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Chaos Plague: “Existence Through Annihilation” – Recensione

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Amanti del Death Metal tecnico anni 90 prestate attenzione ai Chaos Plague! “Existence Through Annihilation”, primo full length della band comasca, è un concentrato di tecnica in salsa Death Metal, in un stile caro a Cynic, Death, Pestilence ed agli Aghora di Santiago Dobles.

In dieci brani riescono a dimostrare tutta la loro bravura, con l’intento però non di sciorinare tecnicismi gettati lì a caso, ma posti al servizio di un disegno generale che va a delineare i contorni di un sound sì debitore nei confronti del passato, ma comunque immerso in un contesto decisamente moderno.
Dopo l’intro atmosferica “A Fair Vendetta”, con la seguente “Chirality” appare subito chiaro che i cinque musicisti sanno il fatto loro, che sono una band ben rodata, attiva dal 2006 seppur con qualche cambio di line-up, e con i mente il solo fine di annichilire l’ascoltatore. È interessante notare che, a differenza di molti acts moderni, il basso di Matteo Salvestrini gioca un ruolo fondamentale nell’economia del gruppo: difficilmente si adagia su ritmiche scontate, prediligendo invece passaggi articolati che danno vita a progressioni armoniche interessanti. Ottimo il lavoro svolto dalle chitarre di Davide Luraghi e Luciano Duca: le loro distorsioni sono mordaci ed alternano successioni di accordi dall’ottimo sustain a fraseggi certosini che ricamano atmosfere minacciose.
A dettare i tempi ci pensa la batteria di Stefano Tarsitano, una vera e propria macchina da guerra, il cui stile ben si adatta a quello dei propri compagni: sebbene non disdegni tempi lineari, pone decisamente l’accento su partiture più complesse, che creano dinamismo e sostengono una forma canzone articolata, ma non macchinosa. Giusto per citare un esempio: azzeccatissime le accelerazioni di “Sinner’s Regret”, traccia che contiene anche un prezioso intermezzo dal sapore jazz, sottolineato ancora una volta dal basso di Matteo.

Nel contesto strumentale va inserita anche la voce di Daniele Belotti, il quale è decisamente a suo agio nelle parti cantate in growl, quasi a porre l’accento sullo spirito ribelle e minaccioso dei Chaos Plague. “Existence Through Annihilation” non disdegna nemmeno passaggi più introspettivi e riflessivi, come la strumentale “Inner Visions Of External Disillusions”, o la conclusiva “Ubermensch Path”, solo per citarne alcune.

Un aspetto migliorabile del songwriting è dato sicuramente dalla lunghezza dei brani, diminuendo il minutaggio si renderebbe il genere maggiormente fruibile, dal momento che l’ascolto è comunque impegnativo e richiede attenzione per assaporare ogni sfumatura delle tracce.

Chi adora il Death Metal tecnico troverà nei Chaos Plague una band da tenere d’occhio, ovviamente “Existence Through Annihilation” è un album consigliatissimo.