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A War Inside: “A War Inside” – Recensione

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A War Inside - Cover

Spesso la guerra che si ha dentro viene riversata all’esterno, tradotta possibilmente in musica, come fanno gli A War Inside, band Hardcore cagliaritana, che ci propongono il loro album omonimo.

Non ci sono paragoni da fare per rendere l’idea del sound dei Nostri, è HC al 100% e suona maledettamente in your face, com’è giusto che sia. Ad eccezione dell’intro, gli altri sette brani sono dei macigni scagliati in pieno volto, che vomitano rabbia ed insofferenza ad ogni passaggio. La durata delle tracce è molto contenuta, superando solo con la conclusiva “My Strenght” i due minuti, trasformando così gli A War Inside in mine vaganti pronte ad esplodere in ogni momento.

Si tratta di composizioni in grado di scatenare un pogo colossale, grazie a passaggi veloci e martellanti, che si alternano ad altri cadenzati e parentesi vagamente melodiche. Non mancano i cori, tipici del genere, come in “Lionheart”, il cantato di Luke è dannatamente violento, urlato ed energico, mentre le chitarre di Rudy e Cristiano, perennemente distorte, fanno buon uso di progressioni di accordi tipiche del genere e riff vagamente melodici. La sezione ritmica vede Carlo (Basso) e Michele (Batteria) dettare i ritmi di tracce indiavolate e belligeranti.

La produzione non è particolarmente esasperata, ma ricalca fedelmente la tradizione Hardcore e rispecchia in toto lo spirito della band. Dal punto di vista stilistico “A War Inside” non è un album innovativo, ma per i cinque ragazzi non è l’originalità un elemento fondamentale, perché in quello che fanno ci mettono l’anima e si sente.

In poco più di dieci minuti gli A War Inside scatenano un terremoto e si lasciano alle spalle un cumulo di macerie, obiettivo raggiunto! Ovviamente si tratta di una produzione che verrà apprezzata principalmente dagli amanti del genere.