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Ensight: “Hybrid” – Recensione

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Trovare un equilibrio tra tecnica e melodia, atmosfera ed aggressività, non è lavoro di poco conto, ma gli Ensight con il loro debutto “Hybrid” sono riusciti nell’intento e ci presentano nove tracce di alto livello.

Si tratta di un concept che narra la storia di un individuo nato senza genitali, che improvvisamente si trova a fronteggiare le maggiori potenze del mondo, ma il racconto si dipana attraverso brani che si fanno apprezzare per la grande perizia tecnica messa in campo. La band, sebbene al debutto, può contare su musicisti di alto livello ex Eldritch e Domine, nomi che di per sé sono già una garanzia.

Da un punto di vista prettamente tecnico emerge l’ottimo lavoro svolto da Dimitri Meloni alla chitarra, il quale delizia l’ascoltatore con assoli veloci, articolati, ma che non disdegnano passaggi più atmosferici, come nell’opener “As The World Falls Down”, un’opera il cui minutaggio raggiunge quasi i tredici minuti. In bilico tra Progressive, Symphonic ed Heavy Metal, i Nostri alternano feroci riff dalla precisione chirurgica, basti citare “Bloodstained”, “Godfreak” e “The Pain Society”, ma sanno anche conferire dinamicità ai brani, grazie ai frequenti cambi di tempo ad opera del drummer Raffahell Dridge, coadiuvato nella sezione ritmica da Alessio Consani al basso.

L’aspetto sinfonico ed epico viene sottolineato da keyboard e synth di Gabriele Caselli, il quale riesce ad enfatizzare i passaggi più riflessivi ed impreziosisce quelli più arcigni e veloci. Nel quadro generale della band bisogna citare anche il singer Antonio Cannoletta, un vero e proprio funambolo dall’ugola che predilige soluzioni acute e disegna linee melodiche pregevoli.

Tra i meriti degli Ensight c’è senza dubbio quello di non rimanere ancorati a precisi canoni stilistici, riuscendo a rendere moderna e riconoscibile una formula altrimenti fin troppo rodata. Scorrono velocemente tutti i brani e, nonostante la lunghezza mediamente consistente, quasi non ci si accorge di essere giunti alla conclusione, affidata al capitolo maggiormente intriso di melodia. “Words And Dust” racchiude in sé atmosfere sognanti e dilatate, dimostrando quanto i cinque musicisti siano versatili ed in grado di lasciare il segno in composizioni diverse tra loro.

“Hybrid”, come testimonia il titolo stesso, è un album che ha una propria identità, ma una natura ibrida e cangiante, un inizio davvero ottimo per gli Ensight.