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Duality: “Elektron” – Recensione

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Loro si definiscono Technical Death Metal, ma “Elektron” dei Duality è molto più di questo, dal momento che lo stile della band fonde anche musica classica, il brano “Plead For Vulnerability” è in alcune parti deliberatamente ispirato al terzo movimento della sonata per violino e piano di César Franck ad esempio, ma anche passaggi Jazz come nell’opener “Six Years Locked Clock”.

C’è del Metal, ma anche tante contaminazioni che rendono ogni singolo brano una perla da ascoltare ed assaporare in ogni sfumatura. Ci sono diversi piani di lettura e di ascolto in “Elektron”, dal momento che tutti gli strumenti sono perfettamente riconoscibili e tendono a creare strutture a tratti lineari, ma spesso articolate e ricche di particolari interessanti. Non è necessario snocciolare tutti i brani della tracklist per tessere le lodi di un lavoro che si pone decisamente sopra la media; sicuramente l’ascolto non è facile e spensierato, perché richiede molta attenzione da prestare a tutte le variazioni che i quattro ragazzi mettono in atto.

Nel calderone degli stili non bisogna dimenticare anche la componente Math Core che emerge già dalla seconda traccia “Azure”, impossibile non accostare queste sfuriate a quelle dei The Dillinger Escape Plan. È sorprendente notare come in questo caleidoscopio di emozioni riesca a trovare spazio anche il basso, che spesso viene affossato dalle distorsioni delle sei corde, mentre qui svolge un ruolo fondamentale, come ad esempio in “Chaos Introspection”, in cui sembra voler giocare con il violino e successivamente con la chitarra acustica. I richiami al mondo del Jazz continuano anche nei brani seguenti, fondendosi perfettamente con i passaggi più aggressivi e sporchi, durante i quali i Duality non disdegnano atmosfere epiche e portatrici di terrore. Non manca spazio per inserire anche riff Thrash/Hardcore come in “Hybrid Regression”, mentre la conclusiva “Hanging On A Ray Of Light” ci catapulta in atmosfere più dilatate ed oniriche, che distendono i toni fino alle battute conclusive dal sapore decisamente folk.

Non è facile e soprattutto non è necessario affibbiare una definizione ai Duality, la loro musica è piacevole da ascoltare, trascinante nel parti più sperimentali e rabbiosa in quelle aggressive, dimostrando così di aver raggiunto un equilibrio davvero invidiabile. Un album consigliato a tutti gli amanti del genere ed a chi ha voglia di ascoltare qualcosa che vada oltre i confini del consueto.