Home Interviste Alfonso Mocerino: “Per crescere bisogna suonare e confrontarsi con altri musicisti”

Alfonso Mocerino: “Per crescere bisogna suonare e confrontarsi con altri musicisti”

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Approfondiamo oggi la conoscenza di Alfonso Mocerino, batterista napoletano che, a dispetto della giovane età, è impegnato su diversi fronti: dal metal al jazz/fusion, dalla didattica ai live con i Temperance, attualmente in tour, passando per i nuovi album di Nebulae ed Heretic’s Dream.

Ciao Alfonso, benvenuto sulle pagine di Metal In Italy! Come nasce la tua passione per la batteria? E qual è stato il tuo percorso didattico?

Ciao a tutti, è un piacere essere qui. La mia passione per la musica nasce grazie a mio fratello Antonio, anche lui batterista. Sono cresciuto circondato dalla musica e ciò è stato davvero importante per la mia formazione musicale. Ho iniziato a studiare batteria all’ età di 10 anni con il maestro Gianluca Brugnano, affrontando un bellissimo percorso. Ho proseguito per un breve periodo con Mariano Barba e poi in Conservatorio con Sergio Di Natale , frequentando la classe di batteria jazz. Poi ho avuto l’occasione di avere diversi incontri didattici con Federico Paulovich (DESTRAGE).

Quando hai capito che la musica e questo strumento potevano diventare un vero e proprio lavoro? Oltre ad una grande passione, ovviamente.

Inizialmente non pensavo mai che potesse diventare un lavoro…uno degli episodi che mi ha cambiato un po’ le carte in tavola è stata la vittoria del contest organizzato da Rec Lab studios in collaborazione con Evans e D’Addario. Da lì sono arrivate le prime collaborazioni con artisti come Teddy Reno (ho suonato sul disco che celebra i suoi 70 anni di carriera), Claudio Golinelli “Il Gallo” e diversi altri.

Tu sei molto giovane, ma sei già impegnato su molti fronti: Nebulae, Heretic’s Dream e Temperance. Come riesci ad organizzare tutte le attività che svolgi con queste band?

Quello che mi spinge a fare tutto è proprio la passione per questo strumento e per tale motivo non avverto il peso di nessuna fatica. Organizzo gli impegni in base alle priorità, facendo conciliare il tutto. Attualmente sono impegnato con i Temperance con date in Francia, Inghilterra, Irlanda, Grecia, Bulgaria, Ucraina e Romania.

Tra l’altro ho visto che ti dedichi anche all’insegnamento. Oltre alle nozioni tecniche e teoriche, cosa cerchi di trasmettere ai tuoi alunni?

Uno degli aspetti a mio parere importante è la musicalità. Quando si suona bisogna cercare di trasmettere un qualcosa e non di fare della musica un discorso fine a sé stesso. La tecnica è fondamentale, altrimenti senza di essa non ci si riesce ad esprimere del tutto…un po’ come conoscere le lettere che compongono l’alfabeto.

Ti conosciamo come batterista Metal, ma ti dedichi anche ad altri generi musicali?

Mi piace moltissimo spaziare e suonare cose diverse. Di solito non mi fossilizzo mai su un solo genere. Suono anche conuntry o jazz/fusion, dove il repertorio comprende diversi standards della tradizione. Ultimamente sto suonando anche un sacco di jungle; utilizzo diversi loop e basi su cui vado a sperimentare groove e fraseggi senza mai tralasciare la musicalità. Inoltre,sto lavorando molto di più anche sul linguaggio latin, lavorando sui diversi ostinati e groove.

Alcuni musicisti ritengono che sia necessario “imporsi” studio e pratica dello strumento, altri invece sostengono che queste attività vadano svolte senza costrizioni. Qual è il tuo punto di vista in merito?

Beh…io credo che studio e pratica vadano di pari passo. Per suonare determinate cose è importante studiarle prima e capirle concettualmente, poi bisogna metterle in pratica utilizzando diversi sistemi. La batteria non è uno strumento facile, per cui è importante che ogni “argomento” venga assimilato bene; è inutile pensare di cimentarsi a capofitto nel suonare un qualcosa di cui non ci sono basi, è un processo alquanto controproducente.

Qual è il drum set che utilizzi solitamente? Varia a seconda della band o preferisci lasciarlo invariato?

Generalmente il mio set è composto da 2 tom (10″,12″)e 2 timpani (14″,16″); uso 2 crash, ride, china, hi hat e uno stack. Spesso, però, capitano situazioni in cui non ho la possibilità di avere con me il mio set, per cui mi adatto in base al contesto in cui mi trovo e di conseguenza cambia qualcosa.

Per i batteristi avere il senso del ritmo è fondamentale, così come lo è essere precisi, quasi come un metronomo. Credi che il senso del ritmo sia innato o lo si può sviluppare con lo studio e la pratica?

Credo che lo si può migliorare sempre di più lavorando sul timing. Uno degli esercizi che trovo utile è quello di settare un metronomo a velocità molto bassa e suonarci su, oppure di impostare il metronomo in un monitor alle spalle e suonare. Questo è già un ottimo modo di allenarsi per migliorare il senso del ritmo.

Quali sono i batteristi che ammiri maggiormente? Non solo in ambito Metal, ma considerando tutto il mondo della musica.

Uno dei batteristi che ascolto tanto nell’ultimo periodo è Mark Guiliana, ha davvero uno stile interessante. Un altro batterista, tra l’ altro uno dei miei preferiti di sempre, è Chris Coleman, musicista fenomenale oltre che una gran bella persona. Ci sono tantissimi batteristi che mi piacciono molto e tra questi: Buddy Rich, Joe Morello, Dave Weckl, Steve Gadd, Vinnie Colaiuta, Matt Garstka, Steve Smith,Nate Smith, Ian Paice.

Cosa diresti ad un giovane che volesse avvicinarsi allo studio della batteria? Quale sarebbe il primo consiglio che ti sentiresti di dargli?

Un primo consiglio sarebbe quello di intraprendere un buon percorso di studi, strutturato bene e che non lasci nulla al caso. È necessario ascoltare quanta più musica possibile, arricchirsi sia dal punto di vista musicale ma anche culturale. È utile, oltre che interessante, conoscere questo strumento partendo dalla tradizione, dal perché e dal come di alcuni aspetti. Ciò che aiuta molto la formazione e la crescita è di suonare e di confrontarsi con altri musicisti, andando oltre quelli che sono gli esercizi, in tale modo non si diventa meccanici quando si suona.

Prima di lasciarci, potresti darci qualche anticipazione sui prossimi impegni? Sia live che in studio…

Nei prossimi mesi sarò impegnato con i Temperance per date in Grecia, Bulgaria, Romania, Ucraina e Francia, a settembre in Giappone per 3 festival. Ci sono anche altre date che ho in programma con altre band. Invece in studio sarò impegnato con gli Heretic’s Dream per le registrazioni del nuovo album. Presto sarà ultimato anche il nuovo disco dei Nebulae, che probabilmente uscirà verso settembre.

Bene Alfonso, grazie per il tempo che mi hai dedicato. A te l’ultima parola!

Ringrazio Stefano per lo spazio che mi ha concesso e tutti coloro che leggeranno questa intervista. Seguite Metal In Italy , che dà constantemente supporto a band ed artisti.
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