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Abyssian: “Nibiruan Chronicles” – Recensione

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Dopo il promo del 2014 “The Realm of Commorion”, giungono al debutto sulla lunga distanza i milanesi Abyssian, guidati dall’ex Sinoath Rob Messina. La formula proposta dalla band è riconducibile ad una forma di Dark/Doom di pregevole fattura, dominata da tinte oscure e melodie pervase da una toni decadenti.

Le nove tracce proposte presentano, pertanto, caratteristiche simili tra loro e prediligono un incedere cadenzato, sebbene i Nostri in più di qualche occasione dimostrano di essere in grado di pestare sull’acceleratore e colpire con passaggi molto veementi. L’intro “These Days Of War” getta le basi per quelle che saranno poi le caratteristiche fondamentali della band, in questo caso ad aprire le danze ci pensa una chitarra acustica, le cui melodie ci proiettano nella seguente “The Realm Of Commorion”.

Dagli arrangiamenti di chitarra, passando per le tastiere, le linee del basso e le soluzioni vocali, tutto rimanda ad una condizione sofferente, straziante ed oscura, ma con la successiva “Neanderthal Sands” i toni si fanno più minacciosi. Si palesa in questo frangente il lato arcigno e minaccioso degli Abyssian, i quali mantengono però intatta la vena malinconica.

Nel resto delle tracce la band rimane ancorata invece a soluzioni meno vigorose, prediligendo la componente atmosferica.

“Nibiruan Chronicles” è un album in cui ci sono idee e soluzioni molto valide, purtroppo però presenta alcuni punti che andrebbero migliorati, a partire dalla produzione, poco incisiva e vigorosa, ed il minutaggio dei brani, che andrebbe limitato al fino di rendere le composizioni di più facile assimilazione. Rimane comunque un punto di partenza molto convincente.