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Wolf Theory: Emi Camellini e l’emozione di tornare di nuovo on stage

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Ad ogni fine corrisponde un nuovo inizio. E’ per questo che i Wolf Theory hanno scelto di presentarsi al pubblico nell’ultimo giorno del 2017 per poi muovere i passi più significativi a partire dal 2018.
La band, nata dall’incontro tra i fratelli Camellini (Mellowtoy) e gli Exilia (nelle persone di Elio Alien e Random) ha debuttato sul palco del Legend Club di Milano la sera di Capodanno, presentando un progetto alternative rock reso aggressivo e graffiante dalla voce di Emi Camellini il quale è stato messo davanti ad una sua sfida personale: quella di tornare ad essere unica voce di un progetto musicale.
Era il 23 dicembre 2016 quando i Mellowtoy suonavano per l’ultima volta dopo aver preso la decisione di sciogliersi. A distanza di un anno, Emi è tornato sul palco. Con la grinta di sempre, chiaro, ma con l’emozione della prima volta, dissoltasi nel momento in cui il gruppo ha virato verso la componente fondamentale: il divertimento.

L’intervista:

Ciao Emi. Come è nato il progetto Wolf Theory?
Dopo l’ultimo concerto dei Mollowtoy mi sono preso una pausa. Tutto è nato nell’estate del 2017. Io, mio fratello Teo e Gabriel dei Destrage eravamo in una sala prove della zona. Stavamo lavorando ad un progetto di roba elettronica molto strana! Abbiamo incontrato Elio e Random ed è stato allora che mi hanno parlato di un nuovo lavoro. Ma la cosa finì lì.
Poi non ricordo se fu Elio a telefonarmi dopo qualche giorno, dicendomi che aveva necessità di parlarmi. Io ho pensato che volessero qualche data come Exilia…

Hai pensato subito alla “fattura”…
(ride) Eheh, il lavoro è quello!
Invece mi ha parlato del suo progetto, del fatto che la line up che aveva non lo convinceva del tutto e che avrebbe voluto che io e Teo ascoltassimo un po’ del suo materiale. Ho risposto “Volentieri”, anche se per me si trattava di qualcosa di diverso perché ho sempre cantato con un altro partner, se non proprio agli inizi della mia carriera. Carriera… se così la si può definire!
Così ho preso in mano il progetto. Ho lavorato su due o tre brani e quando ci siamo ritrovati in studio il tutto è piaciuto. Ci siamo detti “Ci proviamo”. Siamo andati a registrare e tutto è nato così, per amore del divertimento. Poi però il progetto ha preso una concretezza di un certo tipo ed abbiamo stampato un EP. Abbiamo in programma un mini tour in Italia tra marzo ed aprile che non abbiamo ancora annunciato. Sei la prima a saperlo.
Abbiamo anche un video che uscirà intorno a febbraio. Poi vedremo come andrà.

E Gabriel in tutto ciò?
Siamo amici, ci mancherebbe! Se ci troviamo insieme a suonare qualche volta io sono felicissimo perché è una persona splendida ed un grande musicista. Ognuno fa le sue cose, poi in un futuro ci incontreremo sicuramente.

Di concreto, in mano, cosa avete?
Le canzoni che abbiamo presentato al Legend sono quelle presenti sull’EP che abbiamo registrato. E’ un’autoproduzione, ma ci serviva un qualcosa a supporto anche per le prossime date di cui ti parlavo. Stiamo aspettando di registrare altre canzoni perché vorremmo uscire con un disco che spero sarà pronto entro il 2018.

Riguardo la tua esperienza di tornare a suonare dal vivo, che emozioni hai provato?
Non è che abbia sofferto la mancanza del palco durante questo tempo. Almeno fino a quando ho sentito le nuove canzoni. Penso di non aver mai perso la voglia di tornare on stage, era solo un po’ nascosta perché comunque con i Mellowtoy abbiamo fatto tantissime cose, ci siamo divertiti tanto ma ci siamo anche stancati tanto. L’emozione sicuramente c’era, essendo un progetto vocale tutto mio anche se ci tengo a ringraziare Marco Sivo e Frank Altare che mi hanno aiutato nella realizzazione finale delle lyrics in studio.
Per me è stato un banco di prova non indifferente. Ti confesso però che forse sulla prima canzone c’è stata un po’ di emozione. Poi è tornato tutto come è sempre stato e mi sono divertito. Che era poi la cosa principale.

Ed il rapporto con tuo fratello? Ritrovarlo di nuovo in un progetto comune?
Io vedo mio fratello prima di tutto come un musicista, ma la sua presenza mi dà modo di confrontarmi anche in maniera più diretta sulle cose, sulle scelte da fare. Quindi è sicuramente un grande appoggio per quel che riguarda la band. Per me è un punto fermo molto importante.

C’è qualcuno che vuoi ringraziare particolarmente?
Sicuramente Elio e Random che hanno creduto che potessi essere la persona giusta per questo progetto. Non me lo aspettavo.
Poi Frank e Marco che mi hanno aiutato moltissimo nella realizzazione dell’EP e tutte le persone che mi sono state vicino.
Ringrazio Titta (Morganti, ndr.). Lui, dal primo momento si è mostrato entusiasta del fatto che io e Teo ci impegnassimo in un progetto nuovo. E non è da tutti. E’ una figata avere l’appoggio da parte di un ex componente di una band con il quale hai condiviso tanto. Non tutti avrebbero avuto questa sensibilità.
Ed infine ringrazio tutte le persone che hanno mostrato interesse al progetto. Non ce l’aspettavamo e cercheremo di non deluderle.