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Zaiet Fest 2016: live e photo report di sabato 11 giugno a Frosinone

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Non ci sono numeri ufficiali che arrivano dalla Questura o dai sindacati che possano dirmi quante persone sabato 11 giugno erano a Frosinone, in Zona Casaleno, per assistere alla quarta edizione dello Zaiet Fest.
Mi è bastato vedere un’immagine. Una sola immagine: un papà sulla quarantina che portava in spalla il figlioletto di un anno o poco più ed accanto a lui sua moglie, bella come il sole che ballava e teneva per mano altri due marmocchi di circa 5 e 7 anni ciascuno.
Mi è bastato vedere questo per capire fin dove era arrivato lo Zaiet, il Fest nato per ricordare la memoria di Matteo, ragazzo ciociaro strappato alla vita e ai suoi cari troppo presto, ma che suo malgrado è diventato motivo di unione e condivisione all’insegna della musica.

“Per chi siamo qui?” è l’urlo che si è levato più volte dal palco.
“Per Zaiet” è stata la risposta. Perchè Zaiet è un nomignolo affettuoso, ma oggi è diventato qualcosa di più.
Non ci si abitua mai all’assenza di una persona cara. Impossibile. Ciò che possiamo fare per rendere un ricordo felice anziché triste è associare quella persona a qualcosa di bello. E lo Zaiet Fest di Frosinone, in soli quattro anni, è riuscito a diventare qualcosa di bello.
Lo ha testimoniato la presenza di quella famiglia di cui vi parlavo prima, lo ha testimoniato il fatto che il ricavato andato in beneficenza all’Associazione Carlo Donfrancesco (che si occupa di ricerca e cura di leucemia e tumori) quest’anno è partito da una base che nella passata edizione è stato invece l’assegno finale consegnato.
Lo ha testimoniato il fatto che per il gruppo di apertura, i Deshody, e per i triestini Sinheresy si sia creata un’alchimia magica con il pubblico come se i presenti non aspettassero altro che sentirli suonare.
Lo ha testimoniato il fatto che per il gruppo headliner, i finlandesi Korpiklaani, sia stata riservata un’accoglienza da star, con una partecipazione di voce e corpo per ogni singolo pezzo, fino ad arrivare a quelli più noti che di fatto hanno chiuso il loro concerto “Vodka” e “Beer Beer”.
Lo ha testimoniato il fatto che nonostante le migliaia di persone presenti (nell’ordine dei 2000) non ci sia stato alcun problema di ordine pubblico tale da permettere a quella splendida famiglia di godersi una serata tra capelloni scapestrati e giovani a torso nudo senza paura.
E’ il potere della musica, signori… e grazie a te “Zaiet“, per averci reso migliori quella sera.

Sil


PHOTO GALLERY A CURA DI STEFANO MASTRONICOLA:

Deshody

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Sinheresy

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Korpliklaani

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