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Cadaveria: “Silence” – Recensione

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Cadaveria Silence

“Silence”, disco preceduto dal singolo “Carnival of Doom” presente anche nel full lenght, si presenta maturo,ben registrato ed ispirato. Le atmosfere sono tutte adagiate su un roccioso death/thrash di matrice slayeriana e Sepultura “tempi d’oro” da cui poi partono intermezzi gotico/decadenti accompagnati da tastiere mai troppo plasticose e prepotenti.

Complice della spigolosità granitica dei pezzi è la sezione ritmica a cura di Marcelo Santos e Killer Bob, rispettivamente batteria e basso del combo nostrano; questa volta la scelta dei suoni è azzeccatissima come gli struggenti intros di piano (Almost Ghostly) e le distorsioni delle chitarre fluide e poderose, mai troppo acide. Soprattutto nelle parti dove è il palm muting a farla da padrone mi ritornano certe soluzioni di casa Hypocrisy/Peter Tagtren sapientemente intervallate da malinconiche nenie che tanto mi fanno sentire il sapore della terra in bocca, così pagano, così italico.

Questo disco va studiato ed ascoltato con un’apertura mentale al di sopra della media nonostante i richiami alla tradizione classica di un thrash moderno e quadrato, gli inserti di struggenti melodie vi trascineranno in un mondo dove Cadaveria in persona dà ottima prova dei suoi timbri vocali con un’interpretazione sentita in grado di scaturire emozioni anche ad un vecchio Black Metaller come il sottoscritto.

“Silence” mi sorprende dalla prima nota, qui non c’è la pretesa di strafare con la violenza ma con una simbiosi di moderno e tradizione si bilancia alla perfezione un ascolto gradevole e di altissimo livello. Ho in mente molti paragoni ma potrei compromettere la “verginità” dell’ascoltatore e lasciare agli stessi il piacere di scoprire le evoluzioni tematiche di un sicuro lavoro di squadra ben concepito intelligente come pochi oserei dire…

Pauroso il primissimo scream della Venere oscura, la signora delle tenebre Cadaveria.