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Fenix Tales: “La musica è una medicina. E il Gothic la sua piazza d’armi!”

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Erano pronti già in primavera per il lancio del nuovo album, ma tutta una serie di ritardi ha purtroppo fatto slittare i piani.
I Fenix Tales però non sono mai stati così felici di vedere arrivare il mese di novembre, perché il 22 uscirà “The Abyss Eye”, un concentrato sinfonico che mette in evidenza gli ancoraggi classici della band e la loro tecnica.
Amano quello che fanno. Ne sono fieri ed hanno ragione di esserlo. Perchè pare che questo nuovo album sia bello come gli occhi della cantante!
L’intervista.

Diamo il benvenuto sulle pagine di Metal In Italy ai Fenix Tales! Ciao ragazzi, per rompere il ghiaccio vorrei che vi presentaste ai nostri lettori, qualche cenno biografico dagli inizi della vostra carriera…
Grazie a Metal In Italy per averci accolto.. 🙂
I componenti dei Fenix Tales nascono da esperienze anche molto diverse….
Lucia “LucyLiù”, soprano lirico professionista, si esibisce per anni anche in Grecia, Stati Uniti, Spagna, Germania, Argentina, Israele, Giappone; riscuote consensi di critica e di pubblico e lavora con artisti, compositori e registi di chiara fama.
Federico, Primo Violino in enti ed istituzioni lirico-sinfoniche italiane ed internazionali ha inciso 12 CD ed è stato invitato ad esibirsi come seconda viola con il quartetto d’archi della Scala. Ha collaborato con M. Rostropovic, Riccardo Muti, Marcello Abbado, Salvatore Accardo, Uto Ughi, Andrea Bocelli.
Marco, tastiere. Esperienze in più generi musicali infine decide di creare un progetto che fonde linee melodiche classiche, sonorità sinfoniche, metal e gothic. Compositore dei brani dei Fenix Tales porta una componente gotica e classica.
Alessandro, bassista, influenzato da tutti i generi musicali, dal pop al rock, dal blues alla new wave, dall’acid jazz alla disco ecc.ecc… ha deciso di abbracciare anche il lato più “metal” della musica con i “Fenix Tales”, un progetto che può far creare musica e non solo suonarla.
Niccolò “Nikko”, chitarra, ama la musica metal. Ha militato in gruppi metal e non ed ha all’attivo molti concerti. Nel 2005 si appassiona e si dedica allo studio della chitarra classica.
Simone Bagnolesi, batteria, cresciuto nell’underground fiorentino ha avuto varie esperienze sia in studio che live formando vari gruppi. Genere musicale gothic rock, gothic metal, power metal.

Il titolo del nuovo album è “The Abyss Eye”, il cui brano omonimo è dedicato alla follia. In che modo i Fenix Tales sono connessi al tema della follia? So che c’è qualche riferimento all’opera “Lucia di Lammermoor”, di Donizetti.
Lucy e Fede: I Fenix Tales sono connessi soprattutto con temi esistenziali e dunque anche con la Follia. E’ un tema strettamente legato anche alla musica strumentale e soprattutto violinistica dal 600 in poi ed è stata ampiamente rappresentata nel melodramma, come “la Pazzia di Lucia di Lammermoor ” di Donizetti alla quale ci siamo ispirati in alcuni passaggi tanto da volerne citare addirittura il tema nel finale della Song con la glassa armonica.

Il vostro sound viene accostato al genere Gothic, prediligendo strutture complesse ed orchestrali, qual è stato il processo compositivo che avete seguito per la realizzazione dei nuovi brani? Seguite uno schema ben preciso o lasciate spazio all’ispirazione?
Marco: I nuovi brani nascono sempre dalle dita che giocano sulla tastiera e quindi è sempre l’ispirazione che guida tutto… talvolta è preceduta dalla voglia di nuovi ‘sapori’, es. una contaminazione araba come in “Confutatis Maledictis”, o celtica come in “Dolls”.. A volte prima delle note c’è l’idea, l’esigenza’ di scrivere su un tema, ad es. la follia, “The Abyss eye”, o la guerra, “War”, poi, talvolta anche dopo mesi, arrivano anche le note e la canzone prende pian piano forma…

Ci sono diversi temi trattati: c’è la guerra, la ricerca della spiritualità, ma anche il fascino dell’oscurità. Potete illustrarli facendo riferimento ai vari brani che compongono la tracklist?
Fede: Direi che spesso i temi confluiscono in un unico leitmotiv. Ogni brano infatti contiene tutti gli elementi citati.
Lucy: in Confutatis ad esempio c’è l’elemento guerriero dato dalla lotta contro il male che alla fine è insito nell’uomo, ma anche quello spirituale perché egli non vuole farsi dominare da esso e dunque ha bisogno di cercare una luce nell’oscurità. L’oscurità è sempre in agguato, l’uomo la brama e la teme al tempo stesso come in the Abyss eye e Friendly Darkness.
War è sicuramente quella più strettamente legata alla guerra in senso reale con le sue allucinazioni e visioni funeste.

La struttura dei brani è complessa ed articolata, soprattutto nelle parti orchestrali, con archi, canti e controcanti, come mettete insieme tutte queste sfumature della vostra musica?
Marco: Quando scrivo una nuova canzone ne realizzo la struttura completa su una base con le linee melodiche della voce ma anche quelle fondamentali dell’orchestra ecc. ecc. e quindi ho giù in mente una visione piuttosto chiara della disposizione dei vari strumenti… poi con la band si inizia a lavorare sull’arrangiamento della ritmica e sull’andamento; dopo questa fase mi ‘diletto’ 🙂 ad inserire ulteriori dettagli su linee orchestrali secondarie, controcanti ecc.ecc. che spesso avevo già in testa…

Alex: Ferma restando l’ispirazione e l’idea che Marco ci presenta, è in questo momento che viene fuori il gruppo. Ciascuno di noi, dopo aver “metabolizzato” l’idea proposta, inizia a dare suggerimenti e propone idee e consigli per il lavoro di costruzione vera e propria del pezzo… Spesso la tentazione è quella di smontare e rimontare il pezzo anche stravolgendolo, l’avere esperienze musicali variegate ci porta visioni ampie su come dovrebbe essere il risultato finale. Infatti, non è difficile che la versione definitiva del brano possa essere anche molto diversa come struttura, arrangiamento ed altro, pur mantenendo l’idea di partenza ben riconoscibile.

Domanda per Marco: tu sei il fondatore dei Fenix Tales, da quale esigenza nasce l’idea di mettere su un gruppo? Ci sono state altre realtà musicali che ti sono servite da ispirazione?
Marco: Ogni precedente esperienza, anche in generi musicali molto diversi, è stata interessante e anche divertente… ma da molto avvertivo l’esigenza di fare qualcosa di personale pur senza ben capire in quale direzione… poi ho capito che il genere, il symphonic gothic metal, mi avrebbe dato lo spazio necessario di espressione, con timbri che vanno da quelli dell’orchestra sinfonica, alle chitarre acustiche, alle timbriche più dure del metal… e ho deciso che volevo fare soltanto questo… 🙂 L’esigenza alla base di tutto è stata ovviamente del tutto personale… la musica è la miglior medicina per certi mali dello spirito… e il gothic è la sua piazza d’armi… 🙂

Lucy e Fede sono invece dei professionisti della musica classica, che tipo di studi avete seguito e quali sono le tappe fondamentali della vostra formazione?
Lucy: Canto da quando ero piccolissima, mi è sempre piaciuto il rock ma ho amato da sempre tutta la musica che avesse qualcosa da dire, sono stata da sempre affascinata dalla musica medievale e antica con forte sapore epico. Negli anni ’90 l’incontro con I’Opera lirica e da lì gli studi classici in Conservatorio, le lauree e l’incontro con musicisti importanti.
Fede: Io ho iniziato a studiare violino in V elementare per caso e da lì sono partito continuando gli studi in Conservatorio , poi le lauree in violino e viola e tanti anni di orchestra e formazioni cameristiche importanti.

Per quanto riguarda la sezione ritmica, che tipo di soluzione prediligono basso e batteria in questa nuova release?
Alex e Simone: Basso e batteria, cerchiamo di trovare il giusto feeling e solidità in modo che gli altri strumenti possono contare su di un sostegno forte e preciso per sviluppare le proprie parti. Cerchiamo di essere inizialmente più semplici possibili e poi, a seconda delle necessità del pezzo, sviluppiamo frasi, accenti, obbligati che “colorano” la musica di quelle sfumature che fanno la differenza.

Simone: Ascolto prima il ‘mood’ del brano, in modo da essere in sintonia con questo e quindi procediamo a darne un’interpretazione.

Alex: Come dicevo prima, spesso la discussione fa nascere posizioni distinte, ma serve a stimolarci e a vedere ciascuno di noi con gli “occhi” dell’altro, il risultato, credo, sia valido, ma questo giudicatelo voi…

Per le parti di chitarra sono stati utilizzati strumenti a 6 e 7 corde, oltre che una chitarra acustica. Perché la scelta di utilizzare questi strumenti? Quali sono le differenze che emergono dall’uso di una 7 corde rispetto ad una tradizionale 6?
Nikko: Usare più strumenti mi ha permesso di esprimermi in maniera piu’ efficace…. con la 7 corde, un’Ibanez customizzata, ho potuto dare maggior accento alle timbriche più gravi e dure… con la 6 corde, una Gibson e una Fender Sambora, ho potuto avere dei timbri più aperti…. con la chitarra classica, una bellissima Ramirez da concerto, ho potuto infine avere dei suoni ancora diversi… ogni scelta in funzione delle esigenze di ogni specifico brano.

Bene ragazzi, siamo giunti quasi alla fine di questa intervista, prima di lasciarci vorrei che mi diceste quali sono i programmi dei Fenix Tale per il futuro.
Marco: A novembre uscirà il nuovo album “The Abyss eye” nei negozi online, Amazon e I-tunes, dopo una lunga attesa… un’uscita che ha subito numerosi ritardi, dovremo perciò riprogrammare il marketing, la preparazione live e ogni nuovo impegno.

Alex: Visto il lungo impegno e le difficoltà avute per finire l’album, abbiamo tutti una gran voglia di tornare a fare musica: principalmente live per dare anche “un volto” ai Fenix e poterci confrontare direttamente con chi vorrà seguirci. Non di meno tornare anche a comporre nuovi pezzi: l’appetito vien mangiando e fare questo cd ci ha messo molto appetito addosso…

Vi ringrazio per il tempo che mi avete dedicato, a voi le ultime parole per salutare i vostri fans ed i nostri lettori!
Lucy e Fede: Enjoy my music! Yeah!
Alex: Ci vediamo presto “live”, vi aspetto numerosi!!!
Simo: Buon ascolto a tutti!!!!!!!
Nikko: Un saluto a tutti i fan stay rock!!!! Long live rock’n’roll
Marco: …non ascoltate la nostra musica!! danneggia gravemente la noia!! 🙂 🙂