour in Russia, probabilmente quest’estate e abbiamo puntato gli occhi sull’Asia, ma per ora rimane un “sogno erotico”.

Grazie ragazzi per il tempo che mi avete concesso, a voi l’ultima parola! A presto.

Tommy: grazie mille a tutto lo staff di Metal in Italy per il supporto costante, speriamo il disco piaccia anche a voi (ve lo manderemo a breve). Grazie mille a chiunque abbia letto tutta l’intervista e se abbiamo suscitato interesse potete trovarci su www.facebook.com/wakeupcallrock per informazioni, video, foto, news, concerti e donazioni spontanee e cospicue 🙂