Home Recensioni Element Of Chaos: “A New Dawn” – Recensione

Element Of Chaos: “A New Dawn” – Recensione

SHARE
element of chaos a new dawn cover

Sperimentare ed attraversare continuamente i confini tra generi diversi non porta sempre a risultati interessanti, a volte si rischia di creare solo confusione, fortunatamente non è il caso degli Element Of Chaos, i quali con “A New Dawn” ci regalano un album di ottima fattura.

Possiamo parlare di Metal di stampo moderno, quello che fa di groove e riff molto catchy elementi fondanti, ma in questo caso bisogna arricchire il paniere con una grossa dose di Progressive, Deathcore e, perché no, Alternative Metal. Mettendo da parte la mera classificazione di genere, il sound proposto dalla band capitolina assume colori diversi e contrapposti, anche e soprattutto all’interno di uno stesso brano.

Dalle prime note di “The Second Dawn Of Hiroshima” si viene investiti da una ritmica quadrata e martellante, che non disdegna accelerazioni e blast beats, catapultando l’ascoltatore in uno scenario apocalittico fatto di atmosfere oscure e tenebrose, ma non manca l’apertura melodica che stempera i toni. L’impatto è sicuramente ottimo, così come nei brani successivi, nel corso dei quali viene fuori l’anima della band, quella che non vuole accontentarsi dei “fondamentali” del genere, ma cerca anche di creare qualcosa di personale.

Ecco che con “Mutant Circus Manifesto” questa voglia di “stranezza” ed imprevedibilità prende forma, una forma che assume connotati ancora più definiti in “The Harmony Concept”. Si parte con un riff micidiale, intricato e quasi dissonante, ci poi sono parti atmosferiche, l’uso di synth e tastiere contribuisce molto in questo senso, e screamings di stampo Black Metal, passaggi più riflessivi con voce pulita e cambi di tempo. Molto marcata anche la componente “Djent”, che emerge dalle ritmiche di chitarra, fatte non solo di successioni di accordi in palm muting, ma anche di riff intricati ed intriganti.

Da citare tra gli altri brani anche “Epiphany”, della quale ci viene proposta anche una versione remix dubstep, e la title track “A New Dawn”, particolarmente riuscita nelle parti dai toni più apocalittici ed in quelle melodiche.

“A New Dawn” è un album molto interessante, realizzato da una band che non ha paura di sperimentare e soprattutto di uscire fuori dagli schemi.