Home News Francesco Tresca (Arthemis): video sperimentale omaggio ai Gong

Francesco Tresca (Arthemis): video sperimentale omaggio ai Gong

SHARE

Sfogli Facebook e ti imbatti in un video…
Francesco Tresca, batterista degli Arthemis, ha voluto condividere con i suoi follower un momento creativo che gli ha permesso di sfornare un video davvero particolare.
Dimenticate le sonorità tipiche degli Arthemis… qui siamo proprio su un altro genere! Una sperimentazione che ha suscitato il nostro interesse e che abbiamo voluto approfondire con il diretto interessato.

Francesco, come nasce questa idea?

Mi è sempre piaciuto sperimentare in musica, provare soluzioni nuove, non ripetermi.
Inoltre l’ aspetto compositivo è sempre stato a me molto caro, scrivo tanta musica e cerco sempre possibilità per concretizzare le mie idee.
Lavoro per lo più nel mondo rock-metal, ma il mio stile e la mia formazione sono legate al mondo del progressive quindi ogni tanto cerco sfoghi come questo.
Il metal non lascia molto spazio all’ improvvisazione o a sperimentazioni di questo tipo e quindi mi piace sviluppare anche altri idee nei miei video e progetti.
L’idea, con le dovute distanze ovviamente, mi è venuta ascoltando alcune cose di Frank Zappa che amava cercare nuove formule e approcci creativi; mentre le sonorità (gamelan e percussioni intonate) sono quasi un omaggio ai Gong di Pierre Moerlen: entrambi artisti che adoro, chiaramente”.

Che tipo di effetto volevi ottenere?

Volevo creare un effetto melodico e piacevole, ma imprevedibile, una sorta di contrapposizione al copia/incolla e all’editing esagerato che molto spesso si sente nei dischi moderni.
Un sorta di compromesso tra improvvisazione e scrittura, tra caos (controllato) e ordine”.

Come credi possa inserirsi in un progetto musicale?

Credo sia una cosa che richiederebbe una one man band oppure una band al servizio di un improvvisatore/compositore, ho approfittato del saper programmare musica da solo per poter realizzare questo esperimento, in caso contrario avrei dovuto ingaggiare dei musicisti e chiedere loro di suonare una partitura scritta, ma che non si ripete mai, un concetto opposto alla classica struttura pop fatta di strofe e ritornelli”.

Stai pensando ad un lavoro solista?

Al momento no… ma mai dire mai. Ho sempre tante idee e non è facile concretizzarle tutte, un progetto solista potrebbe essere la soluzione… chissà”.

Oltre agli Arthemis quale altra occupazione svolgi?

Ho un altro gruppo con cui stiamo per proporci in sede live e, successivamente, con un disco.
E’ ancora presto, ma si tratta di un progetto legato alle sonorità progressive rock anni 70 unite al sound pesante di band moderne come Meshuggah, Tesseract e altri….
Principalmente ho dato io l’imprinting a livello compositivo, ma ci saranno anche contributi degli altri, a breve ci presenteremo al pubblico.
Oltre a questo realizzo colonne sonore: dato che il cinema è la mia seconda grande passione mi pareva un passo abbastanza logico.
E’ una cosa che faccio da circa un anno ma sono già felice dei risultati che sto ottenendo, sia in Italia che all’estero.
Infine insegno batteria presso la scuola Be on Stage in provincia di Padova e suono con qualche band locale ogni tanto”.

Curiosi di ascoltare? Ecco il video: