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Cyrax: “Pictures” – Recensione

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CYRAX-Pictures

Recensire un album come “Pictures”, secondo in carriera per i Cyrax, è una questione abbastanza spinosa, perché sono estroversi, non amano la banalità e lo dimostrano con questa nuova release.

Il genere proposto miscela in maniera schizofrenica Thrash Metal, come nell’opener “Cyrax”, con Jazz, Fusion, Funk ed elettronica, si tratta quindi di un prodotto che difficilmente farà annoiare l’ascoltatore. Ciò emerge in prima battura è la grande maestria con la quale il quintetto (attualmente orfano del chitarrista Paolo Musazzi) compone brani dalle mille sfumature, tra le quali annoveriamo anche cori epici e beats quasi dubsteps, il tutto nella già citata open track.

L’incipit della seconda traccia “The 7th Seal” è affidato ad un coro, che ricorda in alcuni passaggi gli Elend, e dà il giusto supporto al singer Marco Cantoni, la cui prova è davvero eccellente. Passaggi di pianoforte si alternano a riff quasi granitici dei due axemen, ovvero il già citato Paolo Musazzi e Filippo Ferrari, i quali si cimentano anche con la chitarra acustica: un vortice di emozioni che alternano momenti melodici ad altri decisamente più efferati.

Le doti del bassista Cesare Ferrari emergono chiaramente in “Cockroach”, brano nel quale troviamo anche synth dal sapore sci-fi; questa traccia ci porta direttamente a “These Greenvalleys” e sembra di trovarsi ad un concerto operistico, con violini e chitarre acustiche, voce femminile che si alterna al singer dei Cyrax, il quale si presta a parti recitate, un brano emotivamente molto intenso. Il dualismo tra le due voci viene riproposto nell’apertura di “Oedipus Rex”, salvo poi evolversi in qualcosa di ben più malvagio ed oscuro. Ottime anche le parti soliste di chitarre ed il drumming di Lorenzo Beltrami, mai scontato e sempre pronto a seguire le evoluzioni dei suoi colleghi.

Un menzione particolare merita “Shine Through Darkness”, una vera e propria opera suddivisa in tre atti, regalandoci momenti molto intensi, composti da parti epiche ad altre dal contenuto decisamente più ruvido, ma mantenendo sempre intatta quell’aura di epicità che contraddistingue le tre parti. A concludere il lotto di brani ci pensa “Phunkrax” che, a giudicare dal titolo e dalla struttura, rappresenta la visione che i Cyrax hanno del Funk, regalandoci una vera e propria perla strumentale che, sebbene abbia poco a che fare con il Metal, ci dimostra quanto siano tecnicamente preparati questi musicisti.

“Pictures” è molto complesso, necessita della giusta attenzione per essere apprezzato fino in fondo, dal momento che la coralità delle tracce, unita ai numerosi livelli di melodia, fanno sì che quest’album non sia “di compagnia”, ma più adatto ad un ascolto intensivo ed interessato. Ottima prova dunque, ma non per le masse.