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Dobermann: “Musica al passo con i tempi? Vi prendono per il culo!”

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In questo preciso istante i Dobermann sono già nel Regno Unito. Anche se la Regina Elisabetta non lo sa, la band di Torino sta portando oltremanica un po’ di sano rock all’italiana, con venature british tanto per confondere le idee!
Ecco un’intervista a dei rockers che hanno molto da dire!

Ciao ragazzi, benvenuti su Metal In Italy! Vi state preparando per un lungo tour nel Regno Unito, ma prima di parlare di questo vorrei che vi presentaste ai nostri lettori: chi sono i Dobermann e qual è la vostra storia?
Sangue, kilometri, decibel, fuoco, strada, polizia, gasolio, freddo, caldo, polvere e una linea bianca tratteggiata che sembra non finire mai.
Albe gelide, rock autentico, notti al volante, pasti freddi, pasti saltati,attese interminabili, tasche vuote, sogni, debiti, e una grande immensa passione per il rock n roll a tutto volumeche ti tiene sveglio la notte e che non ti lascia in pace mai.
Se volete approfondire tenete d’occhio il nostro calendario e venite a sentirci dal vivo 😉

La vostra discografia comprende due release in italiano ed una in inglese, come mai questa scelta di optare per le due lingue?
Ti racconto un aneddoto. Sabato scorso siamo scesi dal palco, è arrivata una ragazza che aveva comprato il nostro CD e fa ‘Bravi, pero’ meglio il pezzo in inglese.’ In quel preciso istante ne è arrivata un’altra che fa ‘Figata che cantate in italiano!’. Scrivere canzoni è come andare a pesca, non sai mai quello che tiri su. Parlo due lingue ed entrambe avevano bisogno di espressione. Abbiamo registrato due album in italiano perchè l’idea originale era di riuscire in quest’impresa apparentemente impossibile di fare del rock n roll cazzuto e originale nella nostra lingua e secondo me ci siamo riusciti. Adesso è tempo di espandere i confini dell’impero.. =))

Il sound dei Dobermann è Rock puro al 100%, senza compromessi, perché avete scelto questa strada? Visto che generalmente le band cercano di rimanere il più possibile “al passo con i tempi”, mentre voi portate avanti una tradizione che va avanti da decenni… quella Rock!
Non abbiamo scelto niente, è quello che siamo, ci piace la chitarra elettrica, la batteria che pesta , capelli lunghi ecc ecc.. il rock trascende il tempo, passione non è moda, la musica è un ‘estensione di quello che hai dentro e non viene pensata a priori, se qualcuno fa un determinato tipo di musica per stare ‘al passo coi tempi’ significa che ti sta prendendo per il culo.

Tra le scelte radicali che avete preso c’è sicuramente quella di percorrere il vostro percorso da soli, secondo il principio del “do it yourself”. Questa scelta è risultata vincente? Pensate di continuare in questa direzione?
Il vero rock n roll è fatto di orgoglio e libertà. Non c’è molto interesse per questo genere sopratutto in Italia, e dobbiamo darci da fare da soli, mi sento di dirti che almeno in fase iniziale il DIY è una scelta obbligata se non vuoi ritrovarti a fare 2 concerti al mese mentre aspetti che qualcuno bussi alla tua porta per pubblicarti un album. Saremmo felici di collaborare con chiunque dimostri di credere nella nostra musica e nel nostro show tanto quanto ci crediamo noi e che sia disposto a lavorarci duramente e con la stessa passione che richiede. Il DIY è una strada molto difficile e che spesso tende ad emarginarti da certi meccanismi che sembrano indispensabili per poter entrare nelle situazioni che contano. Questo non ci ha pero’ impedito di partecipare a diversi festival minori e a ottenere alcune aperture importanti… non è tutto completamente marcio. La verità è che nessuno potrà mai promuovere e credere nella tua musica tanto quanto lo fai tu, e se devo avere un’etichetta voglio che sia valida e coerente con quello che facciamo e che possa offrire delle reali possibilità, se no piuttosto ce ne stiamo da soli. Ma non vedo l’ora di aprire la mail e di trovare una proposta come si deve in linea con i nostri obiettivi ..e sono sicuro che sta per arrivare.

I Dobermann si caratterizzano per un’intensa attività live, avete suonato più di 450 concerti, come scritto nella vostra biografia. Ritenete che la dimensione live si addica maggiormente alla vostra attitudine rispetto a quella in studio?
450 live… contro 2 album, direi che la dimensione live è quella che preferiamo 😀 Non c’è niente come una rock band che suona a tutto volume dentro un impianto come si deve.
Registrare e fare degli album è bellissimo ma personalmente non sono un grande fan degli studi moderni, è tutto artefatto, trigger, griglie, plugin, autotune ecc ecc… gli album suonano tutti uguali, non distingui una band buona da una mediocre. Non è autentico; vedersi una volta al mese, registrare a casa propria, dentro qualche Rack Guitar Rig Sansamp Amplitube, caricare le tracce su Dropbox Filetransfer Weshare ecc e poi fare assemblare tutto da un fonico che non sa niente della band in questione, magari masterizzare a New York con un preset da qualche tecnico annoiato…non ne posso più. Lo studio deve catturare quello che una band ha ‘dentro’ anzichè puntare a creare un sound perfetto artefatto. Si puo’ sicuramente tirar fuori della bella musica anche in questo modo, assolutamente, ma non è autentico, capisci? Senza contare che in tour ci si diverte mentre in studio la maggior parte del tempo lo passi ad annoiarti e a chiederti perchè quello che senti non suona mai come quello che hai in testa. In più hai possibilità di sovraincidere cori, chitarre ecc, dal vivo non si cazzeggia, siamo noi 3 con la batteria, 2 ampli scorticati e 3 microfoni. Anche quello che abbiamo fatto in studio è una ripresa di noi 3 che suoniamo in una stanza, con qualche sovraincisione di cori e un’altra traccia di chitarra. Ci sono un paio di pezzi su ‘Vita da Cani’ che sono usciti buoni alla prima take. Mi ricordo che quando abbiamo registrato ‘Al Lupo’ l’abbiamo suonata una volta e il fonico ha stappato lo champagne. Non c’è nemmeno un edit. Magari non è perfetto come una macchina,ma siamo noi, 3 musicisti che hanno passato mesi e anni on the road vivendo insieme e hanno scritto delle canzoni e adesso te le fanno sentire. E se a te piacciono le fai sentire a qualcun altro. Perfino i Foo Fighters a un certo punto si sono stufati e hanno deciso di fare un album su nastro in presa diretta. Ci piace molto di piu’ cosi’. Oltretutto in tour ti pagano mentre in studio paghi tu… per fare un album decente c’è una luuunga serie di date prima.. prima o poi faremo un live album.

Rimanendo in tema live, state per intraprendere un lungo tour in UK, qual è il vostro stato d’animo? Vi sentite carichi?
Non vediamo l’ora, è come entrare in un’altra dimensione… dev’essere il traghetto =)

Come vi state preparando a questo tour? Immagino che quasi trenta date dal vivo siano sia fisicamente che psicologicamente un impegno non indifferente…
E’ impegnativo e molto difficile, ma è sempre meglio di fare un lavoro di cui non ti frega niente o che non ti piace e faticare comunque per arrivare a fine mese. O arrivare a casa da una moglie brutta grassa e incazzata o da qualche fidanzata stronza che ti fanno passare la voglia di vivere. O mettere via soldi per andare in ferie in qualche posto idiota pieno di turisti, o comprare un maxi schermo LCD o qualche smartphone ultimo modello per aggiornare facebook instagram twitter tumblr con le tue foto alle serate. Ci riteniamo tutti molto fortunati perchè abbiamo il grande privilegio di poter vivere facendo quello che ci piace e quello in cui crediamo. Andare in tour è autentico, è quello per cui viviamo, è duro perchè è una vita di solitudine , stenti e di privazioni, ma ogni km percorso e ogni notte passata al volante scompaiono come per magia quando senti il tuo sound tuoneggiare dentro l’impianto. Per me non c’è niente di meglio al mondo e davvero non lo trovo faticoso per nulla… quando a guidarti è la passione non c’è ostacolo nè fisico nè psicologico, anche se saremmo più contenti e rilassati con un bel Mercedes Sprinter, un autista e un paio di roadies :)) A chi non conosce questa vita sembra che siamo sempre in vacanza, o che siamo degli scansfatiche o dei barboni, ma la verità è che ci vuole un grande coraggio per vivere il rock n roll 24/7, ho un grandissimo e profondo rispetto per tutte queste band che incrociamo per strada.. sono scelte di vita borderline e ovviamente non è facile fare quadrare i conti, e il rischio sia d’impresa che personale sono enormi… per il resto basta abituarsi a non dormire, non mangiare, a ignorare caldo freddo stanchezza fame e sete, a non incazzarsi per le cancellazioni e per i cuscinetti che saltano e per i telefoni che si scassano e il gioco è fatto 🙂 A livello di preparazione a parte il booking non c’è un granchè da fare, un bel tagliando al furgone e un paio di lavatrici 😉

Siete già stati nel Regno Unito, che accoglienza avete ricevuto in passato?
Grandioso, la prima volta per i Dobermann in UK ed è stato un successo, l’Inghilterra è una figata, si mangia benissimo e il tempo è splendido 😀 La gente è coinvolta e si lascia appassionare, si gasano tutti, è la vera patria del Rock , le band sono rispettate e le cose funzionano diversamente, lo senti nell’aria, il rock n roll è ovunque anche se non lo vedi, entri in un Cafe e ordini Beans on Toast and a cup of tea , e magari 30 anni fa Jimmy Page ha ordinato la stessa cosa nello stesso posto, non è una condivisone solo di palchi ma anche dell’essenza stessa della vita on the road, pensare a Bobby Solo che ordina un menu mattina all’Autogrill di Novara est non fa lo stesso effetto.. e non è rock =)) La cosa migliore è che per loro è assolutamente normale, magari nel tuo pub sotto casa ci trovi Bruce Dickinson con una pinta che guarda il Chelsea…ti ferma un poliziotto pieno di tatuaggi che potrebbe farti il culo per una serie di motivi e invece ti lascia andare perchè sei una rock band..
10 date in UK valgono come 50 in Italia.. a questo giro sono 35, praticamente una campagna militare..anche se per dirtela tutta abbiamo tutti una storia in UK e ci abbiamo passato mesi e anni della nostra vita, pensa che è il paese dove ho passato più tempo dopo l’Italia, ho perfino la tessera della biblioteca di Watford.

Da poco avete intrapreso anche una collaborazione con la K2Music Management, come mai la scelta di affidarvi a loro?
Potrei dirti che la scelta è avvenuta dopo una serie di faticose valutazioni e scambi di opinioni, ma in realtà è stato istinto, K2 ci sembrava la cosa piu’ adatta a noi, ci siamo resi conto di aver bisogno di un management per poter fare un tentativo e salire di livello, in questo business ci sono meccanismi in cui è impossibile entrare senza gli agganci giusti,ci piace questo circuito ma possiamo fare di meglio con il giusto aiuto.. K2 sembra avere le carte in regola ,e ci piaceva il nome, una sfida per arrivare in vetta… per cui speriamo bene =)

Per quanto riguarda i progetti per il futuro, dopo il tour quali saranno le prossime mosse dei Dobermann?
In realtà siamo in tour tutto l’anno, a Novembre andremo in Spagna , a Gennaio saremo impegnati in Italia , a Febbraio abbiamo Francia Austria Germania ed Europa dell’Est, e abbiamo già delle date in UK Per aprile. Faremo quello che sappiamo fare meglio: un live show potentissimo…e organizzare date, guidare furgoni, continuare a suonare dal vivo il più possibile, raggiungere territori nuovi e consolidare quelli già conquistati…sicuramente nuovi album , nuovi video e speriamo in qualche tour importante di spalla a Danko Jones o ai Kiss quello è il nostro sogno =)

Bene ragazzi, grazie per il tempo che mi avete dedicato. Vi auguro buon viaggio! A voi le ultime parole per concludere l’intervista.
Venite ai concerti, supportate le serate e i locali, cercate di far appassionare i vostri fratellini cuginetti figli ecc alla musica rock, comprate merchandise delle band underground che vi piacciono, e smettetela di pubblicare le foto di quello che mangiate! Grazie Stefano grazie Metal in Italy ci vediamo on the road 😉