Doveva essere una semplice sostituzione, un cambio in corsa come quando gli allenatori di calcio cambiano modulo ed il terzino diventa centrale. Una cosa interna che non avrebbe dovuto sconvolgere gli equilibri più di tanto.
Ma i Fleshgod Apocalypse non avevano fatto i conti con il diavolo che stavano accogliendo. Non avevano fatto i conti con l’esuberanza di David Folchitto. E ad oggi ci viene da dire solo una cosa: “Peccato che non sia successo prima”.
La seconda giovinezza dei Fleshgod Apocalypse passa attraverso il modo di vivere e condividere l’esperienze più belle, svestendo i panni dei musicisti sofisticati ai quali veniva concesso di tirarsela semplicemente perché potevano permetterselo.
La seconda giovinezza dei Fleshgod Apocalypse passa attraverso l’hashtag #drumslife di David Folchitto, perché è così che il batterista categorizza quanto di bello gli accade giorno dopo giorno, in qualsiasi parte del mondo si trovi (a volte aggiungendo anche #patata).
E così ci imbattiamo in post della band umbra in cui Folchitto si rende protagonista di una circense drum cam:
… o ancora di un “Fleshgod aPUKEalypse” (come sottolineato dallo stesso batterista romano) conquistando tutte le maggiori webzine internazionali che ne hanno sottolineato il coraggio e la dedizione:
Prima di David, era il solo maestro Ferrini a dare segni di umanità a questa band così valida tecnicamente da sembrare aliena.
Non più tardi di un anno fa ricordiamo il “concorso immaginario” che lo vedeva protagonista:
– Francesco Ferrini (Fleshgod Apocalypse) in: “Crea anche tu la mia nuova foto!”
La seconda giovinezza di una delle band della scena italiana più conosciute all’estero non può che essere una buona notizia, perché non sempre ci si ritrova davanti a musicisti che oltre a sapere esattamente ciò che stanno facendo, hanno poi l’intelligenza di non prendersi troppo sul serio.