Home Interviste Eldritch: intervista a Rudj Ginanneschi

Eldritch: intervista a Rudj Ginanneschi

SHARE

Grande musicista e grande persona. E soprattutto… con i rasta così lunghi da far sentire Chris Howorth o Brian Welch pivelli del capello!
Con loro, Rudj Ginanneschi degli Eldritch, condivide di sicuro la passione per la chitarra. Folgorato sulla via di Damasco da Brian May: un amore viscerale come ci ha confidato lui stesso in questa intervista.

Ciao Rudj e benvenuto su MetalInItaly.com. Innanzitutto cosa ne pensi di questo progetto dedicato al panorama italiano del metal?
Sono molto contento che ci siano persone che dedichino tempo al metal, che abbiano passione e diano visibilità a questo genere musicale.

Come già ti avevo anticipato, questa intervista servirà per conoscerti meglio. Com’è iniziata la tua carriera da musicista? A che età hai iniziato a suonare la chitarra?
Ho iniziato a 16 anni a suonare la chitarra colpito dai fraseggi mirabolanti di Brian May. Da quel momento ho deciso di dedicare molto del mio tempo allo studio dello strumento. Ho suonato con varie band locali fino a che con mio fratello Dario (batterista) abbiamo formato gli In Memory con i quali abbiamo pubblicato 2 album e il terzo è in fase di master. Inoltre faccio parte della storica band degli Eldritch da ormai 5 anni.

La chitarra è sempre stato il tuo obiettivo o ti sarebbe piaciuto suonare qualche altro strumento?
Sì, la chitarra è lo strumento che ho sempre amato, anche se negli ultimi anni sono stato attratto anche da strumenti come sax, batteria, pianoforte, violino… ma ovviamente non ho tempo per imparare a suonarli.

Sbaglio o in famiglia siete abbastanza appassionati di musica? So che fino a qualche anno fa – non diciamo quanti – ti toccava accompagnare tuo fratello a lezioni di batteria…
Io e mio fratello abbiamo iniziato insieme a studiare musica. Lui è più grande di me di 2 anni. Il batterista che insegnava a mio fratello suonava in una band metal veramente tosta e noi andavamo alle loro prove e ai live. Lo accompagnavo a lezione perchè cercavo di apprendere qualche nozione di batteria.

E’ vero che i chitarristi sono i più rompipalle all’interno di una band?
Bella domanda. Di solito il più rompipalle è chi forma il progetto: ha un’idea in testa e vuole che gli altri realizzino ciò che lui visualizza. Nel metal di solito è il chitarrista che tira su il progetto e quindi…

Che tipo di chitarra usi?
Negli anni ho usato molti marchi. Adesso ho l’endorser con la ESP: utilizzo le Esp Horizon FR con EMG. Neck-Thru-Body, scala 25.5”, Gotoh Tuners, Floyd Rose Originale, EMG 81 85. Sono chitarre veramente belle e molto adatte al Metal.

Con gli Eldritch siamo fermi a “Tasting The Tears”, pubblicato a marzo di quest’anno. Com’è andata?
Il disco ha riscosso grande successo di critica e specialmente all’estero è stato molto apprezzato. Noi come band ne siamo veramente orgogliosi.

Siete già a lavoro sul nuovo album?
Sì certo, non abbiamo intenzione di fermarci: abbiamo moltissime idee valide da sviluppare.

Come band siete sulla scena dagli anni 90. Rispetto a ieri, è ancora facile vivere di musica?
Rispetto a 20-25 anni fa le cose sono profondamente cambiate: prima c’era un maggiore supporto da parte delle etichette discografiche perchè sia le vendite dei cd che l’affluenza ai live era maggiore.

Quali sono state le tue influenze musicali?
Sono partito con il rock dei Queen, i Kiss e gli AC/DC per passare poi ai Queensryche, Fates Warning e Evergrey. Diciamo che il prog metal è sempre stato il mio genere preferito.

Al momento cosa ascolti?
Qualsiasi tipo di musica, purchè sia di qualità: posso passare la mattina ad ascoltare John Coltrane e il pomeriggio con i Pantera.

Se potessi scegliere un artista con il quale collaborare, chi sarebbe?
Stimo troppi artisti, difficile scegliere, ma se devo fare un nome faccio quello di Allan Holdsworth.

Come in ogni famiglia, immagino che anche tra voi del gruppo ci siano state discussioni o momenti di tensione. Se sì, come si superano le divergenze in questi casi?
Le discussioni ci sono sempre, anche se devo dire che con i ragazzi non succede spesso. Comunque con il tempo capisci che l’unico modo per affrontare e risolvere le questioni e parlarne e cercare di raggiungere un compromesso che vada bene a tutti, e la calma è fondamentale.

Off topic: quanto tempo ci hai messo per farti crescere tre metri e mezzo di capelli????
Quando ho iniziato a suonare il capello lungo era un MUST quindi ho smesso di tagliarli a 16 anni.

Seguendoti sappiamo che pubblichi video in cui ti diletti con la tua chitarra. Cosa ci consigli? Quale video vorresti fosse messo a corredo di quest’intervista e perchè hai sentito la necessità di queste pubblicazioni in solitaria?
Quando ho iniziato a pubblicarli stavo andando a lezione di chitarra jazz e uno dei compiti assegnatimi dal maestro era quello di creare dei fraseggi e registrarli, così ho deciso di fare dei video. Inizialmente dovevano servire solo a me, ma poi ho deciso di pubblicarli sperando di creare stimoli ad altri studenti di chitarra. Alcuni invece sono soli di canzoni degli Eldritch e degli In Memory e li pubblico a scopo promozionale.

Grazie infinite Rudj… See you on the road!

E questo è il video scelto da Rudj: