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Congiura: “Diciamo NO agli scimmiottamenti modaioli”

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Se la tecnologia non avesse avuto una forte influenza sul loro approccio alla musica non saebbe stato concepito “iBlood” (la recensione), il nuovo album dei Congiura.
Trattasi di una band abruzzese molto valida che ha profuso sangue e sudore per dare vita al proprio progetto musicale.
Ecco l’intervista:

Salve ragazzi, benvenuti su Metal In Italy. Cominciamo subito con le presentazioni, chi sono i Congiura? Qual è la vostra storia artistica?
Ciao Stefano grazie per lo spazio che ci hai dedicato. Dunque noi Congiura siamo una band Melodic Death Metal nata nel 2013; la formazione attuale è composta da: Stefano Lorenzetti – voce, Fabrizio Tartaglini – chitarra, Federico Serio – chitarra, Michele Mastracci – basso, Stefano Lepidi – batteria. Veniamo da L’Aquila (Abruzzo – Italia) e abbiamo all’attivo un singolo dal nome Reject prodotto in maniera indipendente, che ci ha permesso di farci conoscere in giro e di cominciare immediatamente la nostra attività live. Il 30 Aprile 2015 è uscito il nostro album di esordio “iBlood” con la label americana Sliptrick Records. La nostra storia artistica è nata dallo scioglimento di una vecchia band Viking Death che era attiva dal 2006. Sentivamo tutti il bisogno di esplorare strade differenti, sia per tematiche e argomenti, sia per staccarci dalle sonorità vincolanti e limitanti di quel genere. Inoltre i cambi di line-up successivi hanno influenzato ulteriormente questa scelta, ed essendo tutti amanti del genere, eccoci qua.

Il nome della band ha qualche legame con le tematiche trattate nei testi?

Si, le tematiche che trattiamo sono influenzate dalla vita tutti i giorni; parliamo di argomenti di tipo sociale, fatti di cronaca e non ultimi i paradossi della “modernità e della tecnologia” con i loro segreti e ipocrisie più scabrose… poche cose al mondo sono lasciate al caso, anche se tutto appare così confusionario, in verità non lo è. Abbiamo deciso quindi di chiamare la band Congiura e il nostro primo album in maniera sarcastica iBlood.

Il genere che proponete è un Death Metal melodico di chiaro stampo svedese, siete comunque riusciti a dare una buona impronta personale al vostro sound, quali sono le band che hanno maggiormente influenzato il vostro songwriting?

Sicuramente i capisaldi del genere come In flames, At the gates, Dark tranquillity, Hypocrisy, etc ma anche band post metal, doom, etc… come gli Isis, Katatonia, Agalloch, Ulver… In verità sono molte le nostre influenze e i generi che ascoltiamo che ci hanno lasciato qualcosa. Essendo questo il nostro primo album abbiamo provato a riadattare le atmosfere e le sonorità dell’MDM, marcando una dimensione più attuale sia nelle tematiche che nelle parti strumentali, sperando di esserci riusciti almeno in parte. 🙂

“iBlood” possiamo definirlo il riassunto dei primi due anni di attività della band, quanti sforzi sono stati necessari per raggiungere questo traguardo?
Non pochi! Purtroppo la band e il nostro primo album, hanno sofferto di due cambi di line-up. Il primo riguardava il cantante Stefano Lorenzetti, entrato dopo la formazione della band e la composizione di alcuni brani. Dopodiché abbiamo affidato le percussioni a Stefano Lepidi. Tutte queste vicissitudini all’inizio hanno rallentato il lavoro e destabilizzato un po’ l’equilibrio interno da un punto di vista umano e ovviamente è stato necessario modificare e riadattare alcuni brani. Fortunatamente siamo stati affiatati sin da subito tra noi e siamo riusciti a superare questi scogli in maniera serena.

Ascoltando le varie tracce ho apprezzato molto sia le parti più tirate che le aperture melodiche, posso dire che avete creato brani dal forte impatto, immagino che dal vivo riusciate a coinvolgere il pubblico presente…
Suonare live ci ha sempre entusiasmati, adoriamo il contatto con il pubblico e proprio per questo siamo molto attenti a ricreare l’impatto dell’album anche durante i nostri show; ciò è solitamente apprezzato dal pubblico che poga di brutto.

Rimanendo in tema live, voi sin da subito vi siete dedicati a questa attività; i Congiura preferiscono la dimensione live o quella in studio?
Ci piacciono entrambe per diversi aspetti: la dimensione studio ti permette di concentrarti sulla composizione, sulla sperimentazione, sui suoni, sul carattere e le atmosfere dei brani… permette di implementare dettagli che spesso in sala prove sfuggono a causa del tempo limitato a disposizione o a causa di altri fattori vincolanti; Il live è il top, adoriamo stare sul palco e adoriamo vedere il pubblico divertirsi con la nostra musica, è una soddisfazione unica… Probabilmente la dimensione live è quella che preferiamo ma è innegabile che anche il lavoro in studio sia molto appagante.

Tra le tracce ce n’è una, o più di una, alla quale vi sentite particolarmente legati?

A dire il vero non c’è un brano in particolare… forse Riot o Guantanamo… forse… Fabrizio dice New Order!

A proposito di brani… sulla vostra pagina Facebook ho visto qualche foto che “parla” di nuove composizioni. A che punto siete e, soprattutto, ci saranno delle novità rispetto ad “iBlood”?
Effettivamente siamo a buon punto, dopo la pubblicazione di iBlood, durante l’attività live di promozione dell’album, ci siamo rimessi subito a comporre e abbiamo scritto 7 nuovi brani in tre mesi e a dire il vero se tutto andrà per il verso giusto, presto uscirà un album notevolmente differente rispetto al primo… Più maturo sicuramente e non abbiamo paura a dire che sarà più violento e oscuro del primo.

So che avete pubblicato anche un video. Potete darci qualche informazione a riguardo? Che esperienza è stata stare davanti alla telecamera?
Girare il video di iBlood è stato divertente e stancante… Sicuramente lavorare a un videoclip ben fatto è un’esperienza unica. La preparazione, la stesura delle idee, il numero delle take di ripresa, lo studio delle inquadrature e della fotografia… non è un lavoro che possono fare tutti. Bisogna affidarsi a persone competenti e con esperienza per ottenere un risultato professionale e grazie a Stefano Ianni e Francesco Colantoni, che hanno ideato e girato il videoclip e a Simone Marchi che ha recitato la parte narrativa del brano, siamo riusciti a confezionare un prodotto abbastanza apprezzato dal pubblico, e allo stesso tempo ci hanno permesso di ricreare quelle emozioni e condizioni visive che desideravamo proiettare sullo schermo. …In ogni caso però è stato Provante XD

Voi siete di L’Aquila, ho notato che in Abruzzo ci sono diverse band di valore; c’è qualche gruppo con il quale avete particolarmente legato? Cosa ne pensate della scena Metal in Italia?
In Abruzzo ci sono moltissime band metal che pestano duro e che supportiamo con piacere, molte di queste sono diventate importantissime nel panorama musicale italiano ed estero… Siamo orgogliosi di citarne alcune: Atavicus, Shores of Null, Zippo, Fallout H.R., Insane Therapy, Selvans, Sawthis, Dark Haunters, Boycott Mankind, Nibelheim, Black Faith, No More Fear, etc… ovviamente ce ne sono molte altre. La scena Metal in Italia per quanto riguarda le band è viva più che mai, sono molteplici e moltissime di ottimo livello qualitativo, ma non riescono a mettersi in mostra come meriterebbero; purtroppo è venuto a mancare in questi anni l’identità comune che era alla base del movimento metal stesso, o meglio si è drammaticamente frammentato, non ci si riconosce più sotto un’unica bandiera esibendola con fierezza; un pò per colpa della proposta musicale che per un periodo si era effettivamente persa per la strada, un pò perché è diventato troppo facile reperire la musica e ciò ha impigrito le persone, un po’ per chiusura mentale, e un pò per menefreghismo generale… Tutto questo ha generate delle guerre intestine micidiali danneggiando fortemente la scena. Ciò è oramai sempre più evidente nelle serate live, si è innescata una sorta di autodistruzione molto lenta e chi ne sta beneficiando in particolare sono le tribute-band e tutto ciò che gli ruota intorno… Da parte delle band che propongono musica inedita ci vorrebbe più coesione ed umiltà, ma soprattutto più attitudine e meno “scimmiottamenti modaioli”.

“iBlood” è uscito per Sliptrick Records, vi sentite soddisfatti dal lavoro svolto dall’etichetta?
Si, prima di ufficializzare l’uscita del disco con la Sliptrick Records, siamo stati contattati da diverse etichette italiane ed estere per la pubblicazione di iBlood, ma sicuramente la Sliptrick è stata l’unica che ci ha ispirato fiducia e attualmente siamo abbastanza soddisfatti del lavoro che stanno svolgendo i ragazzi della label.

Prima di lasciarci vorrei sapere da voi quali sono i prossimi appuntamenti dal vivo che vi vedranno protagonisti nelle prossime settimane…
Le prossime date confermate sono il 7 Agosto a Barletta per il “M.E.M.T”, il 16 Agosto al “Summer Bloody Sunday Metal Fest” a Francavilla a Mare e quasi sicuramente il 5 settembre, a Città di Castello ma quest’ultimo festival è da confermare.

Bene ragazzi, vi ringrazio per il tempo che mi avete dedicato! Lascio a voi il compito di concludere l’intervista lasciando un messaggio ai nostri lettori.
A presto! – Grazie a te alla prossima!!