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Counterstroke: “Mindtrip Into Oblivion” intervista a Nick Magister, chitarrista della band

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counterstroke band

I Counterstroke sono una band “Stonegressive” formatasi a Lecco nel 2008, in occasione dell’uscita del loro album “Mindtrip Into Oblivion” abbiamo scambiato due chiacchiere con il chitarrista Nick Magister, scoprendo di fatto un gruppo di ragazzi che sanno il fatto loro, hanno personalità e non mancheranno di incuriosire tutti coloro i quali vorranno dare un ascolto ai loro brani.

Iniziamo subito con le presentazioni: chi sono i Counterstroke?

I Counterstroke sono una band della provincia di Lecco formata nel 2008.
La formazione attuale è composta da: Hellnaliusta alla voce e tastiere, Nick Magister alla chitarra, Emanuele “Polpaccio” Vismara al basso e Marco Dell’Era alla batteria.

Per definire il vostro sound avete coniato l’espressione “Stonegressive”, potete spiegarci da dove salta fuori questa definizione? Riesce a calzare perfettamente con il vostro stile?

“Stonegressive” è l’incontro tra l’approccio e l’energia stoner (o meglio, grunge-oriented) e le atmosfere progressive.

Rimanendo in tema stilistico, annoverate tra le vostre influenze band quali Pink Floyd, Porcupine Tree, Tool, ma manche Kyuss, Alice In Chains, Soundgarden, Katatonia ed Opeth. Come siete giunti a questi nomi? Ciò che voglio dire è: fanno parte del vostro background musicale o si tratta di elementi che avete riscontrato solo successivamente nel vostro sound?

Queste band ci hanno fatto crescere musicalmente, ispirando il nostro sound e la nostra mentalità in fase compositiva.

Veniamo a “Mindtrip Into Oblivion”. E’ il Vostro primo album professionale, cosa ha rappresentato per voi la sua pubblicazione? Vi sentite soddisfatti per il risultato ottenuto?

Per noi è stato come un parto. Dopo mesi di lavoro in studio, poter ascoltare i vagiti del nostro primo vero album ci ha regalato tante soddisfazioni!

La tracklist conta sette brani, per una durata che si aggira intorno alla mezzora, le tracce hanno durate importanti che giungono sino ai 7.38 di “Through The Looking Glass”. Come mai questa scelta? Ritenete che sia fondamentale per l’economia del vostro songwriting sviluppare in questo modo le tracce?

Diciamo che la durata della tracklist è stata influenzata molto da un discorso di tipo economico.
Poi c’è da dire che in realtà abbiamo altri pezzi pronti (o quasi), ma abbiamo optato per lasciarli fuori da “Mindtrip into Oblivion” e di svilupparli in ottica di un nuovo album.
Per quanto riguarda la durata dei brani, non ci poniamo limiti a priori. Cerchiamo di creare dei pezzi con un senso logico e che si rinnovino continuamente, in piccoli dettagli, al loro interno. “Through the Looking Glass” ad esempio, è il pezzo più lungo e, paradossalmente, quello che secondo noi fila via più liscio di tutti!

Come è nato “Mindtrip Into Oblivion”? Essendo il vostro primo album professionale, contiene materiale su cui avete lavorato anche in passato o si tratta di composizioni create ad hoc?

Prima di tutto è nata l’idea che unisce i pezzi di “Mindtrip into Oblivion”: cioè quella di raccontare un viaggio mentale nell’abisso della propria coscienza. I pezzi sono venuti quasi tutti successivamente, ad esclusione di “The Hive” e “At the Borderline”  che erano già presenti nel secondo demo “A Pair of Steps into Nothing” e sono state rivisitate. “Through the Looking Glass” e “Synesthesia” sono i due brani che sono stati scritti per ultimi, e sono quelli che più rappresentano il nostro lavoro. Forse questo è dovuto al fatto che man mano che ci avvicinavamo al completamento dell’album, si faceva sempre più chiaro il tema del concept.

La vostra musica rappresenta sotto molteplici punti di vista un processo evolutivo che riesce sapientemente a conciliare strutture articolate e soluzioni di facile impatto, come riuscite in questo intento?

Sarà l’unione di teste diverse, probabilmente! Ci piace avere la possibilità di essere d’impatto e immediati e subito dopo poter perderci in atmosfere dilatate e tempi dispari! Tutto ciò ci riesce abbastanza in maniera naturale…. a volte qualcuno rischia la vita mentre tiriamo su i pezzi in sala prove, ma questi sono solo dettagli!

I vostri testi parlano di rivendicazione della libertà umana, ribellione, ricerca introspettiva, ritenete che al giorno d’oggi la musica possa essere un valido strumento per diffondere le proprie idee?

Secondo noi la musica è ancora lo strumento principe per diffondere le proprie idee. Lo è sempre stato e siamo cresciuti lottando, piangendo e incazzandoci, con i nostri artisti di riferimento nelle orecchie. D’altronde è anche il mezzo meglio rodato per il controllo delle masse!

A chi è rivolta la musica dei Counterstroke? Chi sono i vostri ascoltatori? Ritenete di proporre uno stile di facile assimilazione?

Da quello che abbiamo potuto riscontrare in sede live, il pubblico è davvero eterogeneo e a noi piace molto questa cosa. Non siamo true metallers e forse la nostra direzione è verso quel settore “alternativo” che spazia sul progressive… anche se di alternativo ormai non c’è più niente… siamo fottuti! Prima di tutto, suoniamo quello che ci piace e poi il resto, non avendo particolari vincoli, viene da se!

Concludiamo questa intervista parlando del vostro futuro. Come state supportando l’uscita di “Mindtrip Into Oblivion”? Anticipazioni su quello che sarà il futuro della band?

L’album è disponibile su tutti i maggiori distributori digitali, in streaming su Spotify e Youtube e abbiamo una copia fisica sottoforma di chiavetta USB molto carina e versatile. In più abbiamo pubblicato a luglio il video del singolo “Synesthesia”, tramite Bitterpill Music che è l’etichetta che si occupa della distribuzione di “Mindtrip into Oblivion”.
Ora abbiamo un interessante calendario di date live in supporto all’uscita dell’album, soprattutto nel milanese e in Brianza. Nel futuro della band ci sarà sicuramente un nuovo album, del quale abbiamo già pronti più della metà dei pezzi e molte molte altre novità.

Bene, l’intervista è conclusa. Desidero ringraziarvi ancora una volta per averci dato la possibilità di scambiare due chiacchiere con voi, vorrei che le ultime parole fossero vostre, per lasciare un saluto ai nostri lettori, un messaggio ai vostri fans.

Grazie mille a voi per lo spazio concessoci! Che dire, vi aspettiamo ai nostri live e sulla pagina Facebook per rimanere in contatto e non perdersi le prossime novità! A presto!