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Eden: “Eden” – Recensione

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Eden

Ascoltando l’album omonimo degli Eden si ha la sensazione di fare salto nel passato, in particolare nel Rock degli anni ’80 che i nostri ripropongono con la stessa verve di band quali Bon Jovi, in primis, Europe, Surivor et similia, ma con una produzione moderna e molto potente.

C’è tanta melodia nelle dieci tracce contenute nella tracklist, in modo particolare nelle soluzioni vocali del singer Patrizio Izzo, che viene coadiuvato dai suoi compagni nelle backing vocals, ma non manca il vigore che scaturisce da ritmiche di chitarra arrembanti, condite da assoli di pregevole fattura, ed una sezione ritmica possente.

L’influenza delle band citate in precedenza è molto evidente, ma gli Eden dimostrano di aver appreso la lezione impartita dai mostri sacri del genere e di essere in grado di riproporla mettendoci della farina del proprio sacco. È così che il combo capitolino risulta vincente e soprattutto coinvolgente, grazie a brani che alternano passaggi muscolosi ad altri più intimi e raccolti, riuscendo a coinvolgere l’ascoltatore nei chorus che chiedono di essere cantati a squarciagola.

Dopo l’intro “Sounds From Eden”, strumentale come la penultima “The Call” , ecco che con “Dreamin'” si ha il vero e proprio incipit e la band cala sin da subito le carte in tavola, mostrando tutte la caratteristiche del proprio sound. Da questo momento in poi gli Eden inanellano una serie di composizioni di ottima fattura che vedono in “Into The Night” la conclusione di un album convincente.

“Eden” rappresenta un esordio solido e ben strutturato, che denota molta cura negli arrangiamenti e nella ricerca di soluzioni che possano rimanere ben impresse nella mente, anche se speriamo riescano a rendere ancora più personale la loro proposta, affinché possano emergere ed essere riconoscibili al primo ascolto.